E così anche il Consiglio Regionale della Lombardia si
aggiunge alla lunga lista di attori istituzionali che ultimamente si
mettono a legittimare i gruppi militanti di estrema destra. Infatti, il
19 maggio scorso l’Ufficio di Presidenza, che comprende anche due
componenti dell’opposizione, Pd e M5S, ha deliberato la concessione del
patrocinio gratuito, cioè l’uso del logo istituzionale, a un torneo di
calcio organizzato dal circuito dell’organizzazione neonazista Lealtà e
Azione, che si terrà l’8 giugno prossimo.
Chissà perché l’hanno fatto, cioè se erano consapevoli o meno a chi avrebbero dato la sponsorizzazione istituzionale. Considerata la composizione plurale dell’Ufficio (1 Ncd, 1 Lega, 1 Lista Maroni, 1 Pd, 1 M5S) mi pare lecito supporre che c’era chi sapesse e chi invece no. Comunque sia, aspettiamo che i diretti interessati ce lo spieghino in prima persona e che, in caso di errore, facciano i passi necessari per revocare questo scandaloso patrocinio (la delibera dell’Ufficio di Presidenza puoi trovarla qui).
Ma quello che colpisce di più in questa faccenda, come in altre simili, è l’estrema semplicità con cui ormai si realizzano questi fattacci. Insomma, non occorreva certamente essere degli agenti segreti per capire cosa ci fosse dietro a quella richiesta di patrocinio, a partire dalla stranezza che mancasse ogni indicazione sul luogo dell’iniziativa (tenuto tuttora riservato) o che il programma comprendesse una conferenza –definita incredibilmente “conferenza tra esperti” nella delibera regionale-, dove in realtà, come da programma, interverranno quasi esclusivamente relatori di un’organizzazione collaterale di Lealtà e Azione, cioè l’associazione Bran.Co.
Né poteva trarre in inganno il titolo dell’iniziativa, “Un calcio alla pedofilia”, poiché è ormai risaputo che la lotta alla pedofilia, così come la tutela degli animali, fungono abitualmente da paravento per le attività politiche del circuito dei neonazisti. E poi, come ricorda la stessa delibera, siamo ormai alla settima edizione di questo torneo, che ogni anno suscita grandi polemiche, anche grazie al patrocinio che la Provincia di Milano ultimamente concede. Ma in Provincia, si sa, le cose vanno così, visto che c’è un Presidente, Podestà, che da sempre tiene le porte aperte a destra, e che c’è anche una vicecapogruppo dei Fratelli d’Italia, Roberta Capotosti, nota per i suoi saluti romani in pubblico e le sue partecipazioni alle peggiori parate nazisfasciste. In Regione, nonostante l’abbraccio Lega-Front National, pensavamo invece che non fossimo ancora a quei livelli…
Ebbene, ora c’è in giro quel manifesto (in rete lo trovate facilmente) che annuncia il torneo di domenica, dove il logo del gruppo neonazista Lealtà e Azione sta vicino a quello del Consiglio regionale della Lombardia e della Provincia di Milano. Ottimo, bravi, complimenti!
E poi, giusto per non farci mancare nulla, lo stesso circuito hammerskin ha annunciato anche un concerto nazirock a Milano per il 14 giugno. L’anno scorso di disse “mai più”, ma è probabile che finisca come con il 29 aprile, quando le tante parole sul divieto di esibire simboli nazifascisti da parte della Questura si sono rilevate chiacchiere senza consistenza.
Ma il problema non è la Questura, poiché la Questura è e fa la Questura, il problema è tutto il resto, a partire dal continuo abbassare la guardia e dal far finta di non vedere che Milano sta diventando un crocevia dei gruppi e delle iniziative nazifasciste. E così, capita che proprio quando più si grida al pericolo fascista in Europa, non si vede più quello che succede sotto casa. O meglio, magari si vede, ma non si è più in grado di capire.
contropiano
da http://www.lucianomuhlbauer.it/
Chissà perché l’hanno fatto, cioè se erano consapevoli o meno a chi avrebbero dato la sponsorizzazione istituzionale. Considerata la composizione plurale dell’Ufficio (1 Ncd, 1 Lega, 1 Lista Maroni, 1 Pd, 1 M5S) mi pare lecito supporre che c’era chi sapesse e chi invece no. Comunque sia, aspettiamo che i diretti interessati ce lo spieghino in prima persona e che, in caso di errore, facciano i passi necessari per revocare questo scandaloso patrocinio (la delibera dell’Ufficio di Presidenza puoi trovarla qui).
Ma quello che colpisce di più in questa faccenda, come in altre simili, è l’estrema semplicità con cui ormai si realizzano questi fattacci. Insomma, non occorreva certamente essere degli agenti segreti per capire cosa ci fosse dietro a quella richiesta di patrocinio, a partire dalla stranezza che mancasse ogni indicazione sul luogo dell’iniziativa (tenuto tuttora riservato) o che il programma comprendesse una conferenza –definita incredibilmente “conferenza tra esperti” nella delibera regionale-, dove in realtà, come da programma, interverranno quasi esclusivamente relatori di un’organizzazione collaterale di Lealtà e Azione, cioè l’associazione Bran.Co.
Né poteva trarre in inganno il titolo dell’iniziativa, “Un calcio alla pedofilia”, poiché è ormai risaputo che la lotta alla pedofilia, così come la tutela degli animali, fungono abitualmente da paravento per le attività politiche del circuito dei neonazisti. E poi, come ricorda la stessa delibera, siamo ormai alla settima edizione di questo torneo, che ogni anno suscita grandi polemiche, anche grazie al patrocinio che la Provincia di Milano ultimamente concede. Ma in Provincia, si sa, le cose vanno così, visto che c’è un Presidente, Podestà, che da sempre tiene le porte aperte a destra, e che c’è anche una vicecapogruppo dei Fratelli d’Italia, Roberta Capotosti, nota per i suoi saluti romani in pubblico e le sue partecipazioni alle peggiori parate nazisfasciste. In Regione, nonostante l’abbraccio Lega-Front National, pensavamo invece che non fossimo ancora a quei livelli…
Ebbene, ora c’è in giro quel manifesto (in rete lo trovate facilmente) che annuncia il torneo di domenica, dove il logo del gruppo neonazista Lealtà e Azione sta vicino a quello del Consiglio regionale della Lombardia e della Provincia di Milano. Ottimo, bravi, complimenti!
E poi, giusto per non farci mancare nulla, lo stesso circuito hammerskin ha annunciato anche un concerto nazirock a Milano per il 14 giugno. L’anno scorso di disse “mai più”, ma è probabile che finisca come con il 29 aprile, quando le tante parole sul divieto di esibire simboli nazifascisti da parte della Questura si sono rilevate chiacchiere senza consistenza.
Ma il problema non è la Questura, poiché la Questura è e fa la Questura, il problema è tutto il resto, a partire dal continuo abbassare la guardia e dal far finta di non vedere che Milano sta diventando un crocevia dei gruppi e delle iniziative nazifasciste. E così, capita che proprio quando più si grida al pericolo fascista in Europa, non si vede più quello che succede sotto casa. O meglio, magari si vede, ma non si è più in grado di capire.
contropiano
da http://www.lucianomuhlbauer.it/
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