Sono
arrivati, come sempre, alle ore 5:30 del mattino, come nella peggiore tradizione
delle 'forze dell'ordine': sono entrati nel Laboratorio Sociale Occupato
Autogestito "Buridda", hanno fatto uscire gli occupanti con le loro masserizie,
e hanno messo i sigilli al palazzo di via Agostino Bertani 1, ex sede della
facoltà universitaria di Economia e Commercio, a pochi metri dalla centralissima
piazza Corvetto; tutto questo su ordine della Questura, dicono i politicanti di
palazzo Tursi che giurano di essere stati tenuti all'oscuro di questa vicenda,
mentre i servitori dello Stato borghese sostengono l'esatto contrario.
Da
quando l'ex ministro degli Affari interni, Claudio Scajola, è stato
vergognosamente assolto per la vicenda della casa con vista Colosseo regalatagli
"a sua insaputa", è venuto di moda cercare di discolparsi in questa maniera; il
problema - per il Markese sindaco e per l'assessore alle Politiche abitative
Elena Fiorini, ambedue esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà - è che nessuna
persona dotata di buon senso può seriamente credere che gli apparati repressivi
dello Stato borghese si siano mossi in completa autonomia: In condizioni normali
lo fanno se è il padrone di casa, in questo caso l'amministrazione comunale, a
richiederne l'intervento con lo scopo di rientrare in possesso di un proprio
immobile occupato abusivamente.
Il sospetto è che questa indecente manovra, che priva la città di un centro di aggregazione giovanile tra i più frequentati, sia il premio che la Giunta cittadina ha dovuto pagare al Partito (sedicente) Democratico per la grande affermazione di quest'ultimo alle recenti elezioni europee; d'altra parte, che questo sia un pensiero diffuso, almeno all'interno dell'area 'antagonista' lo dimostra un episodio avvenuto al termine del corteo svoltosi nel pomeriggio in solidarietà con gli sgomberati: alcuni dimostranti hanno raggiunto la sede del circolo sedicente democratico del centro storico - sito in piazza delle Vigne - e, dopo aver spaccato una vetrina, sono entrati all'interno dei locali ed hanno messo tutto a soqquadro.
Quello che è certo è che, da questo momento, la Giunta comunale è passata ufficialmente al servizio dei seguaci locali di Don Matteo Renzi, gettando definitivamente la maschera di 'amministrazione di sinistra' che aveva indossato all'atto del suo insediamento.
Il sospetto è che questa indecente manovra, che priva la città di un centro di aggregazione giovanile tra i più frequentati, sia il premio che la Giunta cittadina ha dovuto pagare al Partito (sedicente) Democratico per la grande affermazione di quest'ultimo alle recenti elezioni europee; d'altra parte, che questo sia un pensiero diffuso, almeno all'interno dell'area 'antagonista' lo dimostra un episodio avvenuto al termine del corteo svoltosi nel pomeriggio in solidarietà con gli sgomberati: alcuni dimostranti hanno raggiunto la sede del circolo sedicente democratico del centro storico - sito in piazza delle Vigne - e, dopo aver spaccato una vetrina, sono entrati all'interno dei locali ed hanno messo tutto a soqquadro.
Quello che è certo è che, da questo momento, la Giunta comunale è passata ufficialmente al servizio dei seguaci locali di Don Matteo Renzi, gettando definitivamente la maschera di 'amministrazione di sinistra' che aveva indossato all'atto del suo insediamento.
Genova,
05 giugno 2014
Stefano
Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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