venerdì 20 luglio 2012

pc 20 luglio - Speciale India - documento del CC del PCI maoista - Settimana della Memoria dei Martiri 28 luglio-3 agosto 2012


IL “SALUTO ROSSO” DEI MAOISTI INDIANI AI COMPAGNI RIVOLUZIONARI CADUTI NELLA LOTTA.

Avanzare con risoluta determinazione nel sentiero della guerra popolare per realizzare gli scopi dei nostri grandi martiri!
Comprendiamo e schiacciamo la politica dell’inganno del nemico e salvaguardiamo la direzione e le nostre forze soggettive!
Rafforziamo il Partito e avanziamo nella guerra popolare!

Appello del CC del PCI (Maoista) al Partito, ai comandi e ai combattenti dell’Esercito Popolare-EPGL e alle masse rivoluzionarie a celebrare con spirito rivoluzionario una “Settimana della Memoria dei Martiri” dal 28 luglio al 3 agosto 2012.

Cari compagni,
nella lotta fino all’estremo sacrificio per la vittoria della Rivoluzione di Nuova Democrazia in India lungo la via della guerra popolare di lunga durata mostrataci dai fondatori del nostro partito, dai nostri grandi dirigenti e martiri, Compagno Charu Mazumdar e Compagno Kanhai Chatterji, per la instaurazione del socialismo fino al comunismo, più di 150 degne figlie e figli del proletariato e masse hanno dato le loro vite inestimabili. Molti di loro hanno perso la vita in falsi scontri armati, assassinati dalle forze armate governative. Il Comitato Centrale del nostro Partito rende il suo umile e rosso omaggio a tutti i nostri amati martiri e si dedica ancora una volta al conseguimento dei loro obiettivi. Il CC chiama il Partito, l’EPGL, i Comitati Popolari Rivoluzionari (CRP), le organizzazioni di massa e le masse rivoluzionarie a celebrare con spirito rivoluzionario la Settimana della Memoria dei Martiri, per i nostri amati martiri, dal 28 Luglio al 3 Agosto 2012, per tenere alto il loro sacrificio e ribadire il nostro impegno a realizzare i loro obiettivi. Celebriamo queste giornate di memoria rivoluzionaria per rendere omaggio ai martiri mentre abbiamo ancora vivo il loro ricordo, per impegnarci ancora alla realizzazione dei loro sogni e avanzare per raggiungere le nostre mete, riempiendo i nostri cuori del loro esempio. Giorni, allo stesso tempo, pieni di dolore smisurato, di esempio immortale e responsabilità imprescindibili.
Superiamo ogni tipo di difficoltà e ostacoli creati dalle classi nemiche per impedirci di celebrare la Settimana della Memoria dei Martiri come un’occasione rivoluzionaria per imparare dalle loro vite e dalla loro pratica ispiratrici e dedicarci a portare i loro alti scopi, superando anche il nostro dolore. Teniamo alta la bandiera rossa che ci hanno lasciato questi valorosi combattenti che hanno dato la vita in battaglia, puntiamo i nostri fucili contro i nemici e avanziamo con la massima determinazione nella oppressiva per le masse. I nostri amati martiri hanno dato la vita combattendo valorosamente contro di essa. La maggior parte di loro ha perso la vita difendendo le conquiste della guerra popolare, del popolo, del partito e dell'esercito popolare, difendendo ed espandendo le nuove emergenti zone di guerriglia e sostenendo gli organi del nuovo potere democratico nelle zone di guerriglia e nelle basi guerrigliere. Hanno combattuto valorosamente il nemico e dato la vita, aggiungendo nuovi capitoli alla storia della guerra popolare. Alcuni compagni sono morti per incidenti e malattie, caduti principalmente per la mancanza di assistenza medica per la repressione del nemico. Altri sono morti a causa della torture per mano del nemico e in carcere. Comunque siano morti, l’esempio, la pratica disinteressata e il sacrificio di tutti questi martiri hanno lo scopo di liberare il popolo del nostro paese e le masse oppresse del mondo da ogni tipo di sfruttamento e oppressione. Ecco perché il loro martirio è più alto dell'Himalaya e merita di essere ricordato.
Quest'anno la Settimana della Memoria dei Martiri ci reca il dolore insopportabile e supremo di un grande martire, dirigente della rivoluzione indiana, comandante della guerra popolare, membro del nostro Politburo e amato dirigente delle masse oppresse, il compagno Mallojula Koteswara Rao, alias Kishenji, assassinato in un falso scontro il 24 Novembre 2011, caduto nella trappola tesagli dai servizi segreti e dai governi dello Stato centrale e del Bengala. Questo barbaro assassinio da parte della cricca guerra popolare!
