martedì 24 maggio 2011

pc 24 maggio - L'Aquila, varcarono la zona rossa indagati dieci membri dei comitati..

agli indagati va la solidarietà e la mobilitazione di proletari comunisti

L'Aquila, varcarono la zona rossa
indagati 10 membri dei comitati
IL 17 luglio dello scorso anno, dopo una riunione in piazza Duomo, una cinquantina di persone fecero un giro per il centro storico cantando canzoni popolari aquilane

terremoto 2009.Da leggereCommenti (1).+-di Giampiero Giancarli
zoom .L’AQUILA. Dopo il sequestro delle carriole e l’i ncriminazione dopo il corteo a Roma un’altra «grana» giudiziaria si abbatte sui comitati. Infatti una decina di persone che a vario titolo fanno parte dei comitati sono indagate per un reato di natura contravvenzionale, la violazione dell’articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) per non avere ottemperato all’ordinanza sindacale di interdizione della zona rossa.

L’inchiesta fa riferimento ad una manifestazione improvvisata del 17 luglio 2010 quando una cinquantina di persone, dopo la riunione in piazza Duomo, stazionarono in zona rossa, (accompagnate dalla polizia che non le fermò) cantando brani popolari. Più in particolare, sabato 17 luglio ci fu una riunione dei Comitati in piazza Duomo al termine della quale venne improvvisata una passeggiata in alcune zone del centro storico alla presenza della stessa polizia. Fin qui il fatto. Sabato scorso, però, la sgradita sorpresa con la consegna di un avviso di conclusione delle indagini. Anche se, va precisato, di tratta di una accusa di peso giuridico irrilevante ma non per questo viene accettata.

«Noi abbiamo violato moltissime volte la zona rossa e abbiamo già ricevuto solidarietà da molte persone che si autodenunceranno» ha detto Giusi Pitari dell’assemblea cittadina, una delle persone indagate. «Lo scandalo è che ci sia la zona rossa e non che noi l’a bbiamo superata. All’Aquila di processi se ne stanno svolgendo tanti: riguardano i crolli di palazzine, la commissione grandi rischi, solo per citare i più importanti. Ma ce ne sono tanti di cui non si parla e, se si mettono assieme, fanno apparire i cittadini come una massa di delinquenti. Che dire poi delle manganellate a Roma? Cittadini pacifici vengono picchiati a sangue e il processo lo subiscono loro, mica le forze dell ordine!! E i ragazzi dell’asilo? Denunciati per l’occupazione di un luogo che, non solo è ancora occupato, ma è soprattutto il luogo di ritrovo di tanti e il centro di una serie mirabile di manifestazioni culturali».

«Assieme ad altri 9 concittadini», dice, «sono “rea” di aver passeggiato in zona rossa il giorno 17 luglio 2010. Eravamo tanti, ma non importa. So già come mi difenderò: non già con una legge ad personam, ma con la verità». Polemico Antonio Di Giandomenico, il quale nello stupirsi di essere indagato per una pacifica passeggiata corredata da canzoni in dialetto aquilano, si rammarica perchè «nella zona rossa ci sono andate frotte di ladri impuniti a svuotare le case». Della stessa opinione anche Enza Blundo che partecipò alla passeggiata insieme a Giuseppina Lauria, Antonio Congeduti, Mauro Zaffini, Alfonso Salvatore, Anna Maria Barile e Paolo Alloggia. Sorpreso anche Eugenio Carlomagno: è una barzelletta. E pensare che in centro storico ci sono ben altre illegalità nei restauri che presto evidenzieremo».

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