Gli economisti Mariana Mazzucato e Gunter Pauli sono stati
nominati dal governo per lavorare alle misure di contrasto degli
effetti economici del coronavirus. Entrambi in quota 5 Stelle.
Mazzucato, cresciuta professionalmente negli Usa, è docente di
Economia dell’innovazione e del valore pubblico presso l’università
di Londra (alcuni titoli dei suoi libri sono: Ripensare il
Capitalismo e Il valore di tutto. Chi lo produce e chi lo
sottrae nell’economia globale). Pauli è un
economista belga,
promotore dell’ “economia blu”, per i profitti dei padroni
dell’industria del riciclo, è quello che ha ipotizzato una
relazione tra 5G e diffusione del coronavirus: “qual è stata la
prima città al mondo coperta dal 5G? Wuhan! Qual è la prima regione
europea del 5G? Nord Italia”! E poi ancora, in piena emergenza
nazionale: “Basterebbe così poco per mettere a posto il gran
casino che abbiamo fatto. Siamo così deboli che un virus ci mette al
tappeto. La soluzione non è più la disinfezione: la soluzione è
rafforzare il nostro sistema immunitario con aria, acqua e cibo
sani”. Questo comico più che economista, che ha ricevuto
incarichi dal governo Conte, non dovrebbe prendere compensi
economici, pare. Un giornalista ha scritto che “si possono fare
danni anche gratis”.
La sicurezza e salute delle masse non
la deleghiamo a chi ci ha condotto in questo disastro e che, invece
di informare, riduce la scienza a barzelletta.
Dobbiamo riprendere gli avanzamenti
storici del proletariato: le masse rivoluzionarie nella Russia
bolscevica e nella Cina maoista hanno dimostrato con la propria
esperienza di essere più avanti della borghesia nella soluzione dei
problemi della cura delle malattie.
La rivoluzione in Cina diretta da Mao
Tse tung, ha reso possibile una organizzazione del sistema sanitario
che ha aumentato le speranze di vita delle classi sfruttate e
oppresse, ha permesso l’accesso a tutti e tutti potevano avere
informazioni e medicine gratis. Le masse non venivano terrorizzate,
rese passive, come stanno facendo tutti i governi borghesi oggi che
non sono in grado nemmeno di garantire le mascherine a protezione del
virus! La ricerca e i medici del territorio erano al servizio del
popolo! “La sanità di oggi in Cina è il risultato della
controrivoluzione: la spesa sanitaria procapite è metà di quella di
Bulgaria, Bielorussia, Brasile, nonostante la Cina sia, per valore
del Pil, la seconda economia del mondo”, ricordano i compagni
della rivista Chuang.
ED
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