Con Lenin diciamo agli intellettuali borghesi che il marxismo è
scienza viva che trasforma praticamente il mondo
ed è in lotta contro la vostra
visione del mondo.
Voi con le vostre
“idee” legittimate il dominio di classe, il leninismo sovverte
quel dominio perchè arma gli
operai e le masse che sono il movimento che fa la
storia.
Lenin:
"un marxista si pone sul terreno della lotta di classe e non
della pace sociale"
Il
marxismo non è un dogma, Lenin lo ha dimostrato sviluppandolo
per dare risposte ai problemi della sua epoca (che è, nella
sostanza, la stessa in cui noi oggi viviamo).
Il leninismo è
lotta senza tregua per risolvere problemi contingenti dello scontro
politico e, allo stesso tempo, afferma i principi universali che la
Rivoluzione è possibile e attuale e che c’è bisogno di
una lotta dura per rimuovere gli ostacoli
Lenin:
"per trionfare sul capitalismo non necessitano degli
slanci isterici, ma la marcia cadenzata dei battaglioni di ferro del
proletariato"
Con Lenin
diciamo ai borghesi che il loro mondo non è per il progresso
dell'umanità (e tutti possono vedere oggi come il sistema
borghese sia incapace di risolvere i problemi legati alla diffusione
di una pandemia che è come una guerra a livello mondiale)
e che - l'Ottobre Rosso l'ha dimostrato – questo
marcio mondo può essere spazzato via dalla
Rivoluzione e dalla dittatura del proletariato.
Il capitalismo si
è trasformato in capitale finanziario, in imperialismo: l'analisi di
Lenin, di queste che sono leggi oggettive, è la prima e più
rigorosa analisi scientifica marxista dello stadio monopolistico del
capitalismo. E' la nostra arma vincente.
Da un lato ricchezza
accumulata in poche mani, sviluppo ineguale, dall'altro fame e
miseria per le masse.
La guerra, le crisi
economiche, la pandemia, sono prodotti dell'imperialismo che
distrugge uomini ed ambiente in nome del profitto e non sono "il
risultato della cattiveria dei capitalisti".
“Sarebbe
sbagliato vedere le cose a questo modo. No, questa guerra è stata
provocata inevitabilmente dallo sviluppo di un capitalismo,
soprattutto bancario, ultrapotente, uno sviluppo il quale ha fatto sì
che quattro banche di Berlino e cinque o sei banche di Londra
dominino su tutto il mondo, si accapparrino tutti i fondi, assicurino
alla propria politica finanziaria l'appoggio delle forze armate e, da
ultimo, si scontrino in una collisione eccezionalmente selvaggia,
perché non riescono a proseguire liberamente lungo la via delle
conquiste. Un gruppo o l'altro deve rinunciare
alle sue colonie. In questo mondo di capitalisti tali problemi non possono essere risolti amichevolmente ma solo con la guerra. Ecco perché è ridicolo accusare questo o quel brigante coronato. Sono tutti uguali tra loro, questi briganti coronati. Ecco perché è assurdo accusare i capitalisti di questo o quel paese. La loro unica colpa è di aver instaurato un sistema come l'attuale. Ma l'hanno fatto secondo tutte le leggi che lo Stato civile difende con tutte le sue forze. "Sono nel mio pieno diritto, compro le azioni. E tutti i tribunali, tutte le polizie, tutti gli eserciti permanenti e le flotte del mondo tutelano il mio sacrosanto diritto di possedere azioni".
alle sue colonie. In questo mondo di capitalisti tali problemi non possono essere risolti amichevolmente ma solo con la guerra. Ecco perché è ridicolo accusare questo o quel brigante coronato. Sono tutti uguali tra loro, questi briganti coronati. Ecco perché è assurdo accusare i capitalisti di questo o quel paese. La loro unica colpa è di aver instaurato un sistema come l'attuale. Ma l'hanno fatto secondo tutte le leggi che lo Stato civile difende con tutte le sue forze. "Sono nel mio pieno diritto, compro le azioni. E tutti i tribunali, tutte le polizie, tutti gli eserciti permanenti e le flotte del mondo tutelano il mio sacrosanto diritto di possedere azioni".
