PSA: intervento di
Mercier, delegato CGT e posizione del FRAP
Sintesi dell'intervento di Mercier, delegato CGT Aulnay-sous-Bois
La rivelazione da parte della CGT del piano segreto della PSA di chiudere l'impianto di mostra che la direzione stava mentendo, quando diceva che non c'era alcun piano di licenziamenti nei cassetti. La direzione ha cercato di rassicurare tutti quanti, lo Stato, la stampa e il pubblico con nuove menzogne. Oggi rivela il suo vero piano imposto dagli azionisti, vale a dire, in aggiunta alla chiusura di Aulnay, 1400 tagli ai posti di lavoro presso lo stabilimento di Rennes, per un totale di 8.000 posti di lavoro a livello di gruppo.
Mentre il 2010 è stato un buon anno, la PSA, che ha siglato un contratto con l'Iran per 450.000 veicoli, di cui 200.000 il primo anno, annulla il suo contratto cedendo alle pressioni politiche, mentre altri produttori come ad esempio i tedeschi sono andati oltre.
Il direttore Philippe Varin, che non è preoccupato dai licenziamenti, dopo aver cercato di rassicurare il CCE [Comitato centrale d'azienda] sulle riconversioni professionali degli operai, ammette senza vergogna che la PSA è in buona salute: 9,5 miliardi sono messi in sicurezza, ma manca il denaro contante. È un po' come se un lavoratore avesse un libretto di risparmio e poco denaro in tasca e preferisse morire di fame piuttosto che toccare il suo libretto; gli azionisti della PSA non moriranno perché i licenziamenti e le ristrutturazioni che forniscono loro denaro fresco, faranno rialzare i prezzi delle azioni in borsa. Inoltre, essi aumentano i ritmi a Mulhouse, Poissy e Sochaux.
Sintesi dell'intervento di Mercier, delegato CGT Aulnay-sous-Bois
La rivelazione da parte della CGT del piano segreto della PSA di chiudere l'impianto di mostra che la direzione stava mentendo, quando diceva che non c'era alcun piano di licenziamenti nei cassetti. La direzione ha cercato di rassicurare tutti quanti, lo Stato, la stampa e il pubblico con nuove menzogne. Oggi rivela il suo vero piano imposto dagli azionisti, vale a dire, in aggiunta alla chiusura di Aulnay, 1400 tagli ai posti di lavoro presso lo stabilimento di Rennes, per un totale di 8.000 posti di lavoro a livello di gruppo.
Mentre il 2010 è stato un buon anno, la PSA, che ha siglato un contratto con l'Iran per 450.000 veicoli, di cui 200.000 il primo anno, annulla il suo contratto cedendo alle pressioni politiche, mentre altri produttori come ad esempio i tedeschi sono andati oltre.
Il direttore Philippe Varin, che non è preoccupato dai licenziamenti, dopo aver cercato di rassicurare il CCE [Comitato centrale d'azienda] sulle riconversioni professionali degli operai, ammette senza vergogna che la PSA è in buona salute: 9,5 miliardi sono messi in sicurezza, ma manca il denaro contante. È un po' come se un lavoratore avesse un libretto di risparmio e poco denaro in tasca e preferisse morire di fame piuttosto che toccare il suo libretto; gli azionisti della PSA non moriranno perché i licenziamenti e le ristrutturazioni che forniscono loro denaro fresco, faranno rialzare i prezzi delle azioni in borsa. Inoltre, essi aumentano i ritmi a Mulhouse, Poissy e Sochaux.
La PSA continua a
mentire e sviluppa un piano machiavellico proponendo 1500 sostituzioni a Poissy,
senza dire che 1000 interinali saranno buttati fuori. A Asnières, dove la
fabbrica è stata chiusa, la PSA ha venduto il terreno ad un buon prezzo alla
Carrefour, che non ha assunto nessuno dei licenziati della
PSA.
Presso la fabbrica di Saint Ouen, la direzione è passata dal settore dei servizi per spiegare la situazione, ma il suo discorso non passa.
Ci sono molti falsi amici che, di fatto, si riveleranno degli avversari a mano a mano che la lotta si estenderà e diventerà più dura poiché bisogna far male al padrone e dare un serio avvertimento al governo. Quest'ultimo si offre di aiutare finanziariamente la PSA e sviluppare un piano di accompagnamento per i licenziati. In altre parole, sono i lavoratori, attraverso le tasse, che pagheranno la loro "riconversione" al Centro per l'impiego.
Per Sud, bisognerebbe bloccare la fabbrica, ma la CGT spiega che 15 giorni di blocco provoca una perdita di salario, mette gli operai in ginocchio finanziariamente e li sfianca. Inoltre, ciò può essere utilizzato dalla PSA per accelerare il suo piano per sopprimere una squadra entro il 31 gennaio.
La sindacalizzazione alla PSA è uguale alla media in Francia, tra il 10 e il 15% del personale. Dobbiamo quindi mettere in campo nella lotta contro la PSA, una struttura che raggruppa certamente i sindacalisti, ma anche i non-sindacalizzati, un comitato organizzatore per condurre la lotta prolungata contro la PSA, raccogliere i suggerimenti ecc. Dobbiamo rispettare i punti di vista differenti e non fare differenza tra sindacalizzati e non sindacalizzati.
Non bisogna rimanere chiusi in fabbrica, ma allargare la resistenza alle fabbriche del gruppo, poi alle fabbriche e imprese del 93 [legge per le fabbriche con meno di 200 operai], centinaia di fabbriche in Francia, dove gli operai e i lavoratori sono stati minacciati dai licenziamenti, ma anche espandersi in altri stabilimenti automobilistici in Europa.
Presso la fabbrica di Saint Ouen, la direzione è passata dal settore dei servizi per spiegare la situazione, ma il suo discorso non passa.
Ci sono molti falsi amici che, di fatto, si riveleranno degli avversari a mano a mano che la lotta si estenderà e diventerà più dura poiché bisogna far male al padrone e dare un serio avvertimento al governo. Quest'ultimo si offre di aiutare finanziariamente la PSA e sviluppare un piano di accompagnamento per i licenziati. In altre parole, sono i lavoratori, attraverso le tasse, che pagheranno la loro "riconversione" al Centro per l'impiego.
Per Sud, bisognerebbe bloccare la fabbrica, ma la CGT spiega che 15 giorni di blocco provoca una perdita di salario, mette gli operai in ginocchio finanziariamente e li sfianca. Inoltre, ciò può essere utilizzato dalla PSA per accelerare il suo piano per sopprimere una squadra entro il 31 gennaio.
La sindacalizzazione alla PSA è uguale alla media in Francia, tra il 10 e il 15% del personale. Dobbiamo quindi mettere in campo nella lotta contro la PSA, una struttura che raggruppa certamente i sindacalisti, ma anche i non-sindacalizzati, un comitato organizzatore per condurre la lotta prolungata contro la PSA, raccogliere i suggerimenti ecc. Dobbiamo rispettare i punti di vista differenti e non fare differenza tra sindacalizzati e non sindacalizzati.
Non bisogna rimanere chiusi in fabbrica, ma allargare la resistenza alle fabbriche del gruppo, poi alle fabbriche e imprese del 93 [legge per le fabbriche con meno di 200 operai], centinaia di fabbriche in Francia, dove gli operai e i lavoratori sono stati minacciati dai licenziamenti, ma anche espandersi in altri stabilimenti automobilistici in Europa.
Nessun commento:
Posta un commento