Una delegazione di precari coop sociali dello Slai Cobas per il sindacato di classe presenti oggi alla prefettura per un incontro con il Prefetto, la Provincia e la Regione contro il rischio di licenziamento a partire da giugno, all'arrivo degli operai Fincantieri in corteo hanno solidarizzato con loro e si sono informati di ciò che hanno discusso nell'assemblea che si era svolta in fabbrica al mattino: alcuni operai hanno detto che oltre a Genova e Napoli anche a Palermo ci saranno licenziamenti, almeno 500, gli operai dell'indotto sono già praticamente esclusi, che se anche la Regione si è impegnata sulla ristrutturazione dei bacini, cosa che i sindacati confederali continuano a ripetere da mesi, tra gli operai vi è molto scetticismo sulle possibilità reali che ciò avvenga per il contesto generale.
Da qui alla riunione che ci sarà a Roma il 3 giugno con il ministro dello sviluppo economico Romani sono possibili altre mobilitazioni.
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È esplosa anche a Palermo la protesta degli operai di Fincantieri.
Circa 600 lavoratori, dopo un'assemblea nello stabilimento e un corteo fino alla sede dell'assessorato regionale alle Infrastrutture, hanno bloccato tutti gli accessi della circonvallazione di Palermo tra le vie Notarbartolo e Leonardo da Vinci fino a mezzogiorno, per poi dirigersi verso la prefettura.
Gli operai chiedono garanzie per il futuro. L'obiettivo è il mantenimento dei livelli occupazionali attuali e le tre mission produttive: riparazioni, trasformazioni e costruzioni navali.
"La Regione mantiene l'impegno mentre Fincantieri no", dicono i sindacati
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