Genova, aggressione ad antifascista: il responsabile provinciale di Casapound indagato per tentato omicidio
Gli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Marco Zocco, hanno sequestrato 13 cellulari a altrettanti militanti di Casapound che quella sera erano presenti nella sede di via Montevideo. Tra loro ci sono due ragazze di cui una minorenne. I telefoni sequestrati saranno analizzati da un perito nominato dalla procura allo scopo di recuperare eventuali sms e messaggi Whatsapp cancellati. Oltre ai cellulari sono stati sequestri adesivi, capi di abbigliamento e un cortello
Le indagini della Digos hanno finora consentito di ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione: sarebbe emerso chiaramente come non si sia trattato di una rissa o di uno scontro tra gruppi antagonisti bensì di un vero e proprio ‘assalto’ organizzato ai danni degli antifascisti che altro non hanno fatto che fuggire dopo aver visto i militanti di Casapound inseguirli brandendo bottiglie e cinghie.
Ci vorrà ancora tempo affinché il medico legale dell’università di Pavia, Luca Tajana, depositi la perizia sulla ferita subita dall’antifascista, perizia che dovrà dire se quel fendente avrebbe o meno potuto uccidere. In caso di risposta negativa i reati verrebbero derubricati in lesioni.
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