martedì 8 febbraio 2011

pc quotidiano 8 febbraio - è giusto e sacrosanto bloccare i treni con le scorie radioattive

VALSUSA proteste treno scorie nucleari 2 arresti
stanotte presidi e tentativo di bloccare il treno di scorie nucleari proveniente da vercelli, che in gran segreto cercava di raggiungere la francia. il treno partito ale 2 doveva passare per torino e la valsusa. non è chiaro se, a causa delle proteste, il treno sia passato o sia tornato indietro. il convoglio era precedutto da un treno apripista pieno di sbirri. 30 identificati e tre fermi, uno rilasciato. gli altri due compagni, noti per il loro impegno su diversi fronti tra cui il nucleare, non si sa ancora se verrannbno rilasciati o verrà confermato il fermo.


Il fantasma delle scorie si aggira per l’Europa
Umberto Mazzantini

LIVORNO. La Rete nazionale antinucleare (Rna) denuncia sulla sua pagina di Facebook: «Treno radioattivo: questa notte al presidio di Chiusa san Michele ore 3,50. Violenta repressione delle forze dell'ordine sui manifestanti. Violenta e inaudita carica e caccia all'uomo a Chiusa San Michele ore 3,50....30 persone a presidiare sul marciapiede il passaggio del treno radioattivo..poi partono le cariche, violente inaudite, pestaggi di gente già fermata, poi perquisizioni corporali, insulti, foto....questo il bilancio del presidio per il treno ...radioattivo, presidio che non intendeva bloccare ma richiamare l'attenzione sul passaggio delle scorie radioattive per il Piemonte in zone densamente popolate come la valle di Susa» e annuncia «In mattinata arriveranno altre informazioni e foto.

Rna e "Sortir du nucléaire" avevano rivelato che ieri sarebbe partito dall'Italia un convoglio carico di scorie nucleari che oggi transiterà anche sui binari Rer, la rete di trasporti che serve Parigi e periferia, il treno dei pendolari dell'hinterland di Parigi.

Si tratta di 13 tonnellate di combustibili esausti, scorie altamente radioattive, di Garigliano, la centrale nucleare da 150 MW chiusa definitivamente nel 1982, 5 anni prima del referendum che mise fine a quel nucleare che oggi si vorrebbe far rinascere in Italia. 31 anni più tardi il fantasma atomico di Garigliano percorre con le sue scorie l'Europa, in una sorta di gioco dell'oca nucleare, alla ricerca di impossibili soluzioni.

Il treno nucleare è partito intorno alle 2 di stanotte da Vercelli per Torino da dove si è diretto verso Colegno, preceduto di 10 minuti da un altro treno che "apre la via". Gli attivisti lo aspettavano vicino alla frontiera italo-francese. Le Donne No Tav il 6 febbraio avevano indetto un presidio alla stazione di Condove Chiusa San Michele a partire dalle 24,00. «L'obbiettivo è non lasciar passare in silenzio questo ennesimo trasporto di materiale pericolosissimo senza opportune misure di sicurezza ( ricordiamo che il protocollo di legge prevede che la popolazione venga avvisata per tempo e venga predisposto un piano di sicurezza ) Sembra poi che sta volta si tratti di un trasporto di scorie liquide ancor più pericolose delle barre solide di uranio. Ci troviamo lì e poi ci confrontiamo insieme sulle possibilità e le intenzioni praticabili nella notte. L'invito è di portare bevande calde legna per il fuoco calze di lana e spirito di resistenza Chi non potesse rimanere lì dalle 24,00 alle 5,00 (ora presumibile del passaggio del treno) può anche arrivare alle 3 del mattino per rinforzare la presenza dei primi arrivati. Speriamo che sia un primo momento che serva a richiamare l'attenzione su un problema, il nucleare, per nulla risolto, anzi. Facciamoli muovere stanotte i nostri amici per ricordargli sempre che qui .. Sarà dura...». Probabilmente le Donne No Tav non si aspettavano i manganelli e le cariche .

«Mentre i ministri francesi ed italiani dell'energia tentano con tutti i mezzi di integrare l'energia nucleare fra gli obiettivi dell'Unione Europea spacciandola per energia pulita - dicono le due reti no-nuke - il passaggio di un convoglio di rifiuti radioattivi dall'Italia alla Francia si prepara in segreto. Tre giorni dopo il passaggio di un convoglio di rifiuti radioattivi belgi, le popolazioni europee sono di nuovo esposte al rischio nucleare a causa di Areva ed i loro governi.