Le classi dominanti reazionarie indiane, col massimo sostegno, guida e aiuti di ogni tipo degli imperialisti, in particolare gli imperialisti USA, stanno portando avanti in tutto il paese e su più fronti l'Operazione Green Hunt, che nella sua seconda fase sta diventando sempre più mortale, terribile e Sonia-Manmohan-Chidambaram Pranab Mukherji-Jairam Ramesh, cricca fascista della classe dominante, in combutta col primo ministro del Bengala Occidentale Mamta Banerji, ha causato una perdita immensa per il movimento rivoluzionario indiano.
Il compagno Koteswarlu era nato nel 1954 da una famiglia piccolo borghese della città di Peddapally, distretto di Karimnagar, in Andhra Pradesh. Nei suoi 38 anni di vita rivoluzionaria crebbe da semplice organizzatore a membro del Politburo e si conquistò un posto permanente nel cuore delle masse, come dirigente molto popolare. Sviluppò la sue attività rivoluzionarie in Andhra Pradesh, Dandakaranya, Bengala e altri Stati indiani del Nord. Come membro fondamentale dei comitati di Partito superiori (statale e centrale) che prendono le decisioni che possono trasformare e far avanzare il movimento, assunse responsabilità importanti e svolse un grande ruolo. Era creativo e pieno di impegno rivoluzionario. Ebbe un ruolo esemplare nell’assumere con fermezza la linea del partito e nel condurre la lotta tra le due linee nel partito contro l'opportunismo che rialzava la testa nel partito, e nel rafforzare il partito impartendo educazione ideologica e politica attraverso il marxismo-leninismo-maoismo. Ebbe un ruolo eccezionale e di grande ispirazione nello sviluppo delle zone di guerriglia del Nord Telangana e Dandakaranya, nella prospettiva di svilupparle in basi d’appoggio; nella costruzione dell'esercito popolare; nell’estensione e sviluppo del movimento rivoluzionario nel Nord e nell'Est dell'India; nella costruzione del potere di nuova democrazia che emergeva in forma embrionale, sviluppando e rafforzando il partito nel mantenere rapporti di solidarietà con le organizzazioni rivoluzionarie estere; nello scatenare l'onda della rivolta popolare del Lalgarh.
Da dirigente di partito, lavorava giorno e notte per sviluppare la guerra popolare in tutti i settori in cui ha operato. Dedicò particolare attenzione alla propaganda rivoluzionaria e alla pubblicazione di scritti rivoluzionari e riviste per incoraggiare il popolo indiano ad aderire alla pratica rivoluzionaria, insegnandogli la politica rivoluzionaria. Dedicò la sua penna alla liberazione delle masse oppresse, scrivendo articoli, poesie e traduzioni. Il livello senza precedenti delle reazioni delle masse, dei partiti e intellettuali rivoluzionari, di vari settori di popolo che dalle diverse parti del nostro paese e a livello internazionale hanno duramente condannato il complotto attraverso cui le classi dominanti indiane lo hanno assassinato, e che gli hanno reso omaggio, lo definiscono come un grande dirigente. L'odio del nostro partito, dell’EPGL e delle masse rivoluzionarie contro le classi dominanti che hanno assassinato il nostro amato dirigente, lo hanno torturato nel modo più disumano e crudele, si è moltiplicato. Se per il movimento rivoluzionario indiano la sua perdita è irrimediabile, il movimento, il partito e l’EPGL, cresciuto grazie al sacrificio di migliaia di nostri martiri, compreso il compagno Kishenji, le inestimabili esperienze che ci hanno lasciato e gli ideali che hanno affermato sono garanzia del fatto che molti altri dirigenti come il compagno Kishenji si faranno avanti. Teniamo alte le idee e i valori affermati dal compagno Kishenji nella sua vita, nella lunga pratica rivoluzionaria e anche nella sua morte. Rendiamole ad ogni passo parte della nostra pratica e avanziamo.
