lunedì 7 febbraio 2011

pc quotidiano 7 febbraio - PROCESSO THYSSEN: UDIENZA DEL 1° FEBBRAIO

(ricevo e pubblico, per gentile concessione di Elena di agenda Rossa)

Entra la Corte - presenti in aula il PM Guariniello, gli avvocati della difesa e gli avvocati della parte civile - ore 9,30 si inizia...

Apre l'udienza l'Avv. Anglesio in qualità di difensore degli imputati Moroni, Cafueri e Salerno.
Esordisce lamentandosi del fatto che la ''spettacolarità'' del processo peggiora il lavoro della ''difesa''! Che l'informazione ''mediatica'' influenza negativamente la serenità/imparzialità della giuria ... Ricorda che dalle deposizioni dei testi, non sempre perfettamente concordi, non è facile ''distillare'' le cose rilevanti e quelle no. Innesta nella giuria il dubbio... parla dell'arduo compito da parte di chi giudica ... Ricorda che lo scopo dei PM è di incolpare gli imputati e che fa di tutto per farlo... buttà lì una frase ''pesante'' che contiene la parola ''mistificazione...'' !
Loro invece (la difesa) guardano le cose sotto un profilo diverso... più ''aderente'' alla realtà... e che permetterà alla Giustizia di fare il proprio corso serenamente ... bla... bla... bla...
Dice di voler valutare il ruolo che tutti i soggetti, a tutti i livelli, hanno avuto durante quello da lui chiamato ''evento''! (Non usa mai la parola tragedia!)
Dopo questo concetto, ci ha messo due ore per dirlo... prosegue con un: ''Nessuno è stato in grado di ipotizzare questo incidente'' va avanti con una serie di: ''se fosse stato possibile ... non c'è stata cattiva fede... alcuni interventi sulla sicurezza sarebbero stati, in pratica, privi di spese ... se non si sono fatti è perchè nessuno si immaginava quel che sarebbe successo ...

Naturalmente per chi ha assistito alle requisitorie del PM sa benissimo che non è esattamente così la faccenda anzi! (in fondo all'articolo troverete i link della ''storia processuale con tutte le udienze).

Entra il PM Francesca Traverso...

L'avv. Anglesio ricorda alla corte che deve giudicare, non a livello emotivo, ma in base alle prove!!! (Come se la corte non lo sapesse...) Il reato contestato agli imputati, è un reato di condotta - l'omissione cioè di collocare l'impianto di rilevazione e di spegnimento automatico di incendio a pioggia. Dice che il PM sostiene la necessità di tale impianto in quanto la linea 5 era a rischio incendio visto la quantità di carta... di olio... e di scintille provocate dalla mancanza di centratura automatica dei coils sulla carenatura metallica della linea (n.d.r. anche dal numero impressionante di incendi che gli operai erano ''abituati'' a spegnere giornalmente...)
Arriva alla conclusione che la linea 5 non necessitava di tale impianto in quanto non a rischio! Questo NON rischio secondo lui era dovuto a: primo; perchè la centralina dell'olio era, a differenza di altri impianti, in un locale sotto terra (Vero per fermare l'erogazione degli olii dei circuiti bisognava scendere in un locale sotterraneo, sdraiarsi per terra e manualmente spegnere l'impianto...)
Seconda cosa - in altri stabilimenti, è stato messo l'impianto di rilevazione/spegnimento automatico, perchè le ''centralina-olio'' sono a bordo linea, quindi all'esterno. A Krefeld è stato messo perchè, essendo uno stabilimento che si sviluppa in altezza - il deposito carta - è stato posizionato al terzo livello in alto ... sotto la linea di lavorazione ... ovvio che in caso di incendio ... il deposito carta in alto sarebbe stato a rischio ecco il motivo per cui è stato installato l'impianto a pioggia! (Mentre parla lo guardo e penso: ''ma allora il rischio dell'incendio c'era eccome! Se volevano proteggere il magazzino della carta voleva dire che c'era motivo di preoccupazione! Allora perchè a Torino per una linea uguale non lo hanno fatto? Solo perchè non c'era la carta da proteggere)?
Altro motivo è che l'impianto di rilevazione/spegnimento non sarebbe comunque stato su tutta la linea ma solo sui punti nevralgici e cioè sopra le vasche contenenti i liquidi che, in caso di incendio avrebbero potuto esplodere. Dato che gli sprinkler hanno una ''copertura'' di 6 metri se l'incendio fosse avvenuto in un altro posto, la linea è lunga 200 metri ... non sarebbe servito a nulla! Aggiunge poi che in caso di Flash-fire, come è avvenuto, il fatto che ci fosse o meno detto impianto non avrebbe cambiato la conclusione dell' ''evento''! (n.d.r. quindi in pratica, non stiamo a farla tanto lunga, nessuno aveva detto che era indispensabile 'sto impianto e, ammesso e non concesso, che fosse stato installato, NON avrebbe cambiato una ''cippa''!
Parla delle franchigie assicurative e sostiene che sarebbero state più alte se le assicurazioni avessero rilevato rischi maggiori! (Quindi colpa delle assicurazione che hanno fatto valutazioni sbagliate ...)
Sostiene che il personale era addestrato e in numero sufficiente a garantire la sicurezza e il monitoraggio dello stabilimento ... (penso a Boccuzzi che era la terza volta che lo obbligavano a fermarsi, un turno dietro l'altro quella settimana... quindi faceva turni di 16 ore consecutive...)
Ricorda che erano stati fatti accordi con i VVFF per mettersi a norma e avere il certificato anti-incendio previsto dalla legge! (Quindi se non lo avevano non era colpa loro ... ma dei vigili del fuoco che avevano accettato la proroga, proposta dall'azienda, di mettersi a norma...)
L'Avv. Anglesio ricorda che la pulizia era fatta ... e che tutto era sotto controllo da quel punto di vista ... (n.d.r. - mentre lo dice mi viene la pelle d'oca ... vuoi vedere che adesso mette anche quel ''tarlo'' nella mente dei giudici? Vuoi vedere che in uno stabilimento dove, al mese, le perdite d'olio sul pavimento erano tra le 8e le 12 tonnellate... e finivano su un pavimento dove c'erano quantità industriali di carta ... e che le scintille provocate dallo sfregamento dei coils sul metallo... dalle centraline elettriche aggiustate dagli operai con il nastro isolante ... dai buchi del tetto da cui pioveva e entrava l'acqua sulle centraline elettriche ... dai cartelli di sicurezza scritti con i pennarelli e risalenti alla gestione Fiat... dai flessibili fessurati ... in cui passava olio infiammabile alla pressione di 140 atmosfere ... e che gli operai aggiustavano con il nastro isolante ... e se in fondo c'era carta per terra era perchè i ragazzi non la toglievano abbastanza in fretta? Non avevano tempo! Facevano un turno dietro l'altro perchè NON c'era abbastanza personale... ma erano operai NON schiavi!)

