La manifestazione era una, ieri pomeriggio, sono diventate due entro la mezzanotte. I primi si danno appuntamento domani, lunedì, alle 21 in piazza Vittorio, i  secondi li anticipano di mezz'ora, alle 20.30 in piazza Castello. Chiedono la revoca del coprifuoco imposto dalla Regione, come a Napoli. Invocano una piazza a Torino come quella di Napoli, ma gli appelli che girano in rete non svelano chi siano gli organizzatori di queste manifestazioni, se appartengano a un gruppo politico, a un movimento, a un centro sociale o gruppo di estrema destra. A questura e prefettura non è arrivata nessuna comunicazione.o.

Alla fine quelli di piazza Vittorio escono un po' allo scoperto. "Non sarà una protesta violenta, nemmeno quella di Napoli per gran parte del tempo lo è stata.  Avremo la mascherina, garantiremo il distanziamento e l'ordine", dice Marco Liccione, 31 anni. E' uno degli organizzatori, non il solo. Si definisce estraneo a qualsiasi partito, assolutamente lontano dai centri sociali ma anche dai Gillet gialli: "Mi hanno contattato per partecipare ma ho detto loro che sono i benvenuti solo come privati cittadini, si sono detti d'accordo".

Chi lo conosce lo colloca tra i simpatizzanti di Fratelli d'Italia e, al partito di Giorgia Meloni, è vicina anche un'altra delle organizzatrici che rilanciano l'appuntamento sui social, Rosa Caserta: "Domani alle 22 in piazza Vittorio, io proverò a riprendermi il mio futuro e la mia libertà", dice. "Non siamo negazionisti, anzi io stesso ho avuto mio padre che è stato contagiato dal Covid anche se asintomatico - dice Liccione - ma diciamo che in quattro mesi e mezzo non è stato fatto nulla, nessuno ha pensato a come affrontare una seconda ondata di contagi. E' vero non abbiamo avvertito la questura, ma non serve, ormai l'iniziativa è pubblica sui social e sappiamo che andando in piazza lunedì trasgrediremo le regole. Chiediamo buonsenso e l'aiuto delle forze dell'ordine perché sia una manifestazione pacifica".

Il secondo volantino, scritto con caratteri rossi e banchi su uno sfondo notturno della città della Mole, è minaccioso: "Il tempo delle richieste è finito, sappiamo che chi ci governa non ci ascolta, popolo italiano e piemontese ci dobbiamo riunire ed essere uniti contro questa dittatura, contro questo coprifuoco e contro un  possibile lockdown". Anche in questo caso la matrice sembra arrivare dal mondo di destra,  ma sempre dal basso, dai simpatizzanti e dai cittadini. "Non sarà una manifestazione di categoria ma una manifestazione del popolo", si conclude il volantino.