lunedì 26 ottobre 2020

pc 26 ottobre - Napoli - dopo il 24 la lotta continua... e alcuni commenti

Movimento di Lotta - Disoccupati "7 Novembre"

Oggi siamo stati nuovamente in piazza.
Lavoro o non lavoro: dobbiamo campare!

Ed oggi saremo a Piazza Plebiscito h 18.00.
La crisi la paghino i padroni!

Noi vogliamo risposte concrete!

"...Beh io, lavoratore sfruttato, ci penserei due volte a manifestare accanto al datore sfruttatore che chiede ancora soldi pur non avendone bisogno..."

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Salvatore Prinzi Potere al popolo - stralcio di un intervento ambiguo.
Ne pubblichiamo parti condivisibili

...4. HANNO RAGIONE A PROTESTARE?

Certamente sì, chi porta la responsabilità di questa situazione è De Luca. Ovviamente bisogna precisare che quando parliamo di piccola borghesia, dentro c'è di tutto. C'è il commerciante onesto che ha pagato la qualsiasi e non ce la fa a mandare avanti la sua famiglia, e c'è l'imprenditore che incassa 15.000 euro a serata senza fare mezzo contratto ai suoi lavoratori - che piange miseria in tv ma continua a incassare (lo so per  certo). C'erano in piazza a fare i capipopolo dei noti evasori fiscali e dei veri sfruttatori. E c'erano però anche i loro lavoratori a nero che si aggrappano a quello che hanno, attività a conduzione familiare, amici del quartiere che fanno una vita di merda... 

La maggior parte di loro ha ragione a protestare: De Luca e il Governo in questi otto mesi non hanno fatto nulla per evitare la seconda ondata che si sapeva sarebbe arrivata. Ora arrivano a chiudere - e questo, per i dati che ci forniscono i nostri compagni che lavorano negli ospedali, è ormai scritto - senza però immaginare misure di reddito e assistenza. Condannano così la gente alla fame - e ad essere arruolata dalla camorra... 

...5. SÌ, I MOTIVI CI SONO, MA LA VIOLENZA?

In realtà da giorni c'è uno scontro sotterraneo in questa mobilitazione. Chi ha qualcosa da perdere, come

i commercianti più grossi o qualche capopopolo che mira a una promozione politica, è contro la violenza e vuole intavolare una trattativa, è disposto ad applaudire la polizia etc. 

Segmenti più sottoproletari, invece, che frequentano anche l'ambiente di stadio e che hanno anche una propensione allo scontro organizzato con le forze dell'ordine, hanno più interesse a giocarsi una partita su quel tavolo, per vari motivi, dal puro nichilismo all'acquisizione di prestigio personale o di banda. 

Questa differenza oggi è esplosa in piazza, quando i cortei di fatto erano divisi in due e alcuni organizzatori hanno da subito preso le distanze dall'altro spezzone. 

6. SÌ MA C'ERANO I FASCISTI, FORZA NUOVA HA DETTO DI VOLER PARTECIPARE...

Io di fascisti non ne ho visti. Non escludo che qualcuno di simpatie fasciste si sia buttato in mezzo. Ma l'impatto da un punto di vista di contenuti o di piazza è stato zero. Forza Nuova cerca di cavalcare un fenomeno, e ci credo: a Napoli non esistono. Siamo stupidi noi (e i media) se gli diamo visibilità. 

Mi preoccuperei più di certi personaggi legati alla destra cittadina, che si pongono come intermediari. Ma comunque anche loro ci fanno poco. Questa non è una vera mobilitazione con luoghi di dibattito, piattaforma di contenuti... è, al momento, e probabilmente lo resterà, un episodio reattivo di fronte a una crisi economica senza precedenti. 

Un commento... Se non hai visto fascisti magari dovevi guardare meglio

Sulle bacheche già è partito il classico confronto fra la sinistra più "rosa", che stigmatizza la piazza disprezzandone i partecipanti e la sinistra più incazzata che esalta gli scontri mitizzando i soggetti che li fanno. Un confronto che ha anche un po' stancato, per il semplice motivo che riguarda una nicchia e non produce nulla nella realtà. I primi semplicemente si tagliano fuori la possibilità, prima ancora di agire, di capire la complessità del mondo. Mentre i secondi, pure se hanno il merito di stare nelle cose, si illudono spesso di poter condurre un gioco che per una sua dinamica di classe è incompatibile con i nostri scopi. La verità è che stare in un contesto del genere, che non ha nemmeno momenti di confronto o di organizzazione collettiva, è difficilissimo: o ti metti a fare gli scontri tanto per, o ti metti alla coda del commerciante di turno che ha l'egemonia su quel processo e poi sale a fare l'incontro. 

Forse ha più senso, anche nell'ottica di essere interessanti per quei segmenti in via di proletarizzazione, accumulare prima forze nel "nostro" mondo, dimostrare di essere capaci di tutelare i "nostri", e soprattutto dare a chi non ha interessi "particolari" la direzione di un più vasto movimento popolare.

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