Durante la sospensione ...
Spiega in che cosa consiste l'impianto di rilevazione/spegnimento automatico, dice trattarsi di un doppio cavo termosensibile a bassa fusibilità... quando il primo cavo fonde dà l'allarme incendio... quando fonde il secondo la linea si blocca e blocca anche l'erogazione dell'olio e fa partire gli sprinklers. Di nuovo ricorda che questi impianti presenti negli altri stabilimenti Thyssen sono solo su punti nevralgici dell'impianto, e che quindi, ammesso e non concesso che fossero stati installati, dato il flash-fire di quella notte a Torino, non sarebbe stato sufficiente a evitare quello che si ostina a chiamare ''evento'' e NON tragedia!
Conclude che a Torino, in base agli studi effettuati, non era necessario l'impianto e che quindi gli imputati non sono colpevoli di nulla!

Sta nuovamente instillando il ''dubbio'' nella Giuria...

Chi ci dice che se ci fosse stato l'impianto automatico, non sarebbe avvenuto ugualmente, quello che lui continua a chiamare ''evento''! Quindi non fatela tanto lunga... per condannare una persona è necessario essere certi della sua azione ... siamo certi qui? (Brrrr che brutto ''mestiere'' fa costui'')

ore 12.30 si sospende l'udienza per un intervallo

La mamma di Santino è disperata ... e la disperazione le fa dire cose che non dovrebbe in una corte di tribunale ... ma come non capirla? E' una mamma... che ha perso suo figlio quella terribile notte... e qui ... qui pare non sia stata colpa di nessuno ... ma solo un susseguirsi di circostanze dovute al fato... al caso... quindi ascrivibili a chi?

Ore 13.30 riprende l'udienza - continua l'avv. Anglesio...

Riprende il discorso parlando dei fluidi non infiammabili e ricordando la deposizione dei colleghi di .... e qui fa un lapsus ... anzichè dire ''Medicina Democratica'' dice ''Magistratura Democratica'' ... suscitando sorrisi ...
Si chiede se l'utilizzo di oli non infiammabili ... avrebbe migliorato la situazione/rischio... e conclude che se non è stata fatta quella scelta avranno avuto le loro buone ragioni... (Mi viene in mente che parlando tempo fa con un ex dipendente - sono venuta a sapere che non mettevano questi oli, tra l'altro più cari, per il semplice fatto che gli oli di lavorazione - specie quelli che sgocciolavano dai coils venivano raccolti e immessi negli impianti - con un grosso risparmio! Perchè mai comprare oli non infiammabili visto che si potevano fare ''economie'' anche in questo campo! Due ''piccioni con una fava'' come si suol dire - il costo di smaltimento degli oli esausti costa... se li reimmetti nel sistema ...)
Parla del reato mediante omissione nei confronti dei suoi clienti e sostiene che in fondo non hanno omesso nulla - visto che nessuno li aveva obbligati a fare nulla...
Parla di evento molto complesso in cui è difficile attribuire responsabilità... troppe le circostanze che hanno creato il ''prodotto'' (Lo chiama prodotto...) Troppo difficile da prevedere... Continua dicendo che se si lavora ad una pressa il problema è semplice, l'operaio mette il braccio sotto la pressa e si fa male... facile - quindi per l'azienda correre ai ripari ... basta mettere un fermo in modo che il braccio non possa andare sotto la pressa ... ma qui ... cosa poteva fare l'azienda ? Troppo complicato ...
Ricorda che gli operai ''pare'' fossero al loro posto la notte dellevento ... di alcuni si conoscono i movimenti grazie ai dati da loro stessi immessi nel sistema computerizzato prima dell'evento ... nessuno è in grado di dire esattamente cosa è successo... e poi dato il flash-fire anche se ci fosse stato l'impianto di rilevazione/spegnimento cosa sarebbe cambiato come prodotto? Quindi cosa imputare ai suoi clienti? Salerno, Cafueri e Morone?

Ore 14.30 si chiude l'udienza. Aggiornando a venerdì 11 febbraio.

Torino, 07 febbraio 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino

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