Nell’ultimo anno abbiamo perso due dirigenti di livello centrale, uno in Dandakaranya e l'altro in Nord Telangana e un compagno dirigente di Comitato Regionale in Asom. Il compagno Harak (Srikanth), del Comitato Speciale di Zona (CSZ) del Dandakaranya Committee è morto all'età di 48 anni il 26 febbraio 2012, per una grave malattia cardiaca. Il compagno Gundeti Sankar (Seshanna) della CSZ del Nord Telangana è morto improvvisamente a 47 anni per il morso di un serpente il 18 marzo 2012. Il compagno Srikanth aveva militato nel partito Bandiera Rossa e nel 1993 si unì al nostro partito. Ha operato nelle aree urbane e nella pianura di Chhattisgarh, tra i lavoratori, i giovani, gli studenti, e nel settore culturale. Dal 1998 ha lavorato nella divisione Gadchiroli del DK e nel 2005 è stato eletto nel CSZ del DK. Ha diretto il movimento della divisione Gadchiroli fino alla fine, diventando un dirigente amato dalla gente del posto. Nonostante i malanni dovuti alla grave malattia cardiaca, era sempre sorridente e l’allegria che diffondeva conquistava l'amore dei quadri. Era redattore della rivista Prabhat (organo politico di zona DK) e diede il suo contribuito al lavoro della rivista e di propaganda. La morte prematura del compagno Seshanna, a causa del morso di serpente, mentre stava lavorando instancabilmente per rilanciare il movimento del Nord Telangana è una grave perdita per il partito e in particolare per il movimento del NT. Seshanna aveva 30 anni di esperienza nel movimento ed era cresciuto da compagno di cellula a dirigente di livello statale. Era un combattente coraggioso che non ha mai abbandonato il popolo, neppure sotto il fuoco delle campagne repressive del nemico. E' stato autore di molti scritti letterari, soprattutto sui martiri. Ha lavorato nelle sfere politica, militare e di propaganda e ha diretto quadri e le masse. Nonostante questa sia una grave perdita per il movimento del NT la storia ha dimostrato che questa terra di lotte può dare alla luce tanti dirigenti come Seshanna.
Quasi 30 compagni sono caduti martiri in combattimenti con forze nemiche nelle Zone Speciali di Bihar, Jharkhand, Nord Chhattisgarh. Alcuni compagni sono caduti per mano delle bande armate contro-rivoluzionarie come la PLFI e la Jan Jharkhand Mukti Parishad. Come in altre aree di movimento rivoluzionario, anche in queste zone speciali le classi dominanti indiane stanno intensificando l'offensiva militare in forme senza precedenti, realizzando anche riforme e accentuando la guerra psicologica, per intensificare i loro sforzi per spianare la strada alla razzia delle immense risorse minerarie, forestali e idriche del suolo. Anche il reazionario Piano d'azione Saranda” è parte di ciò. Gli adivasi e le altre masse oppresse stanno avanzando lungo la via rivoluzionaria sotto la guida del Partito e dell’EPGL, combattendo valorosamente le campagne repressive del governo.
Tutti i compagni caduti martiri in BJ, come i compagni Yogendra Oraon, Pancham Paswan, Gulach Munda, Bhagabat Marandi, Sri Krishna Mahato, Tapeswar Ganju, Anil Ram e altri hanno dato la vita in combattimento contro il nemico per difendere le ricchezze naturali che appartengono di diritto solo al popolo e per difendere il potere politico popolare che lì sta nascendo.
La repressione si è intensificata negli stati di Bengala, Orissa e di tutto il Nord-Est, campo d’azione dell’East Regional Bureau del nostro partito. Nel Bengala, oltre all’assassinio del compagno Kishenji, altri tre compagni sono stati uccisi in falsi scontri in Lalgarh. In Asom, dove la diffusione del movimento rivoluzionario si sta rafforzando, esercito, paramilitari e polizia nel maggio 2012 hanno inscenato un falso scontro e ucciso a sangue freddo quattro nostri compagni. P. Chidambaram che strillava contro l'espansione del movimento maoista in Asom e dintorni, ha così placato la sua sete di sangue. Uno dei compagni martiri è il compagno Siddharth Burgohain, dirigente del comitato di Asom. Gli altri tre sono i compagni Rajiv Gogoi, Arup Chetia e Kamla Gogoi. In precedenza, il compagno Pavel, comandante, era caduto martire in Asom durante un'azione militare. Queste perdite sono per noi gravi per l’importanza strategica dei movimenti delle nazionalità oppresse e del movimento rivoluzionario del Nord-Est, per il movimento rivoluzionario non solo indiano ma di tutto il Sud Asia. Tuttavia, non c'è dubbio che altri dirigenti cresceranno dai popoli del Nord-Est che giorno dopo giorno si mobilitano sempre più largamente per i loro diritti, contro le grandi dighe e le deportazioni, all’interno delle loro rivendicazioni per la liberazione nazionale.
Nel gennaio 2012, in uno scontro con la polizia, è caduto il compagno Mitu (ACM), del Comitato Organizzativo di area dello Stato di Orissa. Il compagno Ungal, della Compagnia Centrale Regionale, è caduto martire nell’esplosione accidentale di una mina il 4 gennaio 2012 e il compagno Ravi è caduto per malattia nel dicembre del 2011 mentre la sua compagnia stava andando nello stato di Orissa per realizzarvi delle azioni militari.
In Dandakaranya, il comandante del LGS Kangerghati, compagno Mahesh è morto da eroe durante un’imboscata contro le forze nemiche l’11 Ottobre 2011 nei pressi di Netanar. Il 16 agosto 2011, i compagni Badru, Gopi, Akash e Ramsai hanno valorosamente resistito alle forze di polizia che li avevano circondati e sono caduti martiri dopo aver ucciso un nemico. La polizia ha selvaggiamente bombardato con fitto lancio di granate la casa in cui si trovavano e, infine, l’ha incendiata.
