Alcune lavoratrici in piazza hanno portato
l’apprezzamento per l’intervento del mfpr alla recente assemblea nazionale di
NUDM tenuta a Milano:” Siete state l’unica voce fuori dal coro. Avete portato i
contenuti, la linea che serve all’interno del movimento delle donne..”
Interessante anche lo scambio con delle
giovanissime che hanno voluto saperne di più del mfpr, una sorta di inchiesta
motivata dal fatto che: ”Noi non facciamo parte di nessun movimento, non
conosciamo le diverse posizioni, ma pensiamo sia necessario prendere parte al
movimento delle donne e quindi vorremmo saperne di più per poter scegliere”.
Abbiamo risposto nella maniera più completa possibile nella situazione data.
Abbiamo lasciato loro i volantini e il foglio e il suggerimento anche di
seguire il blog.
Molto ci ha colpito la riflessione che una lavoratrice,
militante di lungo corso, estremamente commossa-sino alle lacrime-nel vedere
tanti giovani: ”Forse noi non siamo state in grado di trasmettere le
ragioni/necessità della lotta. Un’intera generazione sembra non sia stata
coinvolta. Speriamo che questi giovani possano trovare le ragioni per andare
avanti”.
Alla partenza del corteo abbiamo aperto lo striscione e iniziato
con gli slogan, per quanto possibile visto il potente impianto sul camion che
rendeva difficile farsi sentire. Il nostro spezzone è stato costantemente punto
di riferimento di diverse lavoratrici e a noi si sono unite le lavoratrici
presenti in piazza del Si Cobas con cui si è avuta una interlocuzione durante
tutto il corteo sia nello scandire gli slogan, nell’apprezzamento per la
maglietta del mfpr con la scritta scateniamo la nostra ribellione di cui si è
“impossessata” una lavoratrice della scuola indossandola e orgogliosamente
mostrandola per tutto il corteo, ma, in generale, l’apprezzamento è stato per
l’organizzazione, la concezione, la capacità di analisi mostrate dal mfpr. Brevemente
si sono scambiate alcune riflessioni sul peggioramento delle condizioni di vita
in particolare per le lavoratrici, compreso il supplizio ad esse inflitto
dall’allungamento dell’età della pensione. Al termine della lunga giornata le
compagne hanno chiesto di mantenere i contatti anche dopo l’8 marzo.
Al pomeriggio, al concentramento del corteo cittadino,
abbiamo diffuso la piattaforma dello sciopero delle donne e allestito un
banchetto con i materiali del mfpr, che ha suscitato apprezzamento esplicitato
in particolare da diverse compagne militanti di lungo corso per la ricchezza,
frutto di un grande lavoro sul fronte pratico e teorico fatto in tanti anni. Anche
l’involontario errore nello striscione-femminismo scritto con una emme- è stata
motivo di confronto-scontro: “Non si possono fare di questi errori” in realtà
espressione del “fastidio” per le parole successive: proletario rivoluzionario.
Entrambi i cortei sono stati meno partecipati rispetto allo scorso anno. Alcuni
elementi, a nostro parere, hanno pesato: la vicinanza di date con il recente
sciopero della scuola, ma soprattutto l’estrema confusione generata dallo
spauracchio della franchigia elettorale che ha contribuito a far passare
sottotono la centralità dello sciopero a partire dai posti di lavoro. Abbiamo
chiuso la giornata con la consapevolezza del grande lavoro necessario.
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