mercoledì 10 aprile 2019

pc 10 aprile - Viva il Centenario della Fondazione della Terza Internazionale Comunista

dal N° 2 - marzo 2019 di 'proletari comunisti' 

La Terza Internazionale  festeggia il centesimo anniversario della sua Fondazione
La classe operaia è una classe internazionale. Esiste in tutti gli angoli del mondo e produce tutte le ricchezze del mondo, ed è sfruttata e oppressa in ogni angolo del mondo, dagli stessi padroni, secondo le stesse leggi, quelle del capitalismo, operante nel suo ultimo stadio, l’imperialismo.
I padroni di tutto il mondo e in ogni paese, oltre che sfruttarla, ne “colonizzano” il pensiero, per inquadrare ciascun contingente operaio agli interessi nazionali; la colpiscono uniti, facendo di tutto per tenerla divisa. La peggiore e più assurda divisione è quella per nazione, secondo la quale gli operai italiani sarebbero diversi dagli operai francesi, dagli operai indiani, dagli operai brasiliani, dagli operai arabi, ecc., pur venendo sfruttati secondo le stesse leggi nelle grandi medie e piccole fabbriche spesso appartenenti agli stessi padroni.
Il proletariato non ha nazione. Il proletariato è l’unica classe internazionale che abolendo il proprio sfruttamento, abolisce lo sfruttamento e ogni oppressione di tutta la propria classe e di tutta l’umanità, costruendo un mondo libero, uguale, giusto, con il potere nelle mani effettivamente di chi lavora e
produce, libero da fame, guerre, miseria, libero da fascismi, razzismi, sessismi, malavita, disastri ambientali; l’unica classe che può far uscire l’umanità dalla barbarie e dalla preistoria e costruire una nuova storia. Questa nuova storia di chiama Comunismo.
200 anni fa Marx tracciava la parola d’ordine adatta “Proletari di tutto il mondo, unitevi!”, e forniva le armi teoriche, analitiche pratiche per concretizzarla,
100 anni fa, dopo la grandiosa vittoria del proletariato in Russia con la Rivoluzione d’Ottobre, guidata da Lenin applicando il marxismo alla realtà concreta, analizzando il sistema del capitale divenuto imperialismo e mettendo fine alla carneficina della guerra mondiale portava al potere i lavoratori - veniva fondata la Terza Internazionale Comunista. Con la conseguente nascita dei Partiti comunisti in tutto il mondo - nel nostro paese nasceva nel 1921 il Pcd’I, divenuto subito dopo il partito di Gramsci- la Terza Internazionale tracciava subito i punti e le linee guida per costruire l’unità del proletariato internazionale attraverso l’unità dei partiti d’avanguardia del proletariato in ogni paese.
La Terza Internazionale ha assolto al suo ruolo storico dimostrandosi una grande vittoria della classe operaia di tutto il mondo e la più grande risorsa che le masse popolari avevano per controbattere e sconfiggere la barbarie del capitale che si afferma col nazismo.
L’Unione sovietica guidata da Stalin e la linea della Terza Internazionale guidata anch’essa da Stalin sconfiggono il nazismo e aprono le ignobili porte di Auschwitz.
Cosa c’è stato di più grande nella storia del mondo?
Certo, il movimento comunista e la classe operaia internazionale non è riuscita a conservare questo strumento nella fase del dopoguerra. Gli errori e la morte di Stalin l’hanno minata all’interno. I vermi del revisionismo sono usciti allo scoperto in Russia come in ogni paese – anche nel nostro il Partito comunista, finita la Terza Internazionale, è degenerato in un partito parlamentare qualunque che tradendo gli interessi dei lavoratori ha liquidato la sua forza e le conquiste ottenute.
La bandiera della Terza Internazionale è stata ripresa e tenuta alta da Mao Tse tung e dai comunisti cinesi che hanno guidato un’altra tappa della storia del movimento comunista e operaio internazionale. La parola d’ordine è divenuta: “proletari e popoli oppressi di tutto il mondo unitevi’ e il vento della grande Rivoluzione culturale proletaria in Cina ha mostrato la strada della ripresa del potere proletario, della rivoluzione socialista sviluppando la lotta di liberazione nei paesi oppressi dall’imperialismo e incendiando i paesi imperialisti con il movimento rivoluzionario del 68/69 e degli anni 70
Ora tocca ai comunisti di oggi, in qualsiasi paese in cui essi operano e qualunque sia la loro forza attuale, di organizzarsi, guidare e fondersi con l’odierna classe operaia, con l’odierno proletariato internazionale, con gli odierni popoli oppressi e in lotta nel mondo, e ricostruire insieme la nuova Internazionale Comunista.
E’ l’imperialismo che non ha, né deve avere un futuro, attraversato come è dalla sua devastante crisi che trascina proletari e popoli in guerre infinite, e che mette in pericolo le sorti dell’intero pianeta
Il futuro può e deve essere della classe operaia e delle masse popolari! Ma può esserlo solo se la rossa bandiera dell’internazionalismo proletario e della rivoluzione mondiale torna a sventolare.
“I proletari non hanno nulla da perdere che le loro catene. E hanno un mondo da guadagnare!”

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