Ricordiamo che Eni e Finmeccanica sono due delle più grandi aziende
gestite dallo Stato italiano! E ricordiamoci anche che aver venduto 28
potentissimi e supermoderni aerei da guerra al Kuwait, un paese grande all’incirca
quanto metà della Sicilia, significa solo alimentare la guerra che già divampa
in tutto il Medio Oriente! e aver venduto elicotteri all'India significa aiutare il governo indiano a massacrare il proprio popolo!
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Finmeccanica, gli ex vertici condannati in appello
MILANO
Sentenza di primo grado ribaltata. L’ex presidente e
amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi e l’ex ad di
AgustaWestland Bruno Spagnolini, sono stati condannati in appello ieri a Milano
rispettivamente a quattro anni e sei mesi e a quattro anni di reclusione per
corruzione internazionale e false fatturazioni. Il processo è quello per le
presunte tangenti da 50 milioni di euro che sarebbero state pagate a esponenti
del governo indiano nel 2010 per l’aggiudicazione di una commessa da 560
milioni di euro finalizzata alla vendita di 12 elicotteri Aw101Vip. A emettere
il verdetto è stata la seconda corte d’Appello di Milano, presieduta da Marco Maiga
(giudici a latere Concetta Locurto e Alessandra Galli) che, dunque, ha
parzialmente accolto l’istanza della procura generale che aveva chiesto di
condannare i due manager a 6 e 5 anni di carcere.
Nel dettaglio i giudici di secondo grado hanno
riconosciuto, oltre alla corruzione, il reato di false fatturazioni per oltre
14 milioni di euro soltanto in relazione ai contratti con la Ids Tunisia, una
delle società ritenute le intercapedini dei passaggi di denaro, per gli anni
tra il 2008 e il 2011. Hanno inoltre revocato la sospensione condizionale per
entrambi gli imputati e a Orsi non hanno concesso le attenuanti generiche.
Ridotta a 300mila euro dal milione e mezzo del giudizio di primo grado, anche
la provvisionale da versare all’agenzia delle Entrate, mentre è stata
confermata la confisca di 7,5 milioni di euro complessivi. Confermate anche le
pene accessorie. Le motivazioni saranno pronte in 15 giorni.
Gli imputati, presenti in aula, hanno accolto la
sentenza con sorpresa ma senza fare alcun commento. Dure, invece le
dichiarazioni dei rispettivi legali, Ennio Amodio e Novella Galantini che,
preannunciando il ricorso in Cassazione, hanno sottolineato come la Corte, da
quanto appare nel dispositivo, ha modificato il capo d’imputazione
trasferendolo dall’articolo 319 al 318 del codice penale. «La modifica del
reato di corruzione da “atto contrario ai doveri di ufficio” all’ipotesi che si
manifesti nell’ambito “dell’esercizio delle funzioni”, rende la sentenza
inspiegabile e fuori dall’Europa perché questa fattispecie di reato «è esclusa
nella corruzione internazionale». Per i legali di Orsi, «nei casi di corruzione
di un funzionario estero, se non si prova che è stato fatto qualcosa contro i
doveri di ufficio e contro la legge, non c’è reato». La vicenda era approdata a
Busto da Napoli, dopo le rivelazioni di Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle
relazioni esterne di Finmeccanica, fatte ai pm John Woodcock e Vincenzo
Piscitelli. Trasferita a Busto per competenza territoriale, era esplosa il 12
febbraio 2013 con l’arresto di Orsi (che restò in carcere 80 giorni) e di
Spagnolini che finì ai domiciliari.
Il Sole 24 Ore 08 aprile 2016
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