Al grido “Luca resiste A sara Dura” un corteo di circa 1000 persone è partito da San Babila per raggiungere Porta Venezia, bloccando di fatto per oltre due ore la circonvallazione interna, una delle principali della città. Un corteo molto determinato e combattivo. Oltre la rabbia per il vile tentativo di assassinare Luca, il corteo è stato un continuo ribadire che la Val Susa non è sola; che la NoTav non si arresta; che i veri terroristi sono quelli che conosciamo – i massacratori della Diaz di Genova 2001, questo governo e l’alta velocità di padroni e mafiosi; ma soprattutto che su questo treno della Resistenza Popolare “Si parte, si torna Insieme - Chiomonte come Atene siam tutti Black Block, il servo del potere dovrà temere l’arrivo dei NoTav, Alè Alè..” e ribadire che non sarà la repressione a fermarci.
Ma questo corteo ha mostrato, anche, che la vigliacca aggressione di sabato alla stazione di Torino unisce il movimento milanese anziché dividerlo, il tutto sancito da interventi dal microfono a fine corteo, dove sono stati chiamati tutti quelli che sabato erano in valle, arrivati in treno come in pullman, e se tanta era la voglia di fare come a Roma, a Palermo, si è deciso che come in Val Susa si può e si deve costruire un movimento radicale e dal basso e rendere concreta la parola d’ordine “Portare la Valle in città”.
Ci si è lasciati col fatto che quanto succederà nelle prossime ore in Valle dovrà vedere una mobilitazione conseguente, ma da subito ci si è dati appuntamento per
giovedì al Liceo Carducci per contestare Caselli. Ancora una volta ‘A sarà Dura. Luca siamo tutti con te
proletari comunisti milano
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