martedì 24 maggio 2011

pc 24 maggio _ all'Aquila la verità ... non è tanto il terremoto ma speculazione, corruzione malaffare capitilistico che hanno provocato morti ..

Palazzi crollati perché costruiti male»
Il consulente del pm accusa: gravi errori nei progetti e cemento scadente

Non è stato il terremoto a fare tante vittime ma gli errori che hanno caratterizzato la costruzione di una dozzina di palazzi tra via XX Settembre e la villa comunale. Lo ha detto Antonello Salvatori, consulente della procura, nel processo per l'ecatombe (17 morti) di via Rossi. Antonello Salvatori ingegnere e consulente di tutti i crolli all'Aquila, coordinatore del pool di esperti della procura insieme al collega Francesco Benedettini, è stato ascoltato nell'udienza come teste di accusa e le domande a lui poste dal pm Fabio Picuti gli hanno dato la stura per chiarire come, a suo dire, sono stati fatti (male) alcuni edifici tra la fine degli anni cinquanta e il decennio successivo. Nel mirino, pertanto, ci sono specificatamente alcuni fabbricati, teatro di tragedie, realizzati tra la villa Comunale e via XX Settembre. Il consulente ne ha indicati parecchi quali, per esempio gli edifici in via Poggio Santa Maria, via XX Settembre ai civici 79 e 123, via Campo di Fossa 6, via Cola dell'Amatrice, via Sturzo, Casa dello Studente e via Generale Rossi (foto). «Ci sono stati gravi errori nella progettazione di questi e altri edifici coevi» ha detto «oltre a uso di calcestruzzo scadente. Come è possibile che la casa dello Studente sia crollata mentre un palazzo simile, molto vicino, è rimasto in piedi? Lì il progetto è stato ben redatto e le armature fatte in modo corretto». L'esperto ha poi confermato che il suolo non ha prodotto delle accelerazioni tali da influire in modo decisivo sulle implosioni dei palazzi. Inoltre le fondamenta hanno retto ovunque. C'è stato spazio anche per altre contestazioni: la mancata sistemazione di particolari telai che avrebbero dovuto attutire un terremoto; telai che, al contrario, erano stati sistemati in una sola direzione. Ma il consulente, va rimarcato, ha anche precisato che la maggior parte dei palazzi in cemento armato ha tenuto assolvendo pienamente al compito di salvare le gente. Anche se a suo dire molti edifici erano quasi al limite della resistenza e con una scossa di poco più forte forse sarebbero crollati anche essi. In relazione allo specifico crollo di via Generale Rossi dove sono imputati per omicidio colposo plurimo gli ingegnerii Diego De Angelis, che fu direttore dei restauri e amministratore del condominio, Davide De Angelis, collaudatore, oltre al titolare dell'impresa che 12 anni fa fece i lavori Angelo Esposito, il consulente è stato perentorio. L'edificio, realizzato a fine anni cinquanta, sarebbe crollato per «l'aumento del peso della nuova copertura del tetto in cemento non in grado di contenere le sollecitazioni della massa come accaduto nel sisma». L'esperto non ha saputo dire se il palazzo sarebbe crollato comunque anche se quella copertura non ci fosse mai stata. Va comunque evidenziato che Salvatori è il perito dell'accusa e che tra qualche settimana il giudice unico Giuseppe Romano Gargarella nominerà un suo consulente. Prossima udienza il 9 giugno.

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