Da Sole 24 Ore - "Tempi lunghi per le nuove norme sull'immigrazione".
"Non sarà subitanea la revisione sui decreti Salvini sull'immigrazione... Un paio di settimane fa l'intervento era stato sollecitato... in vista delle elezioni in Emilia Romagna... ora però tornano i nodi sul dossier messo a punto dal ministro dell'interno, Luciana Lamorgese. Ci sono almeno tre incognite: tempi di approvazione, ampiezza dell'intervento, effetti collaterali... Il governo deve evitare un provvedimento "pull factor" cioè di incentivo ai viaggi dall'Africa, sarebbe un autogol. Il testo, poi, potrebbe uscire in versione minimale, di solo recepimento delle censure del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per poi aprirsi a eventuali correzioni in Parlamento...".
I decreti sicurezza intanto producono quotidianamente i loro nefasti e criminali effetti:
Sui migranti, Amnesty International denuncia, attraverso un documentato dossier:
"Il primo bilancio sugli effetti dei cosiddetti "decreti sicurezza" sul sistema di accoglienza in Italia è disastroso. Queste norme, introdotte dal governo italiano a partire dal 2018, hanno peggiorato il sistema di accoglienza in Italia e stanno generando ghettizzazione e povertà, sia economica sia sociale. Mentre la politica prometteva, con queste misure, di aumentare la sicurezza degli italiani, la nostra ricerca dimostra che sta accadendo l'esatto contrario: sono aumentati i rischi, il degrado e l'inumanità".
Sui lavoratori, spesso lavoratori immigrati, ma non solo, si contano a decine, decine i provvedimenti di multe da migliaia di euro per il solo fatto di aver fatto delle lotte, presidi, manifestazioni, da Prato, a Genova, a Bergamo...
Per questo oggi deve allargarsi e intensificarsi la lotta per l'abrogazione dei decreti sicurezza.
Essa - come abbiamo scritto nel nuovo numero del giornale proletari comunisti - è parte della guerra di classe contro padroni e governo e deve essere parte di un fronte necessario anticapitalista, antifascista e antirazzista.
Viene resa legge una discriminazione che non è fondata su alcuna norma costituzionale, giuridica ma solo e soltanto sulla razza: un migrante e un italiano hanno due giustizie diverse - mentre il migrante viene considerato di fatto colpevole già alla sentenza di primo grado e quindi deve andare via dall'Italia, la persona italiana ha invece diritto ai vari gradi di giudizio; un migrante anche se ottiene la cittadinanza resta sempre diverso dagli italiani, perchè la cittadinanza a fronte di una condanna, gli può essere revocata – e questo non poggia su nessuna motivazione legale se non il colore della pelle!
Qualcuno sta chiamando questo decreto, giustamente, "decreto insicurezza". Aggiungiamo che lo è per i migranti ma lo è anche per la maggioranza delle masse popolari del nostro paese.
Le altre misure gravi del decreto: considerare nuovamente reati penali i blocchi stradali e l'ampliamento delle intercettazioni telefoniche contro chi occupa, terreni, edifici, ecc. chi organizza queste lotte, hanno un evidente indirizzo di classe di attacco alle lotte degli operai, dei precari, delle donne, degli studenti, ecc. e di forte repressione contro aree del movimento, compagni, rivoluzionari, per cercare di impedirne l'attività
"Non sarà subitanea la revisione sui decreti Salvini sull'immigrazione... Un paio di settimane fa l'intervento era stato sollecitato... in vista delle elezioni in Emilia Romagna... ora però tornano i nodi sul dossier messo a punto dal ministro dell'interno, Luciana Lamorgese. Ci sono almeno tre incognite: tempi di approvazione, ampiezza dell'intervento, effetti collaterali... Il governo deve evitare un provvedimento "pull factor" cioè di incentivo ai viaggi dall'Africa, sarebbe un autogol. Il testo, poi, potrebbe uscire in versione minimale, di solo recepimento delle censure del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per poi aprirsi a eventuali correzioni in Parlamento...".
I decreti sicurezza intanto producono quotidianamente i loro nefasti e criminali effetti:
Sui migranti, Amnesty International denuncia, attraverso un documentato dossier:
"Il primo bilancio sugli effetti dei cosiddetti "decreti sicurezza" sul sistema di accoglienza in Italia è disastroso. Queste norme, introdotte dal governo italiano a partire dal 2018, hanno peggiorato il sistema di accoglienza in Italia e stanno generando ghettizzazione e povertà, sia economica sia sociale. Mentre la politica prometteva, con queste misure, di aumentare la sicurezza degli italiani, la nostra ricerca dimostra che sta accadendo l'esatto contrario: sono aumentati i rischi, il degrado e l'inumanità".
