Ma i Servizi segreti
italiani sapevano già tutto dal primo giorno o ancor peggio, hanno
collaborato al rapimento, torture e uccisione di Giulio Regeni?
Il dubbio viene se si
considera che – lo ha pubblicato Il Fatto quotidiano il 17 febbraio
2016,– “quando il corpo di Giulio Regeni è
stato trovato lungo l'autostrada che collega il Cairo ad Alessandria,
in Egitto c'era anche il massimo rappresentante dell'Intelligence
italiana, Alberto Manenti, capo dell'Aise, i Servizi segreti esteri -
per capire, quello a cui sono ora affidate le truppe speciali
per l'intervento in Libia, nel decreto secretato del Governo Renzi.
Tutti si sono bevuti, e
anche Il Fatto quotidiano, che la sua presenza in quei giorni fosse
casuale, accettando per buona la spiegazione che viene dagli stessi
Servizi segreti “era un incontro programmato da tempo che non è
materia di dibattito pubblico, perchè si tratta di appuntamenti
riservati.
Ora diteci pure che
Manenti ha appreso la notizia dai giornali, e completiamo la cosa!
Ma Manenti in Egitto è di
casa, come lo sono i Servizi italiani
Che fanno abitualmente i
Servizi in Egitto? Ce lo spiega un altro articolo, ma ancor meglio ce
lo spiega Matteo Renzi che un anno fa, parlando dell'Eni e del suo
ruolo nel Mediterraneo, dichiara: “L'Eni è oggi un pezzo
fondamentale della nostra politica energetica, della nostra politica
estera, della nostra politica di Intelligence”.
Cosa vuol dire
Intelligence? Con la solita sua faccia da 'paraculo' continua Renzi
stesso: “I Servizi segreti”. Qualcuno dice che sia stata una
gaffe che ha svelato un segreto di pulcinella nell'area. L'Eni non è
un'azienda di Stato, è uno 'Stato azienda' che ha una sua diplomazia
parallela in Africa e Medio Oriente, una sua Intelligence e una
security autonoma.
E questo non solo in
Egitto, chiaramente, ovunque esso si trovi, e ad esempio in Libia.
Dove l'Eni senza aspettare i 5 mila soldati di Renzi, è già legata
alle diverse fazioni in guerra in Libia “per tutelare gli impianti
Eni”.
L'imperialismo italiano ha
nell'Eni la sua punta di diamante e anche l'uccisione di Giulio
Regeni mette in luce questo intreccio e ci mostra che l'imperialismo
è sempre affari, profitti, guerre, ed è sempre sporco di sangue dei
popoli e di tanti innocenti.
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