Cariche al funerale della democrazia
Stamani il coordinamento regionale ha organizzato una nuova iniziativa sotto la regione campania, dopo la tre giorni di “assedio sociale” di metà febbraio. Un momento di passaggio verso la nuova acampada che si sta preparando per aprile. Un funerale metaforico della democrazia reale, dovuto alla politica di divieti e di tagli sociali, un funerale del diritto alla salute, al trasporto, al lavoro e al welfare.
Ancor più dopo l’autoritarismo che vediamo dispiegarsi in Valsusa contro il movimento che si batte per i beni comuni.
Sulla bara erano indicati con vari cartelli i diritti di cui si commemorava la scomparsa, distrutti dall’arroganza con cui la regione campania rifiuta il confronto sociale e continua solo a tagliare, dagli effetti delle scelte politiche nella crisi e della speculazione delle banche.
A portarla in spalla un nutrito gruppo di almeno duecento manifestanti, tra precari delle partecipate, dei bros e degli operatori sociali, alcuni collettivi studenteschi, comitati ambientalisti come i “cittadini campani per un altro piano rifiuti”, realtà di movimento, i sindacati di base.
Evidentemente però la Questura di Napoli non ha voluto far mancare il proprio contributo al funerale della democrazia, con un atteggiamento arrogante e aggressivo che utilizzando i divieti e l’autismo di Caldoro, già sotto palazzo Santa lucia ha vietato e aggredito il pacifico corteo con la celere in assetto antisommossa , spintonamenti e qualche manganellata…
A quel punto i manifestanti si sono spostati, una parte ha fatto il giro di alcuni media in piazza dei Martiri e da li il corteo funebre è riuscito a tenersi nella via Chiaia dello shopping. Questo evidentemente non dev’essere stato digerito, perchè appena arrivati infine sotto palazzo San Giacomo per ricongiungersi ai precari Bros che sono li in presidio permanente, c’è stata una surreale ma violentissima carica contro quel che restava del corteo, con alcuni precari seriamente pestati (vedi foto)!
E’ stata un’iniziativa puramente gratuita e sostanzialmente vigliacca, contro un’iniziativa pacifica, pura frustrazione violenta per il fatto che il corteo si era tenuto lo stesso. Una rappresaglia insomma da parte di chi, evidentemente, seguendo l’esempio della repressione in Valsusa, sul “funerale della democrazia” ci scommette fino in fondo!
Ma è anche grave che sia avvenuto proprio sotto palazzo San Giacomo e che subito dopo la militarizzazione si è rivolta contro i precari in presidio permanente alimentando la tensione! Dall’amministrazione comunale è arrivata infine la proposta di un incontro col Sindaco a parte che i dimostranti se ne andassero e rinunciassero ad essere socialmente visibili: è questa la diversità sbandierata due settimane fà da De Magistris rispetto al “metodo Caldoro”!?
Nel pomeriggio dopo aver portato solidarietà all’iniziativa degli operatori dello spettacolo della Balena che stanno occupando il palazzo del forum delle culture, si sta tenendo l’assemblea per organizzare la nuova tappa dell’assedio sociale.
Coordinamento regionale dell’opposizione sociale
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