sabato 29 gennaio 2011

pc quotidiano 29 gennaio - a fianco della rivolta del popolo egiziano contro il regime di Mubarak..Israele scende in campo con il regime

Da Israele aerei fantasma carichi di proiettili di gomma per salvare i regimi arabi.





E ’solo di qualche ora fa il racconto in diretta della troupe del TG3 fatta segno di “proiettili di gomma” sparati dalle forze speciali egiziane in quantità industriali sulle folle in sommossa nelle strade egiziane confermando l’allargamento di questa misura di contenimento urbano alle polizie dei regimi arabi filoccidentali,

Ma se nel caso della Tunisia, la velocità della protesta, l’incapacità e l’inadeguatezza dei reparti antisommossa ha visto cedere da parte di essi molto velocemente il campo ai dimostranti, nel caso dell’Egitto ad evitare la carneficina per mano degli sgherri di Mubarak sta venendo in aiuto l’amico-nemico di sempre, la vicina Israele con il suo potenziale di armamenti antisommossa testato da più intifade sulle spalle dei palestinesi. In queste ore dagli aeroporti militari israeliani si alzano in volo strani aerei dalle sigle misteriose carichi del” pane e companatico” che sarà distribuito a ritmo incessante sulle ossa dei dimostranti egiziani. Sono pallottole rivestite di plastica dei calibri più svariati, lanciagranate e lacrimogeni dotati di aggressivi chimici più potenti di quelli normalmente in dotazione delle forze antitumulto arabe. La quantità richieste sono così tante che gli stessi israeliani in parte produttori di tali aiuti umanitari si stanno rivolgendo per gli ordinativi alle fabbriche sorelle ubicate in Sud-Africa e negli Stati Uniti

Il popolo ha fame? Che mastichino un po’ di gomma!

Questo è quanto si trovano a sentenziare le Marie Antoniette arabe che non vogliono lasciare lo scettro del comando, sicure dell’aiuto USA, NATO e israeliano

Nel frattempo negli USA negli ambienti del Pentagono che sin dalla presidenza Clinton avevano sostenuto anche in sede NATO, il piano Urban operation 2020 che prevedeva la distribuzione e l’addestramento di tutti gli eserciti nell’uso di armi “poco meno che letali” per mantenere freno le sommosse che tra il 2012 e il 2015 avrebbero potuto scoppiare in più parti del mondo, ora stanno urlando in faccia ai loro colleghi- concorrenti generali e industriali la follia di aver sperperato risorse oggi maledettamente necessarie , nelle guerre inutili e dispendiose dell’Iraq e dell’Afghanistan.

Ed ora?

“-Per adesso parliamo di esser garanti della democrazia rivolgiamo a tutti l’appello alla calma , ma nel frattempo acceleriamo gli studi e i test sui nuovi armamenti antisommossa. Questa disfatta potrebbe tramutarsi in un grande affare per il nostro prossimo futuro.”- questa sarà la nuova linea dell’amministrazione americana e del complesso militar-industriale che la sostiene.

Ringraziando il cielo lo spirito intraprendente americano non è morto…

Peccato che esso correrà più velocemente scivolando sul sangue degli affamati in rivolta.

Da parte nostra , come Osservatorio sui Balcani di Brindisi, quanto sta avvenendo oggi , lo avevamo incominciato a raccontarlo esattamente tre anni fa nel nostro libro on-line “L’ultimo disertore” anticipando date, uso di armamenti non letali, il carattere delle sommosse , le diserzioni di agenti e forze armate, ma anche la risposta del potere con l’affinarsi della tecnologia.

Vi invitiamo a rileggerli i nostri racconti e forse a credere che il futuro è arrivato, il Mediterraneo è la nostra porta sul giardino di casa e noi ci giriamo le dita correndo appresso sulle discussioni sul sesso degli angeli, pardon di Ruby e di qualcun altro…

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Brindisi 29 gennaio 2011-01-29

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