E’ arrivata così, con una notizia
ansa la decisione del tribunale di Torino di rinviare a giudizio Luca.
Prima la caduta dal traliccio, la sua generosità, i mesi di ospedale a
combattere, tra la vita e la morte ed ora la lenta e difficile
riabilitazione e poi ancora la legge. Legge dei palazzi torinesi, che
non fa sconti a nessuno (della povera gente si intenda, dei giusti) se
non ai corrotti uomini di potere che si sa in quelle aule la fanno
sempre franca. E così con tutta l’Italia che si indigna per le
intercettazzioni al presidente Napolitano sul caso della trattativa
stato-mafia risalente ai tempi delle stragi del ’92 noi in val di Susa
non possiamo che incazzarci per questo ennesimo insulto. E così Luca, a
neanche un mese dalle dimissioni e dal rientro a casa in valle si vede
notificare l’ennesimo prepotente atto della procura della repubblica di
Torino capitanata dal sempre verde Caselli. Bè complimenti…
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