sabato 20 aprile 2013

pc 20 aprile - India: donna attivista Dalit brutalmente violentata e uccisa


(Quando il The Hindu, uno dei media  borghesi indiani, ha riferito su questo brutale stupro e omicidio, non hanno potuto evitare di mettere"omicidio" tra virgolette nel titolo, per mostrare il loro scetticismo al rapporto, e la loro visione disumanizzante delle donne Dalit . - Frontlines ndr).
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Le donne attiviste protestano per 'l'omicidio' di una  donna Dalit. Le donne sostengono  che l'attivista è stata brutalmente violentata e uccisa

Gruppi di donne hanno organizzato proteste rabbiose sulla National Highway 28 nel distretto di Muzaffarpur dopo che  una donna dalit attivista è stato trovata morta nel villaggio di Mandai.

Secondo Rinku Devi della Janwadi Mahila Samiti - un gruppo di cui la vittima era membro - la donna è stata violentata e uccisa.

"L'attivista è stata violentata e uccisa in modo brutale. Secondo la famiglia, bastoni e fango sono stati trovati tra le sue parti intime e la sua bocca è stato soffocata con un panno. Il suo corpo è stato trovato nei pressi di un negozio di biciclette nel villaggio. Quando abbiamo protestato, la Polizia ha schiaffeggiato alcune di noi ", ha detto la signora Devi che ha parlato con il "The Hindu" dopo aver parlato con la famiglia della vittima. La vittima stava lottando contro delle presunte irregolarità nel MGNREGS (Schema dell'occupazione garantita nel settore dell'agricoltura "Mahatma Gandhi") e nel sistema della distribuzione pubblica.  "In precedenza, la polizia ha preso il marito della vittima e il figlio. Ma abbiamo messo pressione su di loro per liberarli. I familiari non possono compiere un atto così brutale. Tutti nel villaggio sa chi siano gli autori, ma le loro labbra sono sigillate nella paura ", ha detto la signora Devi. La polizia ha detto che erano in attesa del rapporto post mortem e che stanno indagando sul caso, ma finora nessun arresto è stato effettuato.

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dal foglio speciale/India del Mfpr gennaio 2013
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2013/01/httpdigilander.html

"...Il ministro Singh , la Gandhi,  nonostante sulla carta l’India sia definita “la più grande democrazia del mondo”,  rappresentano invece uno dei governi borghesi tra i più reazionari del mondo che da anni sta mettendo in atto un vero e proprio genocidio contro il suo stesso popolo, un miliardo e duecento milioni di abitanti, di cui la maggioranza vive con circa 50 centesimi al giorno mentre le grandi ricchezze sono concentrate in pochi uomini della grande borghesia e dei latifondisti. E’ un governo che permette il massiccio sfruttamento e rapina delle risorse e materie prime del paese da parte delle “multinazionali” dei paesi imperialisti libere di operare in esso senza vincoli, che costringe  milioni di persone allo stato di  profughi nel loro paese, espulsi dalla terra dove i loro antenati hanno sempre vissuto, ad una condizione di pesantissima oppressione e  cancellazione dei diritti anche più basilari, che  in particolare per le donne si trasforma in una tripla, quadrupla oppressione, di classe, di genere, di casta, religiosa… di cui la violenza sessuale è la piaga più tragica.

Ma di contro da anni contro tutto questo  il più grande partito rivoluzionario del mondo, il partito comunista maoista indiano,  guida una grande “guerra di popolo” per mettere fine a questa barbarie che si traduce in continui morti per fame, suicidi e uccisioni da parte di polizia ed esercito governativi contro chi si ribella, una guerra popolare in cui le donne, le compagne maoiste, partecipano a migliaia, donne per le quali in molteplici casi  la violenza e gli stupri subiti, usati dal governo come arma di repressione di stato, si sono trasformati in  leva per ribellarsi e unirsi ad una guerra di popolo che avanza giorno dopo giorno, come la più grande  parte della generale corrente rivoluzionaria che infine rovescerà  l’attuale sistema sociale capitalista e imperialista."



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