Se si
costituiscono banche, che dispongono di centinaia di milioni di
rubli, se queste banche gettano sul mondo intero la rete del
saccheggio bancario e poi si scontrano in un duello per la vita e per
la morte, di chi è la colpa? Vallo a cercare il colpevole! Il
colpevole è mezzo secolo di sviluppo capitalista e la sola via
d'uscita è il rovesciamento del dominio capitalista, la rivoluzione
operaia. Ecco la risposta a cui il nostro partito è pervenuto
attraverso l'analisi della guerra".
“Il problema
delle guerre imperialiste, di quella politica internazionale del
capitale finanziario che oggi predomina in tutto il mondo, che fa
nascere inevitabilmente nuove guerre imperialiste e che genera
inevitabilmente una intensificazione inaudita dell'oppressione
nazionale, del saccheggio, del brigantaggio, del soffocamento delle
piccole nazioni deboli e arretrate ad opera di un pugno di potenze
"più avanzate'', questo problema è stato, fin dal 1914, il
problema fondamentale di tutta la politica di tutti i paesi del
mondo. è questa una questione di vita o di morte per decine di
milioni di uomini”.
“Il filisteo
non capisce che la guerra è "la continuazione della politica''
e quindi si limita a dire "il nemico attacca'', "il nemico
invade il mio paese'', senza domandarsi per quale motivo si combatta
la guerra, con quali classi, per quale fine politico”.
"L'eccedenza
del capitale non sarà mai impiegata per elevare il tenore di
vita delle masse..."
“Se non si
comprendono le radici economiche del fenomeno, se non se ne valuta
l'importanza politica e sociale, non è possibile fare nemmeno un
passo verso la soluzione dei problemi pratici del movimento comunista
e della futura rivoluzione sociale”.
"L'imperialismo,
fase suprema del capitalismo, realizza la socializzazione della
produzione (non completa, tendenziale), ma l'appropriazione dei
prodotti resta privata. I mezzi di produzione restano proprietà di
un ristretto numero di persone. L'uso, quindi, che l'imperialismo fa
della produzione così raggruppata e socializzata rimane fondato sui
criteri capitalistici dell'arricchimento individuale, della proprietà
privata, dello sfruttamento sanguinario delle larghe masse
lavoratrici.
Alcuni borghesi
sostengono che la socializzazione elimina la possibilità di crisi
economiche del capitalismo: questa è una stupidaggine. In realtà il
caos si accresce, si accresce la sproporzione fra l'industria e
l'agricoltura, si accresce la contraddizione tra il lavoro e i
prezzi, ecc.
I piccolo
borghesi reazionari sognano un ritorno all'indietro, alla libera
concorrenza; non si rendono conto che il monopolio è stato creato
dalla libera concorrenza, e che esso la elimina senza nessuna
possibilità di ritorno"
“L’imperialismo
è l’onnipotenza dei trust e dei consorzi monopolisti, delle banche
e dell’oligarchia finanziaria nei paesi industriali. Nella lotta
contro questa onnipotenza, i mezzi abituali della classe operaia –
sindacati e cooperative, partiti parlamentari e lotta parlamentare –
si sono rivelati del tutto insufficienti. O ti abbandoni alla mercè
del capitale, vegeti come nel passato e scendi sempre più in basso,
o ti impadronisci di un’arma nuova. Così l’imperialismo pone il
problema alle grandi masse del proletariato. L’imperialismo porta
la classe operaia alla rivoluzione” (da Principi del Leninismo
di Stalin).
La macchina dello
Stato dev'essere distrutta.
"Ma, con
tutti i suoi errori, la Comune è il piú grande esempio del piú
grandioso movimento proletario del XIX secolo. Marx apprezzò
altamente l'importanza storica della Comune: se, durante la
proditoria incursione della banda versagliese per impadronirsi delle
armi del proletariato di Parigi, gli operai se le fossero lasciate
prendere senza combattere, il significato negativo della
demoralizzazione suscitata da simile debolezza del movimento sarebbe
stato di gran lunga più grave del danno dovuto alle perdite che la
classe operaia subì nella battaglia per difendere le proprie armi.
Per quanto grandi fossero stati i sacrifici della Comune, essi furono
compensati dalla sua importanza per la lotta proletaria in generale:
la Comune risvegliò il movimento socialista in tutta l’Europa,
mostrò la forza della guerra civile, dissipò le illusioni
patriottiche e distrusse la fede ingenua nelle aspirazioni nazionali
della borghesia La Comune insegnò al proletariato europeo a
stabilire concretamente gli obiettivi della rivoluzione socialista.
