venerdì 24 aprile 2020

pc 24 aprile - CORONAVIRUS - CATASTROFE VUOL DIRE CAPOVOLGIMENTO, STRAVOLGIMENTO... COMINCIAMO A FARLO - Da un contributo di un compagno di proletari comunisti Ravenna

Lo stato d’emergenza decretato dalle borghesie imperialiste in tutto il mondo per salvarsi - loro ed il loro sistema sulla pelle dei lavoratori e delle masse - non deve essere subito passivamente. Orientarsi è il primo passo. Se è una catastrofe – e questa pandemia lo è - la vogliamo intendere nel suo termine originario, etimologico, come ricordava qualcuno: deriva dal greco e significa capovolgimento, ribaltamento, stravolgimento. E questo ora è necessario cominciare a fare.
Nelle crisi “tutti i nodi vengono al pettine” e i lavoratori e le masse lo vedono chiaramente e, purtroppo, anche in maniera dolorosa, perché i governi imperialisti non riescono a curare le masse colpite da malattie mentre le disuguaglianze sociali, prodotte dal loro sistema economico assieme ai tagli e alla privatizzazione del sistema sanitario, non fanno altro che aiutare la diffusione del contagio.
Il fenomeno si presenta in superficie nella sua “distribuzione” (cioè come ha preso piede) ma occorre comprendere la sua produzione/riproduzione. Il “salto di specie”, la zoonosi – e lo confermano gli scienziati - è stato possibile a causa del modello di produzione capitalistico che ha distrutto l’ecosistema, è l’imperialismo il produttore ed il vettore che scatena gli agenti patogeni, è il profitto
al di sopra di tutto, sono la monocultura, l’allevamento intensivo degli animali, l’agrindustria a rendere possibile quel salto. E’ "il nuovo bio-universo capitalistico alle condizioni della sua attuale riproduzione" (Wallace, Big Farms make Big Flu).
Anche se le origini dei virus sono “selvagge” – i cippi virali sono isolati e innocui fino a che la produzione capitalista alla ricerca del profitto li spinge verso ambienti ipercompetitivi - è all’interno dello stesso sistema imperialista che si manifestano e si sviluppano le epidemie. Se diventano “letali” questo è dovuto all’ambiente, alla massiccia urbanizzazione con cui i virus entrano in contatto.
E questo solo per rimanere nel campo dei virus, ma un altro campo d’indagine sono i batteri resistenti agli antibiotici di cui c’è molto scritto e documentato.
L’Amazzonia o le terre dei dalit in India espropiate da Modi per conto delle multinazionali non sono più le periferie del sistema ma costituiscono uno dei terreni dell’estrazione del valore/profitto capitalista. Per il Capitale non esistono aree selvagge incontaminate.
Wuhan non è una cittadina di un paese oppresso, del Terzo Mondo, ma una metropoli protagonista di una crescita economica spettacolare.
Le epidemie sono sia l’ombra dell’industrializzazione capitalista, ma anche i precursori della penetrazione capitalistica, che aprono la strada alla sua penetrazione. La diffusione della peste bovina portata dall’imperialismo italiano in Africa è uno degli esempi tratto da tutta la storia delle epidemie. Colonizzazione, malattie negli animali, sterminio degli stessi animali, carestia, spopolamento hanno influito ieri, come allo stesso modo OGGI, nella condizione di vita delle masse oppresse, la cui unica alternativa alla morte per fame è l’emigrazione di massa, che è poi l’orrore dei campi-lager in nord Africa o nelle città imperialiste, i ghetti o gli accampamenti dove vengono ammassati peggio delle bestie dai governi e dalle loro polizie.
L’imperialismo è come il pipistrello che costituisce il serbatoio naturale dei virus!

Nessun commento:

Posta un commento