Fernando 3 anni, Sebastian 7 anni, Raul 5 anni, Elena Patrizia 11 anni. Sono morti bruciati ieri sera, in pochi minuti, nel Campo Rom di Tor Fiscale a Roma, in una baracca fatta di compensato e lamiere.
Erano stati sgomberati un anno fa da un altro Campo della Caffarella. Perché la Giunta Alemanno, che ora sfrutta anche questi bambini morti per chiedere “poteri speciali”, ha pensato allora solo a cacciarli, come sempre fanno la maggior parte dei sindaci con tanto di dispiegamento di polizia e di Vigili, e di ruspe, fregandosene di dove delle famiglie con bambini piccoli possano andare a vivere, a mangiare, a dormire; fregandosene che dei bambini muoiano dal freddo e per poterli un poco riscaldare si debbano mettere delle stufe nelle baracche.
Chi sono gli assassini? I bambini stavano soli, dicono i giornali, la sorella più grande si era allontanata un momento a prendere l’acqua e lo stesso la madre era andata a comprare l’acqua e roba da mangiare. Perché nel campo non si può cucinare, non c’è acqua, non ci sono servizi minimi. La Giunta Alemanno non solo lo sapeva ma aveva volutamente tagliato la luce, l’acqua, ecc., perché l’unica preoccupazione 5 anni fa, dopo un’inchiesta della Mobile su casi di pedofilia in quel campo, fu di desertificarlo e basta.
Chi sono gli assassini? “in queste baracche si vive come animali…” ha detto uno zio dei bambini; “venivano solo a controllarci, a chiederci i documenti – ha detto il padre dei bambini - ci hanno fatto solo promesse ma nessun aiuto. Siamo isolati e abbandonati a noi stessi. E noi non ce la facciamo. I nostri figli muoiono…”
Ora Alemanno tira fuori i “muscoli” contro gli “ostacoli burocratici” che avrebbero impedito l’attuazione del piano di riordino dei campi nomadi.
Ma. Da un lato, Alemanno sembra Berlusconi: a giugno disse: nel giro di otto mesi saranno realizzati i nuovi insediamenti autorizzati, entro la primavera del 2011 verrà data definitiva attuazione al piano prefettizio…”, 13 villaggi autorizzati e due nuovi campi... – siamo a febbraio e i bambini muoiono nei campi.
Dall’altro, che razza di soluzione sarà?: la sistemazione nei villaggi – dice il prefetto - sarà a numero chiuso; per risiedere nei centri “verrà consegnato ai nomadi un documento di autorizzazione dello stanziamento temporaneo (Dast) per stare massimo 4 anni; la descrizione dei centri è da campi/villaggi isolati… - la “soluzione” in realtà sembra avere tutto il sapore di una prigione solo più servita e un po’ indorata, ma sempre un offesa verso gli immigrati.
Quando a Milano mesi fa sono state assegnate delle normali case a delle famiglie di immigrati, la giunta della Moratti ha fatto di tutto per impedirlo.
Alemanno, “in maniera più ravveduta” non assegnerà case ma villaggi e campi ad hoc.
Entrambi considerano gli immigrati "non persone".
Ma attenti!
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