Sui lavoratori, spesso lavoratori immigrati, ma non solo, si contano a decine, decine i provvedimenti di multe da migliaia di euro per il solo fatto di aver fatto delle lotte, presidi, manifestazioni, da Prato, a Genova, a Bergamo...
Per questo oggi deve allargarsi e intensificarsi la lotta per l'abrogazione dei decreti sicurezza.
Essa - come abbiamo scritto nel nuovo numero del giornale proletari comunisti - è parte della guerra di classe contro padroni e governo e deve essere parte di un fronte necessario anticapitalista, antifascista e antirazzista.
E' BENE AVER SEMPRE PRESENTE COSA SONO I DECRETI SICUREZZA
Con
questi decreti si vogliono rinchiudere, espellere, tagliare i viveri ai
migranti. L'"accoglienza"
è ridotta a “pane e acqua”, dato che si tagliano spese vitali di
esistenza, di assistenza sanitaria, insieme ai costi
dell'integrazione per i richiedenti asilo, per cui mancherà
l'assistenza legale, niente più lezioni di italiano e corsi di
formazione professionale.
Sono questi decreti che rendono "clandestini" i migranti, negandogli il
principale permesso di
soggiorno, quello umanitario (limitato a
pochissimi casi), rendendo quasi impossibile ottenere il diritto
d'asilo. La
cancellazione di questo permesso di soggiorno è l'immagine più
evidente di un Stato che pone la disumanità a suo principio; di
fatto considerando chi proviene da altri paesi, razze diverse da
discriminare, inferiori. E questo è fascismo!
Questi decreti prevedono che i richiedenti asilo non si possano iscrivere
all’anagrafe e non possano quindi accedere alla residenza, non
possono avere i documenti di identità - quindi sono non esistenti per i Comuni dove risiedono - con la conseguenza anche
di non poter usufruire dell'assistenza sanitaria, di non poter avere
il codice fiscale senza il quale non possono trovare lavoro.
La
concessione della cittadinanza viene data non per diritto in base a
norme, requisiti, ma usata come arma di ricatto per stare buoni o
arma di castigo per toglierla.
Viene resa legge una discriminazione che non è fondata su alcuna norma costituzionale, giuridica ma solo e soltanto sulla razza: un migrante e un italiano hanno due giustizie diverse - mentre il migrante viene considerato di fatto colpevole già alla sentenza di primo grado e quindi deve andare via dall'Italia, la persona italiana ha invece diritto ai vari gradi di giudizio; un migrante anche se ottiene la cittadinanza resta sempre diverso dagli italiani, perchè la cittadinanza a fronte di una condanna, gli può essere revocata – e questo non poggia su nessuna motivazione legale se non il colore della pelle!
Qualcuno sta chiamando questo decreto, giustamente, "decreto insicurezza". Aggiungiamo che lo è per i migranti ma lo è anche per la maggioranza delle masse popolari del nostro paese.
Perchè
l'altro cuneo di questo decreto colpisce i "nostri".
Il
"Decreto sicurezza" è infatti non solo razzista e
liberticida ma interviene direttamente contro le lotte degli operai e
dei movimenti; dai larghi settori delle masse popolari che, sempre
più con la perdita del lavoro, il salario che non basta, non c'è la
fanno a vivere, ad avere una casa, e occupano case sfitte, edifici
anche abbandonati, a chi lotta per le condizioni di vita, per il
lavoro, per il salario, per i diritti, contro il fascismo, il
razzismo, ecc. A tutti questi il decreto riserva il Daspo urbano,
fino all'uso delle armi - il micidiale taser che può causare
anche la morte di tutta una serie di persone e che ora verrà usato
normalmente dalla polizia nelle manifestazioni e dai vigili nei
Comuni con oltre 100mila abitanti (tantissimi). Finora ci gasavano
con i lacrimogeni (i più usati, altamente tossici/cancerogeni), ora
ci spareranno...
Le altre misure gravi del decreto: considerare nuovamente reati penali i blocchi stradali e l'ampliamento delle intercettazioni telefoniche contro chi occupa, terreni, edifici, ecc. chi organizza queste lotte, hanno un evidente indirizzo di classe di attacco alle lotte degli operai, dei precari, delle donne, degli studenti, ecc. e di forte repressione contro aree del movimento, compagni, rivoluzionari, per cercare di impedirne l'attività
Si vogliono colpire le lotte normali dei lavoratori "mettendoli alla fame", riempiendo proprio i lavoratori meno pagati e più sfruttati, di migliaia di euro di multe.
Il
blocco stradale, tante volte usato negli scioperi dei lavoratori e in
tante altre lotte proletarie, diventa un crimine punibile con la
reclusione da uno a sei anni, e in caso di condanna di un lavoratore
straniero, costui potrà anche essere espulso dal paese revocandogli
il permesso di soggiorno e di lavoro – pensiamo agli operai
migranti del settore della logistica.
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