I compagni Paklu e Mangli sono caduti mentre combattevano coraggiosamente contro il nemico in un’imboscata tesa dall’EPGL vicino Bhejji il 26 marzo 2012. Il comandante della squadra d’azione del West Bastar, compagno Pramod è caduto per mano di una guardia del corpo nell’attentato per eliminare il nemico del popolo Rajkumar Tamo.
Il compagno Mangu Paddam (Sukku), del DVC che lavorava per l'espansione del movimento rivoluzionario nell’India centrale nella zona di frontiera tra gli stati di Chhattisgarh e Odissa è caduto martire in uno scontro con le forze nemiche nel distretto di Raigarh del Chhattisgarh, il 27 gennaio 2012. Aveva combattuto a lungo nell’area del Nord Bastar del DK e nell’EPGL e dalla metà del 2010 operava nella zona di espansione. È questa una grande perdita per il movimento dell'area di espansione.
Nel Nord Telangana, i compagni Sukkal (ACM) e Somal (Militia) sono stati uccisi in un falso scontro a Charla, distretto di Khammam. Il compagno Sutari Papa Rao (comandante LGS) è caduto in combattimento a Sayannapalli, distretto di Khammam.

Nell’ultimo anno abbiamo perso anche alcune compagne di valore. La compagna Svarupa (Sunita) da 28 anni al servizio dell’apparato nel comitato dello stato dell’AP e CC e in DK negli ultimi anni, è morta per un cancro al seno nel marzo 2012. Una militante clandestina, disinteressata, che ha servito il popolo, ha protetto i più alti dirigenti del partito come la pupilla dei suoi occhi durante la sua lunga militanza nell’apparato. In tutta la sua vita rivoluzionaria affrontò diversi problemi come la malattia, la perdita dei suoi compagni di vita, il patriarcato, la solitudine, ecc., ma li superò grazie all’esempio dei martiri e allo spirito bolscevico di mettere in pratica l’ideale. Il 20 agosto 2011, la compagna Ramko Hichami (Ranita) è stata circondata dalle forze nemiche nel villaggio di Makadchuvva, distretto Gadchiroli di DK, ma non ha esitato un secondo e con grande coraggio col suo fucile 303 ha eliminato tre commandos CoBRA/C-60 e ferito altri quattro paramilitari, prima di morire da eroina. Un battaglione le ha tirato contro migliaia di proiettili, decine di bombe a mano e colpi di mortaio, che lei ha affrontato con grande determinazione bloccando per ore il nemico sulle sue posizioni e infliggendogli gravi perdite. La compagna Ranita era la presidente dell'Area Chadgaon Janatana Sarkar, una combattente coraggiosa e figlia amata delle masse oppresse che ha scritto una pagina di coraggio e il suo nome in lettere rosse nella storia della guerra popolare e della nascita della società di Nuova Democrazia. Il 31.5.2012 le compagne Sameera, Ameela e Aruna sono cadute in combattimento contro forze nemiche nell’area di Mainpur al confine tra Chhattisgarh e Orissa. La compagna Sameera era nata nel distretto di Nalgonda, in AP. Militava nel plotone di protezione del comitato di Stato AP ed è stata una valorosa combattente che per anni ha messo a rischio la sua vita per difendere la direzione del partito. Dal 2009 ha preso parte al movimento DK e ha lavorato tra le donne nell’East Bastar. In seguito ha lavorato nell’area LOS di Gobra, nella divisione Mainpur, diventando segretaria di AC e conquistando un posto nel cuore delle masse oppresse come una delle dirigenti più amate. La compagna Aruna era nata in DK ed ebbe lì la formazione di rivoluzionaria. Era un’importante ACM che aveva conquistato la fiducia del partito e del popolo del Mainpur. La compagna Ameela era una grande artista culturale, anche quando era molto impegnata in DK come attivista del ACM. La divisione Manipur sta giocando un ruolo cruciale nell’espansione del movimento rivoluzionario nell’India centrale, fronteggiando perdite irreparabili come questa. Questi affidabili e amate giovani donne martiri per il partito e il popolo continueranno a vivere per sempre nei nostri ricordi. I loro nomi sono scritti in lettere rosse. La compagna Sombari della divisione Darbha è morta in modo straziante, per le ustioni, durante un'azione militare. A questa giovane donna combattente è stato reso grande omaggio da parte del popolo e dei suoi compagni, combattenti dell’EPGL.

