I
- Lutwak in televisione dice: “Lasciamo perdere perchè magari l'ha
ucciso il suo amante
II
- Parte della stampa ha sostenuto che se l'è andata a cercare.
Giornalisti e analisti abituati a considerare il loro mestiere e la
loro attività possibile come “embeddeb”, non possono minimamente
immaginare che Giulio Regeni non è come loro e possa fare ricerca
anche in un paese come l'Egitto dominato da una dittatura golpista
senza essere accompagnato dalla polizia dei golpisti.
Perchè è così
che fanno i giornalisti anche italiani in Egitto il loro mestiere.
D'altra parte come dare torto a questi giornalisti, visto che è
diventata presidente della RAI, la più nota e sputtanata giornalista
embedded del nostro paese, Monica Maggioni, diventata nota per le
gite sulle jeep e i carri americani nei teatri di guerra.
Essere
analisti, ricercatori, giornalisti in quella maniera è esattamente
il contrario di quello che faceva Giulio e che fanno ancora e
aspirano a fare tanti altri ragazzi come lui.
III
- Poco prima di Giulio Regeni è stata uccisa in Egitto una giovane
militante socialista, Shaima al-Sabbagh, morente tra le braccia di un
compagno, colpita alle spalle dal fucile di un poliziotto mentre
andava a depositare una corona di fiori in memoria della rivoluzione
del 15 gennaio.
Quasi
nessun giornale, a conferma del giornalismo embedded esistente in
Egitto, ha pubblicato la notizia, salvo poi tirarla fuori solo in
occasione della morte di Regeni.
IV
- Renzi dimostrando quando per lui sia molto più importante al-Sisi
di Regeni, abituato a cinguettare in forme arroganti e idiote su ogni
tema, sul caso Regeni ha mandato avanti al massimo i suoi cretini di
riferimento, Gentiloni in testa.
In
una della case storiche del golpismo, in Argentina, in occasione
della sua visita, l'unica cosa che è riuscito a balbettare: “E'
stato ucciso in circostanze ancora tutte da chiarire”.
Dichiarazione, oltre che ignobile per un presidente italiano, è solo poco
sopra quella dell'ambasciatore egiziano a Roma, che per giorni ha ripetuto
che Giulio non è mai stato arrestato dalla Sicurezza egiziana.
Perfino la Emma Bonino, che non è certo mai stata particolarmente
progressista nella sue relazioni internazionali, ha detto che “quello
che è avvenuto a Giulio sono circostanze note anche prima, e che
l'autocensura del governo italiano non ha giustificazioni di sorta”.
Nessun commento:
Posta un commento