sabato 25 aprile 2020

pc 25 aprile - La resistenza in fabbrica alla Dalmine - alcune storie degli operai comunisti antifascisti




Carolina Maria Pesenti

Carolina Maria Pesenti nasce a Stezzano il 14 dicembre 1906 e all’età di sette anni con i genitori e i tre fratelli si trasferisce a Dalmine perché il padre inizia a lavorare come operaio nello stabilimento della città. A quindici anni si fidanza con Angelo Leris allora considerato “pericoloso comunista” per i fascisti, prendendo spesso il suo posto nella lotta antifascista e diventando punto di riferimento nella rete comunista bergamasca. Carolina è tra le responsabili della distribuzione clandestina dei volantini per il Primo maggio del 1931.

Il 5 novembre 1933 viene arrestata insieme ai compagni e condannata a un anno di detenzione per delitti “contro lo stato”. Nel 1934 si unisce in matrimonio civile con Angelo, costretto poco dopo a scappare in Francia. Riusciranno a ricongiungersi solo nel 1945. Muore il 10 Febbraio 1998.

“No lacrime e non onori, ma…”
55° BRG. ROSSELLI
FELICE BELTRAMELLI
Membro del PCI dello stabilimento Dalmine a Dalmine (BG), ricercato assieme ad altri operai si rifugia in Val Taleggio.
Viene catturato alla Baita La Pianca al Culmine di S.Pietro. 
Si salva dalla fucilazione a Barzio grazie alle dichiarazioni resa da Mina che lo scagiona assieme agli altri suoi compagni.
Sarà comunque fucilato durante il trasferimento al carcere di Como nei pressi di Cremeno.
Albino Previtali, nome di battaglia “Luciano”, partigiano della 171^ Divisione Garibaldi – SAP Brigata Ferruccio Dell’Orto – Distaccamento di Dalmine, operaio elettricista alla Dalmine
Operaio entrato in fabbrica giovanissimo, del formarsi di una coscienza politica antifascista che lo ha portato a soli 20 anni a organizzare i sabotaggi nella fabbrica, a diffondere la stampa clandestina, a sottrarsi alla cattura raggiungendo le formazioni partigiane che si sono organizzate nelle montagne bergamasche, a partecipare a scontri armati con i fascisti, a patire l’arresto e la prigionia, a sfuggire più volte alla morte. Il signor Albino, il “Comandante Luciano”, alla testa della 171^ SAP Garibaldi – squadra Dalmine occupa nei giorni dell’insurrezione, a nome del CLN, la fabbrica, partecipando poi alla liberazione di Bergamo.
“Scuotere dal torpore gli stremati operai…”

Natale Betelli
Nato il 20 dicembre 1905 a Sforzatica, frequenta la scuola elementare del paese e dopo un periodo di apprendistato viene assunto alla Dalmine. Si sposa con Maria Marcandelli e nel 1932 ha un figlio. Subito dopo il 25 luglio 1943 si iscrive al Partito Comunista di Dalmine e collabora attivamente con il fronte clandestino di liberazione. Betelli è molto attivo in particolare all’interno della fabbrica, dove sarà uno dei principali organizzatori dei sabotaggi che permetteranno di rallentare la produzione bellica. In seguito allo sciopero del novembre 1944 è inserito nella lista dei ricercati dal regime. Il 2 marzo  1945 viene arrestato e sottoposto a un durissimo interrogatorio che lo porterà alla morte. Il suo corpo, mai ritrovato, è stato gettato in un affluente del fiume Adda. 
Cesare Lodetti "romano"
Cesare Lodetti nacque a Sforzatica l’8 agosto 1924. Lavorò come gruista alla Dalmine e fu protagonista, con l’amico Albino Previtali, della resistenza in fabbrica.
Cesare viene ritratto in poche foto dell’epoca perché era il fotografo del gruppo. Fra le sue azioni di Resistenza c’è il Disarmo della Brigata Nera, la diffusione della stampa clandestina e delle scritte sui muri contro il fascismo.
Con Albino e altri partigiani della 55° Brigata Rosselli, venne catturato, il 30 dicembre 1944, al Baitone della Pianca, presso il culmine San Pietro (LC). Furono malmenati e incarcerati nel carcere di San Vittore e una volta liberato, occupa con i compagni la Dalmine e continua l’azione di resistenza fino al momento della Liberazione. Di lui si dice fosse una persona umile e sensibile “in fondo, cosa abbiamo fatto? Abbiamo Fatto quello che si doveva fare…solo il nostro dovere”. 












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