da infoaut
Venerdì 31/01 - proiezione del filmato su Santa Libera (video intervista al partigiano Giovanni “Reuccio” Gerbi) ora e luogo da definire.
Nella
notte tra il 20 e il 21 agosto, guidati da Armando Valpreda, i ribelli
occupano il paese di Santa Libera, dando vita a una rivolta che
coinvolgerà gran parte del Nord Italia. I partigiani che parteciparono a
questa esperienza erano delusi dagli assetti che si erano consolidati
nel dopoguerra, in nome dell'unità nazionale. I fascisti erano rimasti
comodi ai loro posti nelle istituzioni e nei corpi di polizia, Togliatti
aveva annunciato l'amnistia per la riconciliazione e in moltissimi tra
coloro che avevano combattuto si erano sentiti traditi. Molto spesso
partigiani e internati reduci dalla guerra erano stati abbandonati dalle
istituzioni e emarginati in particolar modo se combattivi.
Giovanni si unisce ai partigiani da giovanissimo, a soli 15 anni e da allora spende tutta la sua esistenza a lottare in prima persona e a sostenere le lotte degli sfruttati, cercando una relazione coi giovani e con i movimenti sociali
per trasmettere la sua memoria e la sua esperienza di ribelle senza
compromessi, sempre con in mente la tensione concreta verso la "rivoluzione che deve venire".
Reuccio
è stato partecipe fino alla fine delle lotte e delle resistenze che
sono fiorite nel territorio piemontese e lo si poteva vedere al presidio
di Venaus a confrontarsi con i No Tav, o al 25 aprile in Vanchiglia a
raccontare la sua Resistenza ai giovani dei centri sociali. Spesso
distante dalle posizioni più istituzionali di parte dell'ANPI ha sempre
criticato la distanza tra l'associazione e i giovani che praticano
l'antifascismo militante, che considerava unico metodo efficace per
contrastare le organizzazioni di estrema destra.
Ciao Reuccio, torneremo a Santa Libera!
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