SAN RAFFAELE: CARICATI I LAVORATORICHE CERCAVANO DI
OCCUPARE L’ACCETTAZIONE. IN 16 SALGONO SUL TETTO.
Ancora tensioni all’ospedale San Raffaele di Milano. Un centinaio di lavoratori, per
protestare contro l’invio delle prime 40 lettere di licenziamento sui 240 tagli
annunciati dalla proprietà ha nuovamente cercato di occupare l’accettazione
dell’ospedale, come già accaduto ieri mattina. Questa volta però ad attenderli
c’era la polizia che ha caricato e li ha respinti a suon di manganellate.
Due lavoratori, feriti alla testa, sono finiti al pronto soccorso dello stesso
nosocomio. L’accettazione risulta comunque bloccata dai lavoratori, che
denunciano “l’impossibilità di per fare l’assemblea, né più permessi, e con il
ricatto delle lettere di licenziamento”. 16 dipendenti sono poi saliti sul
tetto per protesta. Dal tetto sentiamo
Graziella Monacelli, rsu Usb al San Raffaele.
da Adnkros
San Raffaele: 12 lavoratori
sul tetto, tensione e 3 contusi
Adnkronos
Milano, 16
apr. (Adnkronos Salute) - Caos al San Raffaele di Milano. Dopo uno scontro fra
una cinquantina di dipendenti che spingevano per entrare in accettazione e la
polizia schierata davanti all'ingresso - 3 i contusi nello scontro, secondo
quanto riferiscono dalla Rsu all'Adnkronos Salute - ora 12 dipendenti sono
saliti sul tetto dell'ospedale per protestare contro i licenziamenti. Fra
questi anche due persone che hanno ricevuto la lettera. (segue)
16 aprile
2013
comunicato USB
SAN RAFFAELE: DUE FERITI. 13 SUL TETTO
USB, I LAVORATORI NON VANNO LASCIATI SOLI
Milano –
martedì, 16 aprile 2013
C’è un vero
e proprio accanimento contro i lavoratori del San Raffaele di Milano,
l’ospedale al centro di inchieste per malaffare, tangenti, sprechi e
finanziamenti ai partiti, le cui conseguenze vengono fatte ricadere su
operatori incolpevoli.
Stamattina la polizia ha caricato il presidio che le lavoratrici e i lavoratori avevano messo in campo davanti all’accettazione dell’ospedale, già dalla giornata di ieri, per denunciare l’arrivo delle prime lettere di licenziamento sui 240 annunciati.
Una carica di almeno quindici minuti, che ha provocato due contusi, attualmente trattenuti al Pronto Soccorso, uno dei quali per problemi cardiaci.
La protesta intanto prosegue sul tetto dell’ospedale, dove sono saliti 13 lavoratori, fra cui i delegati dell’USB.
L’Unione Sindacale di Base esprime piena solidarietà ai lavoratori, colpiti prima da licenziamenti con effetto immediato ed ora dalle botte. Fra i primi ad essere licenziati ci sono coloro che hanno dato vita alle lotte.
È necessario ricordare che nei mesi scorsi, in un referendum partecipatissimo, la grande maggioranza dei dipendenti dell’ospedale aveva respinto l’ipotesi, sposata da gran parte delle organizzazioni sindacali, ma non dalla USB e dalle RSU, di scambiare i licenziamenti con riduzioni di salario e diritti.
L’USB chiede alla neo eletta Regione Lombardia di entrare in campo, per impedire che le colpe degli amministratori ricadano sui lavoratori e sull’utenza, ed invita tutte le forze sindacali e sociali a manifestare accanto a chi sta difendendo il proprio posto di lavoro e la salute dei cittadini.
Stamattina la polizia ha caricato il presidio che le lavoratrici e i lavoratori avevano messo in campo davanti all’accettazione dell’ospedale, già dalla giornata di ieri, per denunciare l’arrivo delle prime lettere di licenziamento sui 240 annunciati.
Una carica di almeno quindici minuti, che ha provocato due contusi, attualmente trattenuti al Pronto Soccorso, uno dei quali per problemi cardiaci.
La protesta intanto prosegue sul tetto dell’ospedale, dove sono saliti 13 lavoratori, fra cui i delegati dell’USB.
L’Unione Sindacale di Base esprime piena solidarietà ai lavoratori, colpiti prima da licenziamenti con effetto immediato ed ora dalle botte. Fra i primi ad essere licenziati ci sono coloro che hanno dato vita alle lotte.
È necessario ricordare che nei mesi scorsi, in un referendum partecipatissimo, la grande maggioranza dei dipendenti dell’ospedale aveva respinto l’ipotesi, sposata da gran parte delle organizzazioni sindacali, ma non dalla USB e dalle RSU, di scambiare i licenziamenti con riduzioni di salario e diritti.
L’USB chiede alla neo eletta Regione Lombardia di entrare in campo, per impedire che le colpe degli amministratori ricadano sui lavoratori e sull’utenza, ed invita tutte le forze sindacali e sociali a manifestare accanto a chi sta difendendo il proprio posto di lavoro e la salute dei cittadini.
USB Unione
Sindacale di Base
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