Embraco, sarà Calenda a pagare il viaggio degli operai a Roma per la trattativa al ministero
L'ex ministro, protagonista
dell'accordo poi fallito con Ventures, risolleva le sorti della colletta
proposta dagli operai e dal sindaco di Chieri
L'ex ministro Carlo Calenda
pagherà il pullman agli operai Embraco diretti al tavolo di crisi di
lunedì al ministero dello Sviluppo economico a Roma. L'ha fatto sapere
con un sms, rispondendo all'appello che i 407 lavoratori dello
stabilimento di Riva di Chieri, assieme al sindaco, avevano lanciato per una colletta,
a cui per ora aveva risposto solo una quindicina tra parlamentari e
consiglieri regionali, senza arrivare alla cifra sufficiente.
Sarà così Calenda, protagonista di
quello che poi si è rivelato un accordo sfortunato, a finanziarela trasferta romana dei lavoratori che manifesteranno sotto il ministero, mentre all'interno enti locali, istituzioni e delegati cercheranno una soluzione per la vicenda della fabbrica ceduta da Whirlpool a Ventures grazie al patto siglato a marzo del 2018, con il via libera dello stesso Calenda che in quel periodo era ministro dello Sviluppo economico. Da allora, però, gli impegni di Ventures sono rimasti lettera morta.
In questi mesi Calenda è
tornato più volte a occuparsi della vicenda, beccandosi anche qualche
fischio e qualche contestazione. Già lo scorso agosto era stato proprio
lui ad ammettere che il piano industriale "non è più solido come
all'inizio" e aveva invocato l'intervento di Invitalia per individuare
altri investitori. Al tavolo di lunedì, per la prima volta, ci saranno
Invitalia e Whirlpool che la settimana scorsa, in un incontro con la
sottosegretaria Alessandra Todde, aveva dato la disponibilità a
sbloccare il pagamento dello stipendio di dicembre e della tredicesima.
Sul tavolo anche l'offerta di un imprenditore locale, Daniele Tartaro,
di assumere 50 dei 407 operai per impiegarli nella sua azienda impegnata
nel settore biomedicale.
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