Si tratta di un ulteriore conseguenza della recente conferma, da parte della Cassazione, della sentenza di condanna della Corte d'Appello di Genova nei confronti di funzionari e agenti riconosciuti responsabili di aver massacrato gli occupanti della scuola dormitorio del G8 del 2001 e di aver poi costruito prove false per incastrarli.
Si tratta di una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno ai 700mila euro e che, comunque, andrà ad aggiungersi ai circa 6 milioni di euro, tra provvisionali alle parti civili e spese legali (in questo caso si intende gli avvocati delle vittime). La cifra chiesta dai difensori (in primo grado erano stati assolti importanti dirigenti come Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Gilberto Caldarozzi) era molto più alta, e a livello di indiscrezioni si parò di alcuni milioni di euro.
"Si tratta - spiega l'Avvocato dello Stato - delle somme che furono concesse come anticipi dopo la sentenza di primo grado che si era conclusa con diverse assoluzioni ". Verdetto ribaltato nel maggio 2010 quando la Corte d'Appello condannò 25 tra alti funzionari e agenti di polizia, e confermato il 5 luglio di quest'anno dalla Cassazione.
"Come Avvocatura - spiega Salvemini - noi fornimmo solo un parere non vincolante circa le richieste di anticipi. Posso solo dire che il nostro parere abbassò notevolmente l'importo delle somme presentate dagli avvocati degli imputati. Non sappiamo se il Ministero dell'Interno abbia poi accolto la nostra impostazione in toto o in parte, ma pensiamo di sì".
Nonostante gli anticipi degli avvocati dei super funzionari, e degli altri poliziotti poi condannati, siano stati pagati con soldi pubblici, cioè di tutti i cittadini, ad oggi è ancora impresa ardua, pur in presenza delle norme sulla trasparenza, conoscere gli esatti importi versati dal Ministero dell'interno.
L'Avvocato Distrettuale Salvemini spiega di essere "tenuto alla riservatezza", mentre da Roma le cifre non sono mai state rese pubbliche. E neppure si conosce l'importo esatto di quanto saldato ai due unici assolti, gli agenti Michele Burgio e Alfredo Fabbrocini.
"Burgio - precisa Salvemini non ci ha ancora presentato richiesta di pagamento per i suoi avvocati, forse potrebbe averlo fatto direttamente a Roma. Per quanto riguarda invece Fabbrocini, abbiamo rimborsato la spesa per il suo difensore, l'avvocato Alfredo Biondi, ma con una cifra immensamente inferiore a quella richiesta".
La posizione processuale dell'Avvocatura dello Stato - che in Cassazione aveva chiesto l'annullamento con rinvio delle condanne per "mancanza di prove nella individuazione dei colpevoli" - è sempre stata molto criticata dalle parti civili.
Enrica Bartesaghi del Comitato Verità e Giustizia per Genova, nel chiedere le scuse del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le violenze e le calunnie subite dai manifestanti della Diaz si era augurata che "almeno il Presidente dia un segno forte, visto che l'Avvocatura dello Stato non è stata dalla parte delle vittime ma da quella degli imputati condannati in appello, ed è indegno per un paese civile".
Salvemini da parte sua evidenzia che: "Fin dalla sentenza di primo grado ho personalmente dato parere favorevole all'immediato pagamento di tutte le provvisionali fissate per le parti offese così come per le loro spese legali". Provvisionali già pagate per la Diaz mentre continua il balletto delle responsabilità fra i tre ministeri - Interni, Difesa, Giustizia chiamati in causa per i risarcimenti stabiliti per i manifestanti picchiati, umiliati e minacciati nella caserma lager di Bolzaneto.
(17 luglio 2012)
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