L'insegnamento che il proletariato ne ricevette non sarà
dimenticato".
Nessun
cambiamento è possibile all'interno dello Stato borghese:
"Lo Stato,
miei cari, è un concetto di classe. Lo Stato è un organo, uno
strumento di violenza di una classe su un’altra. Fino a quando esso
è la macchina della violenza della borghesia sul proletariato non vi
può essere che una sola parola d’ordine proletaria: distruzione di
questo Stato. Ma quando lo Stato sarà proletario, quando esso sarà
lo strumento della violenza del proletariato sulla borghesia, noi
saremo completamente e incondizionatamente per un potere forte e per
il centralismo"(Lenin, I bolscevichi conserveranno il potere
statale?)
"[…] è
evidente che la liberazione della classe oppressa è impossibile non
soltanto
senza una
rivoluzione violenta, ma anche senza la distruzione dell’apparato
del potere statale che è stato creato dalla classe dominante"
(Lenin, Stato e rivoluzione)
“Esso – lo
Stato - è piuttosto un prodotto della società giunta a un
determinato stadio di sviluppo, è la confessione che questa società
si è avvolta in una contraddizione insolubile con se stessa, che si
è scissa in antagonismi inconciliabili che è impotente a eliminare.
Ma perché questi antagonismi, queste classi con interessi economici
in conflitto, non distruggano sé stessi e la società in una sterile
lotta, sorge la necessità di una potenza che sia in apparenza al di
sopra della società, che attenui il conflitto, lo mantenga nei
limiti dell’“ordine”; e questa potenza che emana dalla società,
ma che si pone al di sopra di essa e che si estranea sempre più da
essa, è lo Stato"
“Noi, / anche
ad ogni cuoca / insegneremo a dirigere lo stato”, MAJAKOVSKIJ
[1958]
“Non siamo
degli utopisti. Sappiamo che una cuoca o un manovale qualunque non
sono in grado di partecipare subito all’amministrazione dello
Stato. In questo siamo d’accordo con i cadetti, con la
Bresckovskaia, con Tsereteli. Ma ci differenziamo da questi cittadini
in quanto esigiamo la rottura immediata con il pregiudizio che solo
dei funzionari ricchi o provenienti da famiglia ricca possano
governare lo Stato, adempiere il lavoro corrente, giornaliero di
amministrazione. Noi esigiamo che gli operai e i soldati coscienti
facciano il tirocinio nell’amministrazione dello Stato e che questo
studio sia iniziato subito o, in altre parole, che si cominci subito
a far partecipare tutti i lavoratori, tutti i poveri a tale
tirocinio”
LENIN - "Senza
teoria rivoluzionaria non vi può essere movimento rivoluzionario"
Con Lenin diciamo ai
compagni di lottare, nel nostro campo, contro tutte le forme di
opportunismo, contro i falsi "amici del popolo", contro lo
spontaneismo, l'anarcosindacalismo, l'esaltazione delle rivolte senza
il lavoro teorico-pratico per trasformarle in Rivoluzione.
Per abbattere i
padroni prima bisogna eliminare i loro servi. Tutti costoro sono gli
anti-partito della Rivoluzione proletaria.
Studiare ed
assimilare il marxismo, comprendere la lezione dell'Ottobre rosso,
lavorare per l'autonomia politica della classe operaia.
Un solo dovere hanno
i comunisti: fare la Rivoluzione. E per farla devono fare quello che
ha fatto Lenin per portare gli operai e le masse alla conquista del
potere politico: costruire il Partito. ORA!
Lenin e la rivoluzione bolscevica sono stati fondamentali nella costruzione dei partiti comunisti nel mondo autenticamente rivoluzionari. In Italia ha significato la nascita del PCd'I con la scissione di Livorno e su quel sentiero - il partito bolscevico - si è edificata la direzione di Gramsci e il partito che ha diretto la Resistenza antifascista.
Ed è con il documento Viva il leninismo! che il Partito comunista cinese lanciò apertamente in Cina e nel movimento comunista internazionale la lotta contro il revisionismo.
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