Il compagno BSA Satyanarayana è stato un leader del movimento della classe operaia, direttore del giornale operaio “Sramajeevi”, dirigente e avvocato del popolo e lavorava instancabilmente per la liberazione dei prigionieri politici. È morto il 22 giugno 2012. I suoi quasi quarant’anni di pratica rivoluzionaria al servizio dei diritti dei lavoratori, dei diritti civili e dei prigionieri politici hanno un valore inestimabile e sono un esempio da emulare per tutti quelli che si schierano dalla parte degli oppressi. Il nostro CC rende umile e rosso omaggio alla sua grande memoria.
Nell’ultimo anno si sono verificati diversi episodi di persone comuni, attivisti di organizzazioni di massa e degli organi di governo popolare rivoluzionario morti sotto il fuoco della polizia, per torture mentre erano in custodia o morti in falsi scontri dopo essere stati sequestrati dalle loro case e assassinati a sangue freddo. In particolare, in una sparatoria forsennata che ha ricordato il massacro di Jallianwalah, nella zona di Basaguda, distretto di Bijapur in DK il 28.6.2012 le famigerate forze COBRA e la polizia hanno circondato la folla da ogni lato e ucciso 17 persone inermi tra cui donne, bambini e ragazzi delle scuole dei villaggi di Sarkinguda, Penta Raju e Kothaguda. Altre decine di loro sono stati feriti. Due altri abitanti del vicino villaggio di Imlipenta sono stati uccisi, portando il totale a 19. Sarà ricordato come un altro esempio della natura sempre più fascista e della ferocia del nemico. I compagni Sodi Nani (vice comandante di plotone della milizia), Venjam kelu (membro della milizia), del villaggio di Madkami Maasa del Chikpal in Sud Bastar, Podiyami Maasa, l’anziano attivista delle organizzazioni di massa, compagno Yadav Negi del villaggio Innar nell’Est Bastar e alcune altre persone sono state assassinati in falsi scontri o in posti di blocco della polizia in varie zone del DK. Come parte della Operazione Haka condotta da circa 3000 tra paramilitari e polizia nella area di Maad, Dunga Dhurva del villaggio di Toke è stato picchiato a morte. Akali Devi e suo figlio sono stati uccisi dal fuoco di un mercenario nel villaggio di Tirra, distretto di Gumla, in Jharkhand.

Compagni,
la crescente intensificazione della crisi economica imperialista sta colpendo profondamente anche l'economia indiana. Per uscire dalla loro crisi gli imperialisti, in particolare gli imperialisti americani, e le classi compradore al potere nei paesi semi-coloniali e semi-feudali cercano di schiacciare senza pietà qualsiasi tipo di forza che si riveli essere un ostacolo ai loro investimenti, alla razzia delle risorse e dei mercati. L'occupazione dell'Iraq e dell'Afghanistan, l’intervento diretto in Libia e i continui interventi in Pakistan e Siria, le minacce verso l'Iran e la Corea del Nord, il lancio nelle Filippine e in l'India delle più reazionarie operazioni estese a tutto il paese e su più fronti, come la Operazione Oplan Bayanihan e l'Operazione Green Hunt, rispettivamente in Filippine e in India, per sopprimere ferocemente i movimenti rivoluzionari, sono tutti finalizzati a realizzare i loro interessi economici e politici. Stati del centro, orientali e del Nord-Est dell’India, ricchi di immense risorse minerarie, forestali e idriche, sono in particolare presi di mira. Nel tentativo di sopprimere brutalmente ogni tipo di forza rivoluzionaria, democratica e patriottica che si opponga alla rapina indiscriminata delle risorse di tutto il paese, allo sfruttamento e all’oppressione, le classi dominanti portano avanti una massiccia offensiva militare mirata contro il nostro partito che sta armando il popolo, contro l’EPGL e contro gli organi del nuovo potere popolare rivoluzionario.
Anche se in questa offensiva abbiamo subito gravi perdite in termini di dirigenti e forza soggettiva, nelle nostre aree di forza il movimento rivoluzionario si mantiene e sfida il nemico, provocando perdite alle forze nemiche nel corso di diverse campagne di contro-offensiva tattica.
Il movimento rivoluzionario si sta estendendo in nuove aree e in alcune zone cresce all’interno delle zone di guerriglia. Ci stiamo impegnando duramente per Bolscevizzare il partito. Inoltre, in particolare, il nostro partito sta denunciando ideologicamente e politicamente il modello di falso sviluppo delle classi dominanti. In DK, BJ, Bengala e AOB si è costruito, anche se in forma embrionale, un modello di sviluppo alternativo. In DK si sono formati e stanno lavorando Janatana Sarkars a livello di divisione.
