Braccialetti identificativi agli ambulanti
sul blitz dei vigili scoppia la polemica
E' scontro sul metodo usato dalla polizia municipale per riconoscere i venditori abusivi di merce contraffatta a piazza di Spagna. Pambianchi: "Un'operazione utile a debellare il commercio illegale". La Cgil: "Evoca i rastrellamenti"di GIULIA CERASI
"Ben vengano tutti i provvedimenti utili a debellare il fenomeno della vendita illecita di merce contraffatta in tutte le sue forme, e dunque anche il ricorso al braccialetto numerico, se necessario". Lo afferma il presidente della Confcommercio di Roma, Cesare Pambianchi a proposito dei metodi utilizzati ieri durante un'operazione dei vigili del I Gruppo che a piazza di Spagna hanno fatto indossare un braccialetto di carta con impressi cinque numeri agli ambulanti abusivi per identificarli e abbinarli alla merce sequestrata. "Quello che dovrebbe essere l'interesse di tutti - aggiunge - è porre un freno all'escalation della contraffazione e mi sembra che l'azione delle forze dell'ordine, sollecitata da Roma Capitale ed in particolare dal delegato alla sicurezza Ciardi, vada esattamente in questa direzione".
L'OPERAZIONE DEGLI AGENTI
Per Pambianchi "l'uso del braccialetto non è altro che uno strumento per agevolare le operazioni di riconoscimento dei venditori abusivi, che altrimenti, come spesso è accaduto in passato, sfuggirebbero alle azioni di controllo e repressione.
Il successo dell'operazione condotta dagli agenti della polizia municipale - aggiunge Pambianchi - è sotto gli occhi di tutti ed è un'ottima notizia per tutto il commercio romano, poiché ha significato un'importante battuta d'arresto ad un fenomeno vasto e ramificato che comporta da anni un danno enorme all'erario ma anche al decoro e all'immagine di Roma".
"Ci auguriamo quindi - conclude - che, come annunciato, questo sia solo l'avvio di un programma molto più ampio e sistematico di monitoraggio e sequestro di merce contraffatta, che siamo pronti a sostenere con ogni mezzo e in cui riponiamo la massima fiducia".
Ma subito esplode la polemica. Per Andrea Alzetta, capogruppo di Roma in Action in consiglio comunale, i braccialetti sono "una trovata di pura propaganda nazista anni 30, è solo questo l'idea di mettere i bracciali identificativi ai venditori abusivi. Parlando seriamente, qualora fosse possibile, vorrei sapere quale norma giuridica consente di mettere collare e guinzaglio a chi commette un atto amministrativo. L'assessorato allo Politiche sociali farebbe bene a riconoscere e dichiarare il fallimento della sua gestione piuttosto che scimmiottare Tex Willer, e rendersi conto che Roma è una città dall'emergenza sociale altissima che non inizia dai venditori abusivi, ma dal basso reddito, dall'emergenza abitativa, dalla precarietà lavorativa".
Per Fabio Alberti, portavoce romano della Federazione della Sinistra, "l'immagine di 64 persone etichettate come merci avariate durante il rastrellamento operato ieri dai vigili urbani del primo gruppo a piazza di Spagna desta stupore ed indignazione". "E' un segno dell'ordinario razzismo che pervade questa amministrazione - continua - Non vi sono spiegazioni tecniche accettabili e sicuramente il braccialetto non sarebbe stato apposto se si fosse trattato di una retata contro 'padroni in doppiopetto' che utilizzano lavoro nero. La violazione della dignità e dei diritti umani di queste persone è palese".
"Il minimo che ci si possa attendere sono le immediate dimissioni dei responsabili di questa odiosa trovata, che si tratti del comandante del primo gruppo dei vigili urbani Stefano Napoli, del comandante del Gruppo sicurezza sociale e urbana, Carlo Buttarelli, o dei loro mandanti. Auspichiamo - conclude Alberti - che la magistratura accerti rapidamente le responsabilità penali di quanto accaduto".
Durissima la Cgil con il segretario del Lazio Claudio Di Berardino: "Se quanto apprendiamo dalla stampa sui braccialetti messi ad alcuni immigrati fermati a Roma fosse vero, ci troveremmo di fronte ad un grave 'esperimento'. E' un'immagine che rievoca rastrellamenti che non fanno onore alla storia di una città aperta come la nostra". "L'immigrazione non va affrontata con la repressione e con le cacciate - ha proseguito - ma con una politica di sicurezze. Invitiamo pertanto il sindaco e le prefetture ad accertare se ci troviamo di fronte ad una irregolarità e a una lesione della dignità umana".
Ribatte il comandante dei vigili Angelo Giuliani: "Respingiamo al mittente il tentativo di strumentalizzare la vicenda del cosiddetto braccialetto. Nessun venditore abusivo è mai stato identificato con questo mezzo che, quindi, contrariamente a quanto alcuni cercano di affermare, non è un mezzo di identificazione della persona. Si tratta, invece, di un semplice tagliando che, emesso a tutela dello stesso venditore abusivo, prima delle procedure per l'identificazione personale, abbina la merce sequestrata al soggetto fermato da identificare. Si precisa che tutti venditori abusivi fermati, dopo le opportune spiegazioni, hanno volontariamente aderito a questa pratica a loro tutela e garanzia".
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