mercoledì 17 aprile 2013

pc 17 aprile - TURCHIA, LE DONNE IN SCIOPERO DEL SESSO E DEI LAVORI DOMESTICI

In Turchia contro le violenze, contro l'oppressione l'associazione Sefkat Der 

di Konya ha lanciato un appello per lo sciopero del sesso e dei lavori 

casalinghi, sciopero che cercherà di realizzare a livello nazionale e da 

portare avanti per 41 giorni.
In India grandiose manifestazioni contro le violenze, in Turchia viene, ora, 

lanciato uno sciopero delle donne
A quando, in Italia, uno".... SCIOPERO TOTALE DELLE DONNE, 

contro il lavoro sfruttato e oppressivo, contro il lavoro negato alle donne 

e contro il doppio lavoro, contro le violenze sessuali e i femminicidi, 

soprattutto in famiglia; uno sciopero di tutte le donne contro l'insieme 

degli attacchi che padroni, governo, Stato, portano avanti, uno 

SCIOPERO che intreccia e trova le sue ragioni nella condizione di 

CLASSE E GENERE" (dall'opuscolo del mfpr S/catenate! uscito l'8 marzo)

Contro stupri, femminicidi, oppressione dall'India, all' Italia, alla Turchia, 

al mondo intero costruiamo un ponte, scateniamo la ribellione delle donne!

 

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario


Picchiare le donne? “Un modo per disciplinarle”


Turchia, pubblicati i risultati di un’indagine sulla violenza domestica.
Il 34% degli intervistati pensa che la violenza su mogli e compagne sia 
«occasionalmente necessaria» - Marta Ottaviani Istanbul

A pochi giorni dalla notizia dello stupro di massa da parte di 29 uomini tra 
cui militari, ai danni di una minorenne di 13 anni, la Turchia viene colpita da 
un altro choc che ha fare con la violenza sulle donne.
Il Centro per i problemi della Donna dell’Università di Kirikkale, in collaborazione 
con la ong Mutlu Cocuklar Dernegi (Associazione dei bambini felici), hanno 
reso noti i risultati di un sondaggio sulla violenza domestica.
Le percentuali sono agghiaccianti. Il 34% degli intervistati pensa che la violenza 
sulle donne sia “occasionalmente necessaria”, mentre il 28% la giudica un metodo 
per disciplinarle. La ricerca è stata condotta su uomini con età maggiore a 
18 anni ad Adana, Ankara, Istanbul, İzmir, Erzurum, Trabzon and Malatya, le 
maggiori città della turchia moderna, in alcuni casi anche caratterizzate da uno 
stile di vita occidentale.
Alla domanda se la violenza occasionale possa essere ammessa, il 34% ha 
risposto di sì, contro il 58,6% dei contrari e il 7,3% degli indecisi.
Il questionario poi chiedeva se la violenza sulle donne possa essere considerata 
un metodo per disciplinare. Il 28,2% degli intervistati ha risposto affermativamente, 
contro il 60,7% dei no e l’11,1% degli indecisi. L’11,5% degli uomini pensa che 
sia un diritto del marito diventare violento contro la moglie, mentre il 37,5% ritiene 
che davanti a motivazioni come l’onore e la disciplina la violenza possa essere 
ammessa. Capitolo a parte merita la violenza come reazione alla provocazione 
femminile, giustificabile per il 23,4% degli intervistati. L’unica buona notizia, se 
così si può chiamare, è che la violenza domestica in Turchia è sempre più causa 
di divorzio.
Il tema della violenza sulla donna è uno dei più sentiti nel Paese e per questo la 
Mezzaluna è da tempo sotto la lente di ingrandimento dell’Unione Europea. 
Secondo la magistratura, i reati di natura sessuale denunciati alla polizia sono 
aumentati del 400% negli ultimi 4 anni. Nel 2011 le donne vittime di stupro sono 
state 33mila rispetto alle 2000 del 2002. Le donne denunciano di più rispetto a 
una volta, ma la piaga appare inarrestabile e spesso va a finire in tragedia.
Stando ai dati ufficiali del ministero per la Famiglia e Politiche Sociali, fra il 2009 e 
il 2012 in Turchia sono state uccise 396 donne in seguito a episodi di violenza 
domestica. Durante questo lasso di tempo, oltre 4000 donne sono state affidate 
ai servizi sociali o poste sotto tutela. Per cercare di porre un freno al problema,
il governo islamico-moderato guidato da Recep Tayyip Erdogan, ha approvato 
lo scorso una nuova legge che però prevede protezione e trasferimento in 
un’altra città per le donne che denunciano le violenze che hanno subito.
Lo scorso dicembre il Paese è stato sconvolto dal caso della deputata Fatma 
Salman Kotan, eletta proprio nelle file del partito di Erdogan ad Agri, 
in una delle zone più arretrate del sud-est del Paese. La donna si era 
presentata in parlamento con il volto visibilmente tumefatto per le botte ricevute 
dal marito, da cui ha poi divorziato".

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