Il nostro partito sta cercando di combattere unitariamente con i movimenti di liberazione nazionali del nostro paese e con gli altri movimenti di masse e comunità oppresse che si schierano a loro sostegno. Dai tempi dei movimenti di Naxalbari e Srikakulam a oggi, tutti i provvedimenti, le leggi o le riforme riguardo i diritti dei contadini poveri e degli adivasi sono state tutti decisi dalle classi dominanti allo scopo dichiarato di ridurre l'influenza dei movimenti maoisti. A tutt’oggi non si può discutere di sviluppo senza discutere il modello di sviluppo alternativo maoista e l'alternativa politica ed economica rappresentata dai maoisti. La ragione che sta dietro è il significato della linea politica del nostro partito e della pratica della guerra popolare. Dato che il nostro partito, per i suoi immensi sacrifici e la sua corretta alternativa politica, è considerato dalle masse oppresse del nostro paese un raggio di speranza, lo Stato sta cercando di schiacciare nel più breve tempo possibile il nostro partito e la sua direzione. È per questo che ricorre alla massiccia offensiva militare contro di noi.
I successi politici ottenuti, l’avanzata della Guerra popolare, l’espansione della guerra di guerriglia e del movimento rivoluzionario, l’istituzione e sviluppo del potere politico popolare, il sostegno e la solidarietà che la nostra Rivoluzione di Nuova Democrazia (RND) sta ottenendo nel nostro paese e all'estero non sarebbero stati neppure immaginabili senza il sacrificio dei martiri, gli ideali e i valori che hanno impartito alla società e che hanno affermato all'interno del partito. È grazie all’ispirazione e al grande esempio pratico dei compagni Charu Mazumdar, Kanhai Chatterji e delle migliaia di martiri, con lo spirito del loro sacrificio, che il nostro partito è in grado di superare ogni tipo di situazione sfavorevole e di avanzare verso la vittoria della RND.

Compagni,
la situazione oggettiva nel nostro paese e nel mondo diventa sempre più favorevole alla rivoluzione. Tutti i tipi di contraddizioni sociali si stanno acutizzando e fanno sì che il popolo si unisca sempre più ai movimenti e lo porta a scegliere la via rivoluzionaria. Se vogliamo far avanzare la rivoluzione nel nostro paese verso la vittoria utilizzando questa eccellente situazione rivoluzionaria, allora dobbiamo realizzare i seguenti compiti immediati con l'obiettivo di assolvere il compito centrale indicato dal nostro 9° Congresso, il Congresso dell’Unità, e cioè sviluppare la guerra di guerriglia in guerra di movimento e sviluppare l’EPGL in EPL trasformare il Dandakaranya e il Bihar-Jharkhand in aree liberate.
Se vogliamo far avanzare la rivoluzione verso la vittoria, utilizzando l’eccellente situazione oggettiva, dobbiamo migliorare ancor più rapidamente la nostra situazione soggettiva. Evitare le perdite delle nostre forze soggettive, in particolare evitare le perdite ai livelli superiori della direzione, è uno dei compiti più importanti che il nostro partito ha di fronte. È vero che il popolo genera i capi rivoluzionari nel corso della rivoluzione. Ma è altrettanto vero che una volta che si perdono questi capi, dirigenti che per decenni hanno maturato una vasta esperienza e hanno guidato il partito con incrollabile fiducia nel popolo e nella rivoluzione, non è tanto facile generare nuovamente tali dirigenti. È un principio generale della guerra che l’obiettivo è preservare le nostre forze per quanto possibile, e infliggere perdite alle forze nemiche per quanto possibile. Dobbiamo assumere seriamente la salvaguardia della nostra direzione, la riduzione delle perdite delle nostre forze soggettive e la prevenzione di perdite inutili e sforzarci di ottenere ciò osservando il principio generale già detto.
Errori e carenze nello studio della strategia del nemico e nell’applicare contromisure tattiche, comprendendo le tattiche adottate dal nemico di annientare la nostra direzione e le forze soggettive, come parte della sua strategia, sono le ragioni delle gravi perdite che stiamo subendo. Per questo ci deve essere un cambiamento nei nostri metodi di lavoro, in accordo con la situazione oggettiva, il livello del movimento e i nostri compiti. I nostri metodi di lavoro devono essere migliorati in modo che le tre armi magiche per la vittoria della rivoluzione il partito, l'esercito popolare e il fronte unito - si consolidino e si rafforzino. Ciò creerebbe la base per la riduzione delle nostre perdite. Allo stesso modo, dobbiamo bolscevizzare il partito ideologicamente, politicamente, militarmente e organizzativamente per preservare le nostre forze soggettive e rafforzarle.
