Si spoglia in webcam davanti a una 11enne
Carabinere condannato per
corruzione
L'uomo era accusato di pedopornografia. Dovrà scontare anche
7 anni per violenza sessuale su una 16enne
la vicenda era stata
scoperta dalla madre della ragazzina
MILANO - Un'esibizione sessuale
via internet vale come se fosse fatta in presenza dell'altra persona:
in base a questo principio i giudici della VI sezione penale di Milano
hanno condannato a 2 anni e 6 mesi un carabiniere che aveva inviato,
via chat, una propria foto nudo ad una ragazzina di 11 anni, sua
lontana parente, nel tentativo di ricevere da lei in cambio scatti
altrettanto osé. Davanti al computer dall'altra parte non c'era però la
bambina, bensì la mamma, che lo ha denunciato. E' finito davanti ai
magistrati con l'accusa di aver tentato di produrre materiale
pedopornografico: il tribunale lo ha condannato richiamando nel
dispositivo, nell'ambito del reato, la corruzione di minore. Il
carabiniere è stato inoltre condannato a 7 anni di reclusione per
violenza sessuale nei confronti di una 16enne, cugina dell'altra
ragazzina.
LA SCOPERTA - Il carabiniere, M. V., era stato arrestato il
6 aprile 2011 dopo essere finito anche nel mirino delle Iene per aver
inviato via Messenger foto hard a una bambina di 11 anni e per aver
molestata la cugina di 16. La mamma della ragazzina più piccola, nel
settembre 2010, aveva trovato aperta la pagina di Messenger della
figlia con una strana richiesta di collegamento. Su quella chat, a
mandare il messaggio, era un nome non riusciva a collegare a nessuna
delle amichette della figlia. Diceva: «Cosa fai sveglia a quest'ora?».
E poi: «Sei sola?». La donna ha risposto, fingendo di essere la figlia,
e così ha scoperto che la bambina veniva molestata via internet.
LA
FOTO - Qualche settimana dopo la madre ha agganciato di nuovo il
molestatore. «Cattivona, che fine hai fatto?», si è vista chiedere via
chat. Ha poi ricevuto filmati pornografici in cui l’uomo compiva atti
sessuali e richieste di accendere la webcam. Quando l’ha visto in
video, ha scoperto che si trattava del cognato del fratello, un
carabiniere in servizio alla caserma di via Moscova. A quel punto ha
fotografato con un telefonino le immagini che comparivano sul computer
e lo ha denunciato. L'uomo era già sotto indagine, perché la cugina
16enne della bambina aveva raccontato di essere stata palpeggiata.
CORRUZIONE DI MINORE - Per questi fatti M. V. era accusato dal pubblico
ministero Stefania Carlucci, poi sostituita da Daniela Bartolucci, di
pornografia minorile e violenza sessuale. Tuttavia, in occasione della
sentenza, il giudice Marco Tremolada ha riqualificato l’imputazione
relativa alle chat erotiche del militare anche come corruzione di
minorenne, infliggendogli 2 anni e 6 mesi di carcere che si sommano
agli altri 7 inflitti per l’imputazione di violenza sessuale. Il
giudice ha disposto risarcimenti per le due bambine per un totale di
100mila euro.
Redazione Milano online29 febbraio 2012 | 17:46©
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