È contrario Antonio Ferrentino, che prende nettamente le distanze dai Movimenti. "Io partecipo solo alle iniziative organizzate dagli amministratori. La sassaiola di lunedì contro gli operai cambia le carte in tavola: dopo quello sindaci non possono offrire alcun tipo di copertura al movimento".
È di ieri anche l'attacco al Movimento No Tav di Raffaele Bonanni che, dalla Fiera della Contrattazione organizzata dalla Cisl a Bergamo, ha definito "fascisti che fanno violenza" i manifestanti che lunedì a Chiomonte hanno "aggredito i lavoratori". "Reagiremo" ha annunciato, promettendo "un'iniziativa a Chiomonte per difendere la dignità dei lavoratori che sono lì per guadagnarsi il loro stipendio".
Camper di traverso sulla strada
Accesso impedito a Chiomonte
È passata tranquilla la terza notte di presidio degli attivisti del movimento No-Tav in località La Maddalena, a Chiomonte (Torino), dove è previsto l’inizio dei lavori per il tunnel geognostico propedeutico alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
I manifestanti rimasti nella zona, monitorati a distanza dai Carabinieri, sono stati circa una decina e hanno continuato a presidiare l’area allo scopo di mobilitare più persone nel caso arrivino le imprese costruttrici e le forze dell’ordine. Sulle strade di accesso alla Maddalena restano le barricate realizzate due notti fa dai manifestanti per impedire l’accesso alla baita costruita dai No-Tav. In alcune di queste sono stati aperti dei varchi allo scopo di consentire il transito dei residenti.
Intanto il blocco di via dell’Avana è stato rafforzato questa mattina: con un camper messo di traverso sulla strada 15 giovani appartenenti alle frange anarco-insurrezionaliste torinesi hanno creato una sorta di casello artigianale in modo da poter decidere chi può entrare nell’area teatro delle contestazioni. I Carabinieri, dopo aver cercato di dissuaderli senza risultati, hanno identificato tutti gli attivisti e poi denunciati in stato di libertà. Le ipotesi di reato sono di interruzione di pubblico servizio, resistenza e occupazione abusiva di suolo pubblico.
Ieri il movimento No Tav ha promesso, inoltre, che non sarà messa in atto nessuna iniziativa di protesta per il passaggio del Giro d’Italia in Valle di Susa, in programma per sabato prossimo. Solo tante bandiere con il treno crociato, simbolo dell’opposizione alla nuova Torino-Lione, a meno che non ci sia «un’aggressione militare con relativo sgombero dalla valle Clarea (dove si trova Chiomonte, ndr). In quel caso non potremmo garantire nessun tipo di transitabilità della valle di Susa, Giro d’Italia compreso».
E per chi intende sfruttare quanto sta avvenendo in questi giorni, i manifestanti affidano a un comunicato le proprie perplessità: «Diffidiamo chi volesse annullare o spostare la tappa dalla Valle di Susa per problemi di ordine pubblico e quindi strumentalizzare l’intero Giro d’Italia per mettere in cattiva luce il movimento No Tav». La ventesima tappa, penultima della corsa rosa, si snoda lungo 242 chilometri da Verbania al Colle del Sestriere passando per Condove, Bussoleno, Susa prima di inerpicarsi al Colle delle Finestre, da cui i corridori scenderanno verso la Valle Chisone.
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