Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata (Pdl) è stato rinviato a giudizio con l'accusa di avere utilizzato a fini personali un operaio della società comunale Gesip, Franco Alioto, pure lui mandato sotto processo perché, anziché andare a lavorare nel Parco della Favorita, andava a fare lo skipper nella barca privata della famiglia di Cammarata. Il caso era stato sollevato da "Striscia la notizia". Nella stessa vicenda, il Gup Gioacchino Scaduto ha condannato a due anni, col rito abbreviato, il direttore della Gesip, Giacomo Palazzolo, e ha disposto il "non luogo a procedere" nei confronti dell'ex amministratore delegato della società, Massimo Felice Lombardi.
Le dichiarazioni di “innocenza” di Cammarata sono da oscar della faccia di bronzo...
"Non ho mai in alcun modo contribuito - ha aggiunto - a distrarre il signor Alioto dalle sue attività lavorative in Gesip per fini personali. Le assenze che gli vengono contestate, nulla hanno a che vedere con le prestazioni occasionali richieste nella barca che appartiene alla mia famiglia, prestazioni che gli sono state, peraltro, sempre pagate regolarmente. Assenze, spostamenti e controlli che riguardano i dipendenti Gesip, non rientrano ovviamente nella mia responsabilità e mai ho usato la mia autorità o il mio ufficio per interferire nelle decisioni del management dell'azienda, per nessuna ragione e men che mai per fatti personali".
"E' una vicenda - ha sottolineato Cammarata - che mi addolora perché so con quale attenzione ho sempre condotto la mia azione amministrativa, e so anche di non avere mai commesso abusi di nessuna natura, né tantomeno tratto profitto in alcun modo della cosa pubblica per fatti personali".
A questa “grana” si aggiungono altre attese di rinvio a giudizio:
le rate mensili di oltre 2.000 euro per il risarcimento complessivo di 200 mila euro per aver affidato consulenze truffaldine;
abuso d'ufficio per aver fatto ripulire una strada privata da operai Gesip in occasione del battesimo della figlia;
processo sull'inquinamento cittadino;
percolato: disastro doloso per il lago di liquami che ha trasformao la discarica di Bellolampo in una bomba ecologia;
violenza privata nei confronti dell'ex segretario dell'Anci Sicilia
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