venerdì 2 marzo 2012

pc 2 marzo - siamo tutti no tav -.. da Antimafie, Peacelink puglia, abruzzo

SIAMO TUTT* NO-TAV

PeaceLink Abruzzo e l'Ass. Antimafie Rita Atria esprimono la loro
solidarietà e vicinanza alla lotta del movimento NO-TAV e aderiscono
al presidio di solidarietà che si terrà a Pescara venerdì 2 marzo.


Quanto sta accadendo in questi giorni in Val Susa, dove la lotta
contro la distruzione della Valle è in corso da vent'anni, è l'emblema
della drammatica situazione in cui versa la democrazia in Italia. Un
paese nel quale in questi mesi si sta cercando, nel silenzio dei
grandi media e nella connivenza e partecipazione degli stessi politici
che oggi attaccano il movimento NO-TAV, di calpestare il voto
democraticamente espresso da milioni e milioni di Italiane e Italiani
nel giugno scorso.

Il Movimento No-TAV è tra i movimenti più trasparenti e democratici di
questi anni. Qualsiasi decisione viene presa in assemblee pubbliche e
aperte a tutti, dove ognuno esprime il suo pensiero e si confronta
esponendosi in prima persona. Le azioni portate avanti dal movimento
sono parte integrante della storia e delle pratiche nonviolente da
Gandhi a Martin Luther King, da Danilo Dolci ad Aldo Capitini.
Definire insurrezionalista, violenta, questa storia dimostra quale
democrazia perseguono alcuni: addomesticata alle grandi lobby, dove i
cittadini sono ridotti a puri yes-men di decisioni prese altrove, dove
devono subire soltanto e non hanno alcuna possibilità di incidere nei
processi decisionali. I manganelli, le cariche indiscriminate, i
pestaggi, la militarizzazione, l'avvelenamento quotidiano con gas, il
furto di case e terreni agricoli con la cacciata di chi vi vive, la
distruzione e devastazione di un territorio fanno invece parte delle
più tristi, violente e peggiori pagine della storia d'Italia e
mondiale.

La TAV Torino-Lione è l'emblema delle "cattedrali nel deserto", delle
mega opere inutili che non arrecheranno alcun beneficio reale al
Paese, gonfieranno gli affari di alcune cricche e lasceranno alle
generazioni future soltanto immensi danni ambientali distruggendo
territori interi. I 35 milioni che lo Stato Italiano dovrà spendere
per la costruzione della TAV sono "uno spreco ingiustificato",
documenta e denuncia il prof. Marco Ponti (docente di Economia dei
Trasporti al Politecnico di Milano) che conclude in una recente
intervista definendola "una stupidità fenomenale". E, mentre si
vogliono spendere queste cifre per quest'opera inutile e dannosa, come
già viene sottolineato nell'appello a partecipare al presidio, i
pendolari italiani vengono abbandonati alle difficoltà e alle
avventure di un trasporto ferroviario locale che sempre più viene
sopraffatto dall'inefficienza e dallo scarsissimo ammodernamento di
mezzi e linee. Rilanciamo, a proposito, quanto già documentato e
riportato nel 2005 e 2006
lists.peacelink.it/news/2006/03/msg00041.html
lists.peacelink.it/news/2006/12/msg00023.html
lists.peacelink.it/news/2006/10/msg00045.html
lists.peacelink.it/news/2005/12/msg00069.html

Il movimento NO-TAV viene accusato di violenza. Oggi in Italia le
peggiori violenze hanno due nomi ben precisi: mafie e devastazioni
ambientali. Il giudice Ferdinando Imposimato da anni denuncia e
documenta le infiltrazioni mafiose nella costruzione della TAV
Torino-Lione. Non un estremista "anarco-insurrezionalista" ma un
magistrato con decenni di carriera alle spalle. Non viene minimamente
ascoltato e preso in considerazione, né da chi deve decidere sul
destino della Val Susa né dai grandi media. Le mafie oggi penetrano in
moltissime regioni, si spartiscono appalti, affari nel ciclo del
cemento e dei rifiuti e segnano il presente e il futuro dei territori.
Ma questa terribile violenza, dalla Sicilia all'Abruzzo, dalla
Campania alla Lombardia, dalla Liguria alla stessa Val Susa avviene
nel silenzio e nelle connivenze. I giornali e le TV, tranne rare
eccezioni, tacciono e chi opera nelle "stanze dei bottoni" spesso non
soltanto non resiste ma le agevola.

Non si può tacere, poi, di fronte al saccheggio e alla distruzione
sistematica dell'ambiente. In questi giorni è in corso l'ennesimo
allarme ambientale a Taranto: un incendio ha investito un impianto
dell'ILVA. L'ILVA che ha prodotto in passato oltre il 90% della
diossina industriale in Italia, l'ILVA accusata da anni di inquinare
una città e la salute dei cittadini, l'ILVA i cui proprietari
(omaggiati e sostenuti in questi anni dagli amministratori tarantini e
pugliesi) stanno oggi subendo un procedimento penale con l'ipotesi di
reato di disastro ambientale. L'ILVA su cui, tranne rare eccezioni,
non vediamo i riflettori della cronaca nazionale o le condanne della
classe politica. Questa disparità di trattamento tra le "violenze" dei
manifestanti in Val Susa e quanto accade a Taranto (che non può che
essere definita una "violenza" sui cittadini e sull'ambiente) è
inammissibile.

Ass. Antimafie Rita Atria
Alessandro Marescotti, Presidente PeaceLink
Alessio Di Florio, Referente Abruzzo

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