Analisi grottesche e fantasie politiche dietro le posizioni di questa formazione - Una corrispondenza
“Le prossime elezioni
amministrative sono un terreno ostico per la cricca di Renzi. Lo
dimostra l’articolata e massiccia campagna che i vertici
della Repubblica Pontificia stanno conducendo contro il
M5S. La concorrenza del M5S costringe le clientele locali PD
antirenziane a rompere con Renzi per salvarsi. Il grosso della posta
in gioco la cricca Renzi se la gioca a Roma, ma anche nel resto delle
grandi città (Milano, Torino, Bologna e Napoli) la crisi politica
emerge dalle difficoltà di trovare candidati con qualche speranza di
vincere, ma al contempo abbastanza fedeli al progetto di
accentramento dei poteri, di smantellamento degli enti locali, di
privatizzazione dei servizi pubblici in corso d’attuazione. Motivo
per cui, molto pragmaticamente: o la campagna di diffamazione,
ridicolizzazione e denigrazione del M5S ottiene il risultato di farlo
ridimensionare nei sondaggi oppure la cricca Renzi farà
l’impossibile per rinviare le elezioni amministrative”.
Sono ormai diversi anni
che il gruppo – fondato da Giuseppe Maj, ed attualmente guidato da
Pietro Vangeli – partecipa attivamente alle elezioni.
Nel 2004 si presentarono
autonomamente alle elezioni amministrative, poi – in seguito a
travagli interni – decisero di sostenere prima la candidatura del
magistrato Luigi De Magistris a sindaco di Napoli, per
successivamente schierarsi apertamente a fianco del partito di Grillo
Questo senza dimenticare
le farneticazioni di qualche anno fa, quando – con l’intento di
battere le destre – diedero, come indicazione di voto, di
sostenere, nell’ordine: o il candidato loro, o in assenza quello di
un’organizzazione ‘comunista’, o qualora non ve ne fosse stato
tracciare la croce sul candidato dei revisionisti, e via dicendo fino
a giustificare le peggiori cose.
Sinceramente trovo
indecente che costoro continuino a definirsi ‘comunisti
marxisti-leninisti-maoisti’, quando nulla della loro tattica
ricorda nemmeno vagamente quella dei gloriosi fronti popolari
decantati dai classici del marxismo-leninismo.
Sostenere che occorre
votare una formazione dichiaratamente reazionaria come il Movimento 5
Stelle - si veda aad esempio sul Manifesto del quindici
dicembre scorso, come questi hanno votato alla circoscrizione 9
Nizza-Lingotto di Torino per far cessare i rapporti tra questa e
l'Anpi - per porre un argine allo strapotere dell’estremismo
renziano non è solo una sciocchezza: è sintomo di trasformazione
in senso oscurantista del pensiero della formazione legata a Giuseppe
Maj.
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