domenica 7 aprile 2019

pc 7 aprile - Il fascismo padronale alla Acciaieria Cogne di Aosta

Clima teso all’acciaieria Cogne: “In un anno 18 licenziamenti e 100 provvedimenti disciplinari”

Nell’ultimo anno, alla Cogne Acciai Speciali ci sono stati «18 licenziamenti e oltre 100 provvedimenti disciplinari». Lo denunciano i sindacati, che nei giorni scorsi hanno proclamato uno sciopero di due ore a fine turno. Secondo l’azienda, hanno aderito 29 dipendenti su cento. Secondo i
sindacati, che non forniscono però cifre ufficiali, almeno il doppio. «Quella dell’azienda sono cifre di certo sottostimate perché in alcuni reparti l’adesione è stata quasi totale» dice Fabrizio Graziola, segretario regionale della Fiom Cgil. La situazione nell’acciaieria è stata particolarmente tesa, soprattutto nei rapporti con i vertici aziendali e il capo del personale.
«I provvedimenti disciplinari, spesso non proporzionati alle presunta violazioni, sono particolarmente odiosi per gli operai, perché significano perdere una giornata di stipendio, che alla fine del mese sono 80 o 90 euro» denuncia Graziola. Lo sciopero ha però aiutato a rasserenare gli animi. «Il clima è cambiato e c’è stata un’apertura da parte dell’azienda - aggiunge Graziola - che si è confrontata con noi per cercare di rimediare ad alcune questioni aperte».
I vertici della Cogne avevano sostenuto non fosse chiaro il motivo dello sciopero. I sindacati, invece, l’avevano spiegato con «i comportamenti negativi di alcuni responsabili. Non è certamente compito di un responsabile sanzionare un lavoratore, né tanto meno intimidirlo con minacce di licenziamento». Allontanamenti dal lavoro che, secondo la Fiom, in gran parte dei casi sarebbero stati «mascherati» da dimissioni. Un clima aziendale definito dalla Fiom «insostenibile: non è più accettabile un rapporto simile tra lavoratori e responsabili. L’alta adesione alle due ore di stop dal lavoro a fine turno è la dimostrazione che il clima in azienda non era positivo». Al momento però nuovi scioperi sembrano scongiurati, per l’«apertura» della Cogne.

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