domenica 23 gennaio 2011

pc quotidiano 23 gennaio - Albania, Berisha assassino


Un altro presidente con 20 anni di regime reazionario alle spalle arricchitosi vendendo il proprio popolo e la propria terra agli imperialisti di diversi paesi, soprattutto italiani che hanno circa 500 aziende nel paese, si è macchiato del sangue delle masse.

Tre morti, tanti feriti e arrestati, sono il bilancio delle manifestazioni dei giorni scorsi.

“(Adnkronos) … Alle ultime elezioni, ricorda 'Courier International' l'attuale premier Sali Berisha aveva promesso 160mila nuovi posti di lavoro, un aumento dei salari, delle pensioni ed un'accelerazione della crescita.

“Più di un anno dopo questi risultati non sono stati raggiunti: anche se segnali di progressi economici nel recente passato del paese ci sono stati - l'inflazione e' tenuta sotto controllo e tra il 2004 ed il 2008 la crescita e'stata del 6 per cento, poi caduta al 3 per cento nel biennio 2009-2010 - il paese resta uno dei più poveri in Europa…

“Particolarmente drammatiche le percentuali della disoccupazione - 12,7 per cento la cifra ufficiale mentre in realtà sfiora il 30 per cento, come si legge nel World Factbook della Cia - mentre le condizioni delle infrastrutture e la corruzione dilagante continuano a tenere lontani gli investimenti stranieri. Il 15 per cento del Pil dipende dalle rimesse degli emigrati, in particolare quelli in Italia e quelli in Grecia.

I rappresentanti dei paesi dell’Unione Europea sono stati “colti di sorpresa” anche questa volta e sono dispiaciuti dato che stavano preparando l’integrazione dell’Albania nell’UE, appunto, mentre il ministro italiano Frattini si affretta a dire che “Sono situazioni del tutto diverse dal Nordafrica…” cercando di ridurre la questione ad uno scontro tutto politico tra governo e opposizione.

Frattini non può nascondere però né la “vicinanza” del governo italiano con il presidente assassino né lo sfruttamento selvaggio del popolo che costretto a queste condizioni si ribella!

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