Ieri un treno che trasporta un container di combustibile nucleare italiano esaurito altamente radioattivo, prodotto dal vecchio reattore del Garigliano, ha lasciato il sito di stoccaggio di Avogadro, in Piemonte, per raggiungere il terminal ferroviario di Valognes (Manche), in Francia. Il percorso delle scorie del vecchio nucleare italiano attraversa il Piemonte e in Francia Savoie, Ain, Saône-et-Loire, Côte-d'Or, Yonne, Seine-et-Marne, Essone, Val-de-Marne, Yvelines, Eure, Calvados e la Manche. il Calvados e la Manche. Nella région parisienne le scorie italiane percorreranno la Rer per poi essere scaricate su camion e raggiungere l'impianto di Aeva di La Hague per essere "trattate". Ma non è finita: in una data ancora sconosciuta ripartiranno per l'Italia, dove non esiste alcun impianto definitivo per accoglierle.

La stessa Autorité de sureté nucléaire franxcese (Asn) il 18 novembre 2007 esprimeva serie riserve sulla legalità di questo tipo di trasporto radioattivo: «In occasione del primo trasporto di combustibili usati italiani verso l'impianto di La Hague in vista del loro trattamento, l'Asn ricorda pubblicamente le sue riserve sull'accordo intergovernativo che inquadra questa operazione. (...) L'Asn considera che I tempi in questo accordo, che prevedono la ricezione dei combustibili tra il 2007 e il 2015 e il ritorno in Italia dei rifiuti prodotti dal ritrattamento tra il 2020 e il 2025, non siano tecnicamente giustificati».

"Sortir du nucléaire" sostiene che «Non solo il trattamento presso l'impianto di La Hague non diminuisce la radioattività delle scorie ma aumenta il loro volume. Dunque questo trasporto di scorie molto radioattive è insensato: espone le popolazioni, solo per fare funzionare l'impianto Areva a La Hague. Mentre il governo italiano vuole rilanciare il nucleare, contro la volontà della maggioranza della popolazione, che ha voluto abbandonare il nucleare grazie al referendum del 1987, le autorità italiane mandano questi rifiuti estremamente radioattivi lontano dal loro territorio, sperando così ritardare e mascherare il problema dell'impossibile gestione delle scorie nucleari».

Rna in un comunicato emesso prima degli scontri con la polizia di questa notte scriveva: «Ci associamo alla Rete "Sortir du nucléaire" per denunciare questo episodio doppiamente vergognoso, perché presenta dei rischi ambientali e pericoli per la popolazione e perché il tutto è stato omertosamente tenuto sotto silenzio da tutti i responsabili e da quanti ne erano conoscenza. La Rete "Sortir du nucléaire" e la Rete Nazionale Antinucleare fanno appello per una mobilitazione lungo il tragitto e ricordano che il nucleare non è né pulito né sicuro. Non esiste nessuna soluzione per gestire i rifiuti nucleari e la Francia non è la pattumiera nucleare dell'Europa! Una sola soluzione: smettere di produrne e soprattutto non rilanciare la "macchina"!».

comunicato no-tav

Nella notte tra domenica e lunedì era previsto il trasporto di scorie
nucleari
>verso la Francia attraverso la Val di Susa. Alle 4.00 di lunedì un presidio
di
>protesta presso la stazione di Condove Chiusa San Michele è stato
violentemente
>caricato dall'ingente spiegamento delle forze dell'ordine. Alcuni feriti, 27
>fermati (che saranno denunciati) e 2 arresti sono il risultato dell'operato
>della questura.
>Il treno delle scorie era composto di due convogli di cui uno è tornato
>indietro.
>
>Alcune decine di persone hanno messo in crisi l'imponente e costoso
>dispositivo organizzato per il trasporto di materiale radioattivo altamente
>pericoloso.
>
>A quanto ci risulta il trasporto di scorie di ieri non è stato segnalato
dalle
>autorità preposte alla popolazione, cosa che riteniamo gravissima. Chiediamo
>pertanto alle amministrazioni di farsi carico di verificare il motivo per
cui
>non sono state attuate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza
>degli abitanti dei territori coinvolti al passaggio delle scorie.
>
>La scelta energetica non è una partita di scacchi ma una cosa molto seria.
>Oggi, a 40 anni dal reattore sperimentale di Saluggia, ne paghiamo le
>conseguenze. Pericolosità dei trasporti per il riprocessamento delle scorie
e
>costi incredibili sulle bollette dell'energia elettrica.
>
>Come movimento No Tav da sempre seguiamo con attenzione la questione
nucleare.
>Pensiamo che il presidio di ieri sia stato importante e giusto per iniziare
un
>nuovo percorso di lotta e informazione su questo tema.
>
>Siamo vicini e solidali con le persone arrestate, denunciate e ferite.
>
>Il movimento No TAV in assemblea al presidio Picapera, lunedì 7 febbraio
2011,
>ore 23
>

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