Care compagne, Cari compagni,
Sapervi
riuniti oggi , intorno a questa iniziativa di solidarietà con la lotta
del popolo palestinese ci apporta, a tutti noi prigionieri comunisti e rivoluzionari arabi nell’area euro-mediterranea, molta forza ed entusiasmo.
Certamente,
non sono delle parole di convenienza. Vedete Compagni, quando si è
dietro questi abominevoli muri da parecchi decenni, le parole
pronunciate a questo proposito in simili circostanze, sono diverse, più cariche che di solito.
Lungo
gli anni passati, compagni, ed attraverso le vostre molteplici
iniziative di solidarietà con la Palestina e i suoi combattenti
incarcerati, avete partecipato con gli altri molto efficacemente a
dimostrare tra l’altro che è sempre al livello delle istanze politiche
che decide il posto e il peso del rituale giudiziario dal momento
in cui si tratta dei protagonisti rivoluzionari incarcerati; avete
partecipato molto efficacemente a smascherare e denunciare l’accanimento
giudiziario e tutto ciò che somiglia piuttosto ad una vendetta di Stato.
Ancora bisogna precisare compagni, che questo accanimento giudiziario
non è né fortuito né gratuito, si inserisce immediatamente nella
dinamica globale della controrivoluzione preventiva. Dai carceri
sionisti a queste del Marocco, delle cellule di
isolamento in Turchia a queste ancora più scuri in Grecia, nelle Filippine ed altrove in Asia e è nel mondo, sempre la stessa constatazione : l’accanimento giudiziario è solamente un elemento di una larga panoplia messa a disposizione della permanente controrivoluzione preventiva. Beninteso questa panoplia delle misure e delle leggi non smette di appesantirsi sempre più, man mano che il sistema sproffonda nella sua crisi.
isolamento in Turchia a queste ancora più scuri in Grecia, nelle Filippine ed altrove in Asia e è nel mondo, sempre la stessa constatazione : l’accanimento giudiziario è solamente un elemento di una larga panoplia messa a disposizione della permanente controrivoluzione preventiva. Beninteso questa panoplia delle misure e delle leggi non smette di appesantirsi sempre più, man mano che il sistema sproffonda nella sua crisi.
La
crisi del capitalismo moribondo nella sua fase di putrefazione avanzata
è già là davanti ai nostri occhi al livello planetario, tanto bene nei
centri del sistema che nelle sue periferie. Basta guardare e volere
vedere già tutta questo barbarie, questi massacri ed altri bombardamenti
» chirurgici » ed i ormai rituali spedizioni in Africa, in Medio
Oriente ed altrove. Basta guardare tutta questa massa di uomini e di
donne e di bambini che si gettano al mare spinto dalle carneficine, la
paura o la carestia. ma anche basta guardare soprattutto qui, nel ventre
della bestia, in Europa negli Stati Uniti ed altrove in Asia dove le
prospettive i più fascisantes si impossessano dei lembi interi della
popolazione disorientata dalla disoccupazione, la precarietà
esistenziale ed il processo avanzato del declassamento sociale. La crisi
del capitalismo è là. Ancora bisogna andare più lontano della semplice
constatazione delle sue manifestazioni suddette e mettere in evidenza le
cause profonde di questa crisi insormontabile del capitalismo e per là
stesso smascherare l’inanità delle differenti proposte riformistiche che
infiorano questi giorni in Francia o altrove in Europa nei mezzi della
sinistra socialdemocratica e soprattutto électoralista… Non c’è nessun
uscita di crisi nella quadro del capitalismo. Il capitalismo
mondializzato è il capitalismo realmente esistente oggi e l’agonia del
suo mondo si concluderà solamente nel sorpasso del capitalismo verso il
comunismo e certamente non attraverso i compromessi storici e di altri
illusori tentativi di salvaguardare le esperienze di un sedicente
capitalismo democratico a viso umano ma piuttosto attraverso la lotta
implacabile di » classe contro classe . »
Oggigiorno,
viviamo tutti sotto l’egemonia del capitale mondializzato. Nessuno
paese può scappare completamente al meccanismo distruttore di questa
egemonia. È questo » capitalismo mondializzato » a sapere il
capitalismo realmente esistente che è in crisi. E è proprio contro
questo capitalismo che i comunisti e tutti i protagonisti rivoluzionari
dovranno vincere per vincere la barbarie.
Da
un paese all’altro, le misure raccomandate al servizio del capitale
sono sempre quasi identiche: fare sopportare alle masse popolari le
spese di manutenzione di un sistema di sfruttamento moribondo. Forza di
constatare compagni, che queste misure stesse fanno amplificare
solamente la vastità del disastro ed accentuare ancora più la dinamica
della crisi e de moltiplicare le manifestazioni della sua barbarie. Più
la crisi si sviluppa e più » I fondati del potere del capitale
mondializzato » a sapere gli Stati imperialistici questi » fonctionnari
del capital » aumentano i loro interventi nelle periferie ed aumentano
la loro pressione sui popoli dominati e cercano a ricattare i regimi
borghesi in posto.
Compagni,
C’è Certamente posto per altri futuri che la sottomissione ai diktats
imperialistici di cui si vede a lunghezza di giornate le nefaste
conseguenze sotto forma di distruzioni delle città intere e
smantellamento degli Stati un po’ contestatari coi cortei dei morti,
degli spostati ed altri migrati.
Compagni
la Palestina questi giorni conta al quotidiano la sua quota dei giovani
martiri. La Resistenza continua e continuerà certamente fino alla
disfatta dell’occupazione sionista. Naturalmente le masse popolari
palestinesi possono contare più che mai sulla vostra solidarietà attiva.
Tuttavia amerei attirare l’attenzione sul numero crescente dei
minorenne palestinesi che si implicano sempre più nella lotta delle
masse popolari e subiscono con forza la repressione della soldatesca
sionistia e dei magistrati che infliggono loro le condanne più pesanti.
Quando si ha appena 14 o 15 anni e si viene di essere condannato a 10 o
15 anni si ha certamente il più bisogno della solidarietà internazionale
e certamente saprete tutti assolvervi di questo compito. Una piccola
parola ogni tanto ad ogni lioncino e ad ogni » Fiore » permette di
fare comprendere ai carcerieri sionisti che questi minorenne non sono
soli.
Che mille iniziative solidali infiorano in favore della Palestina ed il suo promettente Intifada.
La
solidarietà, tutta la solidarietà coi resistenti nei carceri sionisti, e
nelle cellule di isolamento nel Marocco, in Turchia, in Grecia e nelle
Filippine ed altrove nel mondo!
La solidarietà tutta la solidarietà coi giovani proletari dei quartieri popolari !
Il capitalismo non è più che barbarie, onore a tutti quegli e quelle che si oppongono nella diversità delle loro espressioni!
Insieme Compagni, vinceremo!
A tutte e tutti voi i miei più calorosi saluti rivoluzionari.
vostro compagno Giorgio Abdallah
Naples : Solidarité avec les prisonniers palestiniens et Georges Abdallah !
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