venerdì 31 gennaio 2020

pc 31 gennaio - Torino tre giorni contro i CPR luoghi di segregazione, in appoggio alle giuste rivolte dei migranti - Massimo appoggio



CPR è un'istituzione totale sotto il controllo della Prefettura dove alcune persone sono private della libertà senza che abbiano commesso un reato penale, in violazione di quanto scritto nell'art 13 della tanto decantata costituzione italiana. Possono finire dentro a un CPR tutte le persone non comunitarie che vengono trovate prive di documenti di soggiorno regolari, ad esempio anche persone che risiedono in Italia da molti anni e che perdendo il lavoro non abbiano potuto rinnovare il permesso di soggiorno. La logica segregazionista che agisce su base etnica, va cancellata. Il CPR è un dispositivo di controllo che instaura una differenza tra cittadini e non cittadini, potenziando una gerarchia globale tra gli esseri umani basata su razzializzazione, classe e passaporto. Questi ultimi NON sono i cittadini dell'art 3 della Costituzione e NON hanno pari dignità sociale e NON sono eguali davanti alla legge, MA PER LORO le distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, CONTANO. I CPR sono pozzi neri. Luoghi in cui nascondere i migranti alla società, prima di rimpatriarli coercitivamente. Luoghi in cui la mancanza di ogni diritto, l'incuria, la sopraffazione e i trattamenti inumani e degradanti, la fanno da padrone. Nel CPR di Torino dal 9 luglio scorso, giorno in cui venne trovato morto Faisal (abbandonato a se stesso in una area chiamata "ospedaletto", che di fatto è un isolamento), le proteste di chi vi è rinchiuso si susseguono senza sosta. Nelle prime ore di sabato 18 gennaio invece a Gradisca muore Vakhtang, un ragazzo georgiano di 38 anni, a causa delle botte ricevute dalla polizia. Grazie all'agire di chi vi è recluso e che da mesi si ribella, oggi, il CPR di Torino mostra una debolezza che va colta. Per questo è convocata la tre giorni. I migranti si ribellano, legittimamente. Il CPR deve chiudere. Le persone vanno liberate. E per questo serve la ostinata caparbietà di tutti e di ognuno. AFFRONTIAMO IL CPR INSIEME Venerdì 31 gennaio: giornata dedicata all'informazione per le vie della città (striscioni, volantinaggi,cartelli etc...) Sabato 1 febbraio: inizia il presidio in corso Brunelleschi che procederà ininterrottamente fino a domenica 2 e si concluderà in serata (con approfondimenti, assemblee, concerti, intrattenimento, cucina itinerante e di tutto e dippiù) CIRCONDIAMO IL CPR SOLIDARIZZIAMO CON CHI VI È RINCHIUSO CHIUDERE I CPR TUTTI ORA

Nessun commento:

Posta un commento