Aumentare la nostra base di massa è fondamentale per risolvere tutti i problemi che stiamo affrontando oggi. Una forte base di massa sarà anche precondizione fondamentale per superare le perdite che abbiamo subito. Dobbiamo quindi cercare di sostenere e costruire una forte base di massa. A questo scopo dobbiamo mobilitare politicamente il popolo e consolidarci. Dobbiamo mobilitare le masse in vari movimenti e lotte, e in particolare dobbiamo mobilitare i contadini in forma ampia e militante in un movimento agrario rivoluzionario. In generale, dobbiamo mobilitare attivamente le masse rivoluzionarie nella guerra popolare. Dobbiamo mostrare grande abilità nel battere i programmi d'azione civica, le finte riforme, gli attacchi di bande assassine e la guerra a tradimento che applicano nel quadro della strategia LIC, mobilitare strati di classe media e gli intellettuali basandoci su operai e contadini.
Dobbiamo ulteriormente intensificare la guerra di guerriglia nelle zone del nostro paese in cui già infuria impetuosamente. Dobbiamo espanderla a un’area più vasta. Il nemico impiegherà ogni tipo di azione contro-rivoluzionaria per limitare le nostre zone di guerriglia e le zone di movimento in aree sempre più piccole per porre fine alla guerra nel minor tempo possibile (annientandoci o indebolendo qualitativamente la nostra forza di combattimento). Dobbiamo sconfiggere i loro sforzi mobilitando ampiamente le masse, intensificando ed espandendo la guerra di guerriglia, consolidare e ampliare gli organi di potere del popolo e le basi della guerriglia, ampliando le aree di guerriglia, sviluppando il movimento passo dopo passo, sostenendo i successi della guerra popolare ed estendendo la guerra in modo che continui in forma prolungata.
Armare ulteriormente il popolo per rafforzare il potere politico popolare e le basi guerrigliere dove le abbiamo costruite, ed espanderle ad altre aree, è uno dei compiti più importanti che dobbiamo affrontare. Dobbiamo sviluppare tutti i tipi di agitazione di massa e lotte di classe, in particolare le lotte per la terra e contro le deportazioni, armare il popolo che si aggrega in queste lotte e incoraggiare il popolo a costruire il potere politico popolare, rifiutando il potere statale delle classi dominanti e stabilire le aree liberate attraverso la costruzione di un forte esercito popolare. Per fare ciò e decisivo mobilitare attivamente il popolo nella guerra popolare.
Il dispiegamento dell’esercito in Bastar, l’apertura di scuole di addestramento dell'esercito, l’addestramento speciale di forze di brigata, la formazione di nuovi battaglioni ogni anno, l’enorme crescita della spesa militare, la costruzione delle infrastrutture necessarie per l’impiego della forza aerea, l'acquisto-noleggio e l'utilizzo di elicotteri e UAV, sono tutti parte della massiccia offensiva militare multilaterale detta Operazione Green Hunt (OGH). Il dispiegamento dell'esercito in Bastar non serve solo a cancellare il movimento esistente ma anche a colpire i movimenti in Andhra Pradesh, Maharashtra e Orissa, che confinano col Bastar e perfino i movimenti in Jharkhand, Bihar, e gli altri Stati indiani del Nord ed Est e i movimenti nell’India meridionale e occidentale, puntando così ad annientarci in tutto il paese. Ecco perché dobbiamo produrre uno sforzo particolare per costruire un movimento di massa vasto e militante nelle nostre aree di movimento, nel paese e all'estero di opposizione al dispiegamento dell'esercito nelle aree di movimento e concretamente in Bastar.
Nelle massicce operazioni speciali recentemente realizzate in DK, Jharkhand, Bihare Orissa da forze nemiche a livello Brigata, sono stati utilizzati COB, AOB, UAV. Stanno completando tutti i preparativi per il loro impiego su una vasta scala (raccolta di informazioni, bombardamenti e mitragliamenti). Dobbiamo mobilitare su larga scala tutti i settori del popolo contro l'uso di aerei e droni. Dobbiamo legare questo ai movimenti che si stanno opponendo all'uso dei droni a livello internazionale, in particolare in paesi come Afghanistan, Pakistan, Yemen, Iraq, Palestina, ecc. Dobbiamo sforzarci di mobilitare la solidarietà internazionale contro il dispiegamento dell’esercito e l'uso dei droni nelle nostre aree di movimento. Infatti, le centinaia di migliaia di forze armate, paramilitari, forze di polizia e il numero di elicotteri impiegati nelle nostre aree di movimento è superiore al numero di forze armate, aerei o elicotteri delle Forze aeree della maggior parte dei paesi del mondo. Dobbiamo denunciare questo fatto al popolo del nostro paese e del mondo e mobilitarli.
