Solidarietà con tutti i prigionieri politici del mondo!
Stop Green Hunt, stop la Guerra e gli
attacchi aerei contro il popolo!
Sostenere la guerra popolare in India!
In India sono più di 10.000 i
prigionieri politici che languiscono nelle carceri. Sono dirigenti,
quadri e membri del PCI (maoista) e del dell’Esercito Popolare
Guerrigliero di liberazione (PLGA), abitanti dei villaggi adivasi
che hanno resistito all’evacuazione forzata; contadini che hanno
lottato contro i protocolli di intesa firmati da governi e
multinazionali per sfruttare il popolo e continuare il saccheggio
imperialista delle risorse naturali; attivisti delle minoranze
nazionali organizzati contro la minaccia crescente del fascismo
indù; intellettuali come il Dr Saibaba, artisti, studenti e membri
di altre organizzazioni democratiche, colpevoli di stare dalla parte
del popolo a fronte della guerra al popolo scatenata dallo Stato
indiano; donne del popolo, femministe unitesi per ribellarsi contro
la galoppante escalation di stupri, spesso commessi da forze armate
e di polizia e squadre fasciste paramilitari spalleggiate dallo
Stato. Nelle prigioni i detenuti subiscono ogni tipo di
abuso, torture, negazione della libertà su cauzione, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari, aggressioni brutali e le punizioni in isolamento totale, e sempre più spesso le detenute sono violentate.
abuso, torture, negazione della libertà su cauzione, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari, aggressioni brutali e le punizioni in isolamento totale, e sempre più spesso le detenute sono violentate.
Nonostante le feroci condizioni di
detenzione, prigionieri resistono e lottano con spirito
rivoluzionario e trasformano le oscure galere in cui sono rinchiusi
in un fronte di lotta contro l’ascesa del fascismo in India e il
regime indiano.
La lotta per la loro liberazione
incondizionata è un compito urgente per tutte le forze di
solidarietà ed è parte integrante del sostegno, per la vittoria
della guerra di liberazione.
Le classi dominanti stanno sempre più
trasformando l’intera India in una “prigione dei movimenti
popolari”.Le classi dominanti indiane, sotto la guida e con
l’assistenza degli imperialisti, hanno lanciato a livello
sub-continentale un’offensiva su più fronti e denominata
“Operazione Green Hunt”. Si pretende che questa abbia come
bersaglio l’eliminazione del movimento maoista, ma in realtà
prende di mira e punta a sopprimere ogni autentica rivendicazione
democratica del popolo. Migliaia di rivoluzionari, dirigenti e
militanti di organizzazioni di massa e democratiche sono stati
assassinati, torturati e messi in carcere. Incriminati per false
accuse, molti di loro scontano pesanti condanne, in forza delle
leggi draconiane adottate dai governi centrali e statali, che
marchiano i dirigenti popolari i protagonisti di lotte come
“elementi anti-nazionale o terroristi”.
La crisi economica e finanziaria del
sistema imperialista continua ad aggravarsi, così come continuano
ad intensificarsi le aggressioni imperialiste e le guerre
reazionarie. In questa situazione, nell’agenda del governo
Braminico fascista del BJP di Modi hanno la massima priorità
l’annientamento al più presto della lotta maoista, dei neonati
organi politici di potere popolari, i Krantikari Janatana Sarkar
(comitati rivoluzionari popolari) e il saccheggio delle ricchezze
naturali del paese il più velocemente possibile e a ogni costo.
Modi, che è il primo servo delle grandi aziende nazionali ed
estere, ha non solo avviato ma anche aggressivo applicato la terza
fase dell'operazione Green Hunt. È in questo contesto che si
collocano gli attacchi armati aerei contro le regioni adivasi
pianificati dal regime di Modi.
I maoisti indiani fanno appello a
tutte i partiti e organizzazioni rivoluzionarie, alle organizzazioni
della solidarietà internazionale, alle organizzazioni dei
lavoratori, agli intellettuali progressisti e democratici, agli
operai contadini, studenti, giovani, artisti, scrittori, scienziati,
ambientalisti, insegnanti, a far sentire la loro voce contro la
decisione di scatenare attacchi aerei sulle aree abitate in
maggioranza da adivasi, ascendere in piazza e protestare. Neanche la
più brutale repressione potrà mai fermare la guerra di liberazione
delle masse indiane, anzi, questa deve estendere la solidarietà
politica e morale con la guerra popolare.
Il Comitato Internazionale Sostegno
alla Guerra Popolare in India lancia una Settimana Internazionale di
azione in tutto il mondo, dal 2 al 9 aprile 2016.
In questa settimana tutte le
iniziative esprimeranno la solidarietà con tutti i prigionieri
politici nelle carceri dell’imperialismo e dei regimi reazionari,
a sostegno di tutte le lotte per la loro liberazione.
International Committee to Support the
People’s War in India
csgpindia@gmail.com
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