venerdì 24 aprile 2020

pc 24 aprile - 4° caso di Covid-19 all'ArcelorMittal Taranto mentre padroni licenziano chi denuncia mancanza di misure di protezione e sindacati FIM/FIOM/UILM/USB cogestiscono sicurezza e cassintegrazione


Sembra un bollettino di guerra:
Un operaio operante nel reparto Treno nastri 2 è risultato positivo al coronavirus, e sta a casa dal 10 aprile, mentre decine di operai stanno in quarantena.  
Un operaio è stato licenziato per aver pubblicato lo scorso 14 marzo sul proprio facebook un post in cui diceva solo la verità: che in fabbrica non c'erano nè gel igienizzanti nè dispositivi di protezione individuale.
Ieri  dall’Altoforno 4 vi è stata una massiccia emissione di fumi...

Lo Slai cobas esprime la piena solidarietà all'operaio contagiato e all'operaio licenziato .
E chiama gli operai ad essere uniti e solidali.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe sin dal 30 aprile e 1° maggio sarà alle fabbriche per fare appello alla mobilitazione.

In questa fabbrica tra diretti e indotto lavorano la bellezza di 5000 lavori con l'accordo dei sindacati.
Intanto si mandano le lettere di cassintegrazione per una nuova cigo per tutti - secondo necessità dell'azienda.

L'unico sindacato che propone di rispondere con lo sciopero è lo Slai cobas per il sindacato di classe, ma chiaramente per la sua riuscita occorre una risposta spontanea dei lavoratori che vada oltre le circa 600 persone che più o meno restano a casa in malattia.
La Usb che pure denuncia tutto questo fa appello al governo: 'Per questo riteniamo che sia, già da un po’, giunta l’ora che il Governo intervenga per ristabilire gli equilibri. Facciamo un appello al premier Giuseppe Conte e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli perché la multinazionale, interessata esclusivamente al profitto, lasci Taranto. Presto chiederemo al sottosegretario Mario Turco di convocare sulla vertenza ArcelorMittal un tavolo con tutti gli enti..."

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