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25/01/2011stampainvia
La Camera proroga la guerra
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Con il voto favorevole del Pd e contrario dell'Idv, la Camera dei Deputati ha approvato l'ennesimo rifinanziamento semestrale della missione italiana in Afghanistan, per una spesa di oltre 2 milioni al giorno.
Oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati è stato ritualmente approvato – con il solo
voto contrario dell'Italia dei Valori – l'ennesimo rifinanziamento semestrale della
missione italiana di guerra in Afghanistan, per una spesa di oltre 410 milioni di euro fino al 30 giugno (pari a 2,26 milioni al giorno).
Hanno votato a favore tutti i deputati presenti del Popolo delle Libertà, dell'Unione
di Centro, di Futuro e Libertà, della Lega Nord e del Partito Democratico che, anche
questa volta, si è limitato alle solite critiche formali sul ricorso del governo
allo strumento del decreto-legge che, dice il Pd, impedisce un serio dibattito
parlamentare sullo scopo e il senso della missione in Afghanistan. Non è chiaro su
cosa vorrebbero dibattere gli esponenti dell'opposizione Pd, visto che, quando come
in questo caso hanno la parola, ribadiscono regolarmente il loro sostegno alla
missione militare afgana.
"Noi del Pd condividiamo le scelte di fondo, compiute non da oggi e non solo da questo governo, che stanno dietro a questa decreto'', ha detto l'onorevole Mario
Barbi. ''Di fronte all'evidente intensificazione degli scontri armati, ritorna la
domanda sul senso della nostra presenza in Afghanistan, ma a questa domanda non si
può rispondere con leggerezza: noi continuiamo a pensare che l'Italia debba mantenere
rigorosamente gli impegni assunti con gli alleati in sede Nato e che non si debbano
compiere scelte unilaterali. Un'Afghanistan stabilizzato e non fondamentalista è
nell'interesse dell'Italia. I nostri militari in Afghanistan rendono servizio alla
pace e al buon nome e all'immagine del nostro paese: l'Italia ne ha bisogno!''.
La parola 'guerra' è stata citata in aula solo dall'Italia dei Valori, che - come
aveva già fatto sei mesi fa - ha invece votato contro il rifinanziamento. ''E' stata
completamente smarrita la 'mission' originaria della nostra presenza: quella in
Afghanistan è diventata a tutti gli effetti una missione di guerra gestita fuori
dalla regia del nostro paese'', ha detto l'onorevole Augusto Di Stanislao. ''Dopo
dieci anni di intervento internazionale la situazione nel paese è peggiorata sotto
ogni punto di vista, a partire dalle condizioni di vita della popolazione per finire
con l'aumento delle vittime civili del conflitto. Il quadro è allarmante. Anche per
quanto riguarda la transizione della gestione della sicurezza dalla Nato alle forze
afgane, che continuano a essere male addestrate e dedite a abusi, corruzione e
tossicodipendenza''.
Il decreto sul rifinanziamento della missione afgana passa ora all'esame del Senato
per la scontata approvazione finale.
PRECEDENTI VOTAZIONI ALLA CAMERA SULLA MISSIONE AFGANA
21 LUGLIO 2010
Contrari:
21 deputati dell'Italia dei Valori (Francesco Barbato, Antonio Borghesi, Renato
Cambursano, Gabriele Cimadoro, Antonio Di Pietro, Augusto Di Stanisalo, Massimo
Donadi, Fabio Evangelisti, David Favia, Aniello Formisano, Ignazio Messina, Carlo
Monai, Silvana Mura, Leoluca Orlando, Antonio Palagiano, Federico Palomba, Sergio
Michele Piffari, Antonio Razzi, Ivan Rota, Domenico Scilipoti, Pierfelice Zazzera)
2 deputati del gruppo misto (Giuseppe Giulietti e Americo Porfidia)
1 deputato della Lega Nord (Matteo Brigandì)
Astenuti:
3 deputati del Partito Democratico (Luisa Bossa, Mario Cavallaro e Donatella
Mattesini)
6 deputati radicali del gruppo Pd (Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta
Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti,)
2 deputati del gruppo misto (Maurizio Grassano e Roberto Rolando Nicco).
9 FEBBRAIO 2010
Contrari:
1 deputata del Partito Democratico (Luisa Bossa) ha detto che non è riuscita a
esprimere voto contrario.
Astenuti:
8 deputati radicali del gruppo Pd (Maruizio Turco, Marco Beltrandi, Rita Bernardini,
Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci e Elisabetta Zamparutti, più due
deputati del gruppo misto, Giuseppe Giulietti e Roberto Nicco)
3 deputati del Partito Democratico hanno dichiarato che avrebbero voluto astenersi
(Enrico Gasbarra, Andrea Sarubbi e Alessandra Siragusa).
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