Come i colonialisti prima del trasferimento del potere nel 1947, oggi i loro tirapiedi producono leggi brutali quali AFSPA, UAPA, MCOCA, CSPSA, oltre ad altre leggi draconiane quali il PD Act, l’NSA, Prevention of Arms Act, ecc., che negano il diritto alla vita e gli altri diritti fondamentali del popolo. Si sono intensificati i preparativi per la formazione del NCTC (National Counter-Terrorism Centre) che diventerà il più famigerato tra tutte le istituzioni repressive. Questo è modellato sul NCTC degli Stati Uniti e sarà costituito e gestito sotto la guida degli imperialisti americani. Il suo fine è sopprimere completamente chi lotta senza alcun controllo. Le classi dominanti intendono utilizzare questo come uno strumento per stabilire un tipo di potere militare, dittatoriale e di emergenza. Se questa istituzione sarà completata, i diritti civili perderebbero ogni significato. Ciò diventerebbe un pericolo non solo per il popolo indiano ma per tutti i popoli del Sud Asia.
L'obiettivo delle classi dominanti è non solo spazzare via il movimento rivoluzionario, ma schiacciare brutalmente anche le masse che lottano per le loro legittime richieste, i movimenti di liberazione nazionale del popolo del Kashmir e del Nord-Est, ogni tipo di movimento democratico e i movimenti anti-deportazione. Per questo stanno adottando leggi draconiane e trasformando il sistema giudiziario in senso più autoritario e intensificando la loro “guerra contro il popolo”.
Al momento uno degli aspetti più importanti dell’azione repressiva del nemico è arrestare i nostri compagni (dai membri CC ai militanti del partito, alla gente comune), montare contro di loro false imputazioni e rinchiuderli tutti in prigione per anni. Vengono loro inflitte condanne a morte o a vita, i loro appelli sono respinti o, se anche li vincono, vengono nuovamente arrestati alle porte della prigione e contro di loro sono mosse nuove accuse. Ai prigionieri politici sono negati i diritti fondamentali, in particolare l’assistenza medica, e sono torturati in diversi modi. Dall’altra parte, sono quotidianamente calpestati i diritti del popolo e si perpetrano massacri che ricordano quelli Hitleriani. Per questo costruire e rafforzare un forte e unito movimento per i diritti civili che riesca a combattere tutto ciò con forza è uno dei compiti più importanti che abbiamo di fronte.

Compagni,
celebriamo la Settimana della Memoria dei Martiri con spirito rivoluzionario in ogni angolo del nostro paese. Per sconfiggere l’offensiva generale della Operazione Green Hunt, portata avanti come parte della guerra LIC del nemico. Solleviamo in questa occasione come nella nostra vita quotidiana i valori, gli ideali, il sacrificio, il coraggio, il valore, la dedizione al popolo e l'impegno che abbiamo imparato dalla vita e dalla pratica dei nostri amati martiri. Propagandiamoli tra il popolo su vasta scala e in modo creativo, in diverse forme. Pubblichiamo le storie della vita disinteressata dei martiri, costruiamo monumenti ai martiri e rendiamo loro grande omaggio. Tingiamo di rosso le “colonne dei martiri” che abbiamo costruito e abbelliamo l’area intorno, in modo che il popolo possa rendere omaggio ai martiri di fronte ad esso, non solo in questa occasione ma anche in tutte le ricorrenze rivoluzionarie dell'anno. Pubblichiamo e diffondiamo diversi tipi di materiali di propaganda sui martiri in forma di opuscoli, manifesti, striscioni, cartoline, calendari, ecc. e facciamoli circolare largamente tra le masse.
Nelle aree di movimento in tutto il paese il popolo continua la tradizione rivoluzionaria di costruire colonne in memoria dei martiri in centinaia di villaggi. Tuttavia, in diversi casi polizia e paramilitari stanno distruggendo completamente o parzialmente queste colonne o costringono la gente a distruggerli. In molti villaggi il popolo si sta opponendo. Si stanno ricostruendo le colonne distrutte con nuova determinazione. Dobbiamo elevare ulteriormente la coscienza del popolo, denunciare la distruzione dei monumenti ai martiri, intensificare in diverse forme la resistenza per difenderli, costruirli e ricostruirli, inaugurare nuove “colonne dei martiri” in ogni villaggio e combattere con coraggio e valore per realizzare le mete dei martiri. Incontriamo in questa occasione le famiglie, parenti e amici dei martiri e facciamo partecipare alle riunioni e iniziative realizzate in questa settimana. Facciamoli inaugurare le nuove “colonne dei martirie tenere discorsi sulla vita dei martiri che diano un esempio. Incoraggiamoli a portare avanti gli stessi obiettivi dei martiri. Facciamo inchiesta sui problemi delle famiglie dei martiri, cerchiamo di risolverli e diamo loro la certezza che il movimento rivoluzionario starà sempre in loro sostegno. In generale, celebriamo queste giornate solenni e ispiratrici come occasioni per rinnovare il nostro impegno alla realizzazione degli obiettivi dei martiri.

Con Saluti rivoluzionari,
il Comitato Centrale,
PCI (Maoista)

5 luglio 2012.

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