domenica 26 gennaio 2020

pc 26 gennaio - La logica del nazismo nel Salvini che suona al citofono - un contributo

Zagrebelsky su Salvini: "Suonare un citofono è molto simile a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli"

L'ex presidente della Corte Costituzionale a Torino al congresso della sardine
"Quel gesto, che fa un certo ribrezzo, che ha fatto un leader politico andando a suonare un citofono è molto simile a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli, quando gente comune, e non un leader politico, era stata autorizzata e incitata ad andare nei luoghi dove vivevano e lavoravano gli ebrei per stanarli e metterli alla gogna.". Così il giurista Gustavo Zagrebelsky intervenendo all'incontro con le sardine torinesi.
Sottolineando, poi, che "Salvini non ci sarebbe se non ci fossero i salviniani", Zagrebelsky ha osservato : "la causa della crisi del nostro tempo non è Salvini, Salvini è il prodotto, il problema è che tanti nostri concittadini sono partecipi della visione del mondo che si riconosce in lui. Se non ci fosse Salvini ne emergerebbe un altro, magari peggiore"...

Zagrebelsky aveva aperto il intervento all congresso delle sardine torinesi parlando proprio di "due recenti fatti di cronaca che fanno venire i brividi”. Il riferimento è “alle scritte antisemite comparse sulla porta di casa Rolfi a Mondovi e al citofono di Salvini. In Germania negli anni dell’affermazione nazista - ha detto Zagrebelsky- c’era la caccia al diverso che andava stanato. A tutto questo bisogna reagire e le sardine possono dare il proprio contributo se ciascuno di noi che si sente sardina assume questo impegno sul posto di lavoro, a scuola, tra gli amici, persino per strada. Quando si vede che qualcuno viene maltrattato perché ha pelle di un’altro colore - ha detto - mi colpisce che la gente sta a guardare e non reagisce. Tutti questi sono fattori di imbarbarimento sociale”.

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