giovedì 5 giugno 2014

pc 5 giugno - La favola degli 80 euro e la realtà dello scippo di migliaia di euro ai lavoratori per i contratti (nazionali e decentrati) non rinnovati… l’esempio del Policlinico di Palermo

Niente “bonus” di 80 euro per i nuclei monoreddito con 2 figli. Promessa rimandata a settembre... La trovata elettorale degli 80 di euro ai lavoratori che non superano i 24.000 euro lordi e che è servita a Renzi per raccogliere qualche voto in più, infatti non si ripete per quelli che non vi rientravano, incapienti, pensionati ecc.

Gli 80 euro sono in realtà una grande presa in giro anche prendendo in considerazione il dato che oltre la metà dei contratti nazionali non è stata ancora rinnovata (quello della scuola per esempio sembra bloccato fino al 2020) e questo significa che in tutti questi anni le lavoratrici e i lavoratori hanno perso migliaia di euro, altro che 80! (e questo nonostante i rinnovi si riducano spesso a pochi euro al mese!)

E qui per adesso non vogliamo considerare il fatto che per raccogliere questi 80 euro, sono già stati tagliati fondi alle regioni e ai comuni (che aumenteranno le tasse, anche quelle “occulte” come le multe dei vigili urbani) e aumentati i prezzi di alcuni servizi, come per esempio il costo del passaporto che passa da 40 a 80euro! Consideriamo che i lavoratori non perdono solo per il mancato rinnovo del contratto nazionale, ma anche per il modo in cui viene trattato il contratto cosiddetto di secondo livello, aziendale o decentrato. Sia nel privato che nella pubblica amministrazione la tendenza è non solo ad allungare i tempi del rinnovo, ma anche a provare a non riconoscere più certi “istituti contrattuali” che sono un modo per aumentare di un po’ il salario e che le amministrazioni, complici i sindacati confederali, sperano che i lavoratori dimentichino. Problema di cui, naturalmente, non soffrono i dirigenti e i burocrati.

Di esempi ce ne sono diversi: ricordiamo quello del personale della scuola transitato dagli enti locali allo Stato nel 2000 che ha un contenzioso legale aperto per arretrati per migliaia di euro (bloccati dal precedente capo del governo Berlusconi e continuato dall’attuale) e quello che più in dettaglio riportiamo sotto da un volantino del Policlinico di Palermo.

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Alle lavoratrici e ai lavoratori del Policlinico


DOPO ANNI DI BRICIOLE…, L’AZIENDA AUMENTA L’IMPORTO RELATIVO ALLA PRODUTTIVITA’/RISULTATO.  MIRACOLO?  NO!

LA  LOTTA, LE PRESSIONI E LE DENUNCE DELLO SLAI COBAS, PAGANO…!

Come tutti i lavoratori hanno potuto piacevolmente constatare, quest’anno, malgrado non vi sia stato alcun incremento del fondo destinato alla produttività, le somme liquidate lo scorso mese di  maggio, per l’anno 2013, sono state superiori a quelle degli anni 2011 e 2012.
Ciò conferma il fatto che, negli anni precedenti, a partire dal 2005, ogni lavoratore si è visto privare almeno di  1.500- 2000 euro annui.
Se poi, a queste somme si aggiungono: 1) il recupero, arbitrario, del 70% dell’Indennità di Ateneo; 2) l’illegittima abolizione dell’indennità di amministrazione; risulta che i dipendenti sono stati scippati annualmente in media  di 4.000 euro.  In pratica, attualmente, l’azienda deve ad ogni dipendente:

-  la differenza del saldo produttività degli anni 2011, 2012, 2013, (circa 2000 euro annui); ai  lavoratori che hanno presentato il ricorso per gli arretrati 2005-2010, spetteranno le relative differenze, il legale ha  chiesto un minimo di 12 mila euro a testa. Nei primi di agosto si dovrebbero conoscere i conteggi del CTU;
-  le quote dell’Indennità di Ateneo finora indebitamente trattenute, che variano a seconda della Categoria di appartenenza, e che vanno dagli 800 ai 1.500 euro per ciascun lavoratore, per ogni anno, dal 2011 al 2013;  
-  il ripristino dell’Indennità di Amministrazione, a partire da gennaio 2012 ( 77 euro mensili, ovvero 924 euro annui), per il quale lo SLAI Cobas unitamente ad un centinaio di lavoratori ha proposto ricorso legale,   la cui  prima udienza avrà luogo in marzo 2015.  

Poi, vi  sono: gli  “interventi a favore del personale”, e la PEO.

Quanto sopra, unitamente  alle numerose problematiche che da tempo affliggono i lavoratori dell’A.O.U.P., compresa l’emergenza igienico-sanitaria e la questione della “salute/sicurezza”,  il 31 marzo scorso, è stato riportato dallo SLAI Cobas al commissario straordinario, pressando perché si ponga fine al continua negazione dei sacrosanti diritti, che impoverisce maggiormente le già misere tasche dei lavoratori. 

Alla luce di quanto sopra, i  lavoratori aderenti allo SLAI Cobas, riunitisi recentemente in assemblea,  hanno deciso di sollecitare ulteriormente  la risoluzione delle diverse questioni, a cominciare dalla restituzione delle somme non erogate, inerenti alla produttività 2011-2012-2013 e all’indennità di Ateneo,  per le quali la scrivente O.S. stamattina ha trasmesso una diffida. In merito a ciò, a partire da oggi, sono in circolazione dei moduli da compilare e inviare all’amministrazione, così come è stato fatto per