Le elezioni in Emilia Romagna sono abbastanza decisive per il futuro del
governo e per il futuro del paese - l'avanzata del moderno fascismo in
salsa salviniana può tornare ad essere travolgente.
Senza le Sardine e i loro leader emersi, la vittoria di Salvini era
certa - il discredito del PD e lo scioglimento di fatto del M5stelle
portava all'astensionismo di una parte e al passaggio a Salvini del
resto - la ribellione e la buona ed efficace campagna di boicottaggio di
Salvini delle Sardine in Emilia Romagna hanno bloccato la deriva e reso
forse incerto il voto... ma solo forse.
Il vantaggio accumulato da Salvini, prima dell'ingresso delle Sardine,
va valutato dell'ordine del 20%.
Le Sardine, con base di classe piccolo e medio borghese e di taglio
giovanile, moderati nel pensiero e nella prospettiva, in Emilia Romagna,
si sono mossi meglio che i cosiddetti "compagni" delle varie aree della
"sinistra", allevati nel marginalismo, movimentismo, economicismo - vedi
sindacati di base, anche quelli più attivi nella zona- e/o
nell'autoreferenzialità - come, purtroppo, anche aree femministe; questi
non intendono realmente la partita in gioco. Per non parlare delle poco significative presentazioni rappresentate da Potere al popolo,/Eurostop e PC.
Le Sardine hanno mostrato nei fatti che significa in campagna elettorale
contrapporsi luogo per luogo al nemico principale, mobilitare masse
democraticamente, creare polarizzazione, mettere in campo partecipazione
e alternativa visibile, pur nei limiti di classe e di orientamento politico che pure
hanno.
Hanno messo in campo un reale visibile boicottaggio attivo di Salvini . Boicottaggio
che nelle diverse occasioni elettorali alternativamente può scegliere il non voto o il voto o la
presentazione secondo le circostanze che esistono e che si determinano
agendo.
Purtroppo le Sardine tendono nella migliore delle ipotesi anch'essi al partitino nazionale o al fiancheggiamento -
assolutamente inutile. E fuori dall'emilia Romagna le Sardine non rappresentano per ora
niente. Fuori dalla contrapposizione al fascio populismo sono comunque ben poca cosa.
Chi oppone però a questo "le lotte" è politicamente idiota economicista.
Le lotte durante le elezioni si trasformano e si devono trasformare in partito
politico di combattimento agente, anche con le lotte, ma con il cuore e
la mente, la tattica e la capacità di rappresentare una alternativa
politico, sociale e ideale.
Marx, Engels (leggere in particolare Engels su questo), Lenin, Mao degli
scritti filosofici, ci insegnano questo.
In Emilia Romagna Bonaccini è meglio del PD, ma il suo amministrativismo
senza ideali, senza storia è perdente. Salvini e i suoi citofoni, le sue
sparate, il suo andare posto per posto, finanche casa per casa, sono il
messaggio e il contenuto ideale e di massa del fascio populismo
incarnato e praticato; sostenuto e amplificato naturalmente dallo Stato
borghese, dalle forze dell'ordine, con la stampa e Tv o allineati o in
preda alla logica dell'audience.
Chi conosce bene e approfonditamente la storia del nostro paese e del
fascio-nazismo nel mondo e nella storia in genere sa bene che è così.
proletari comunisti/PCm Italia
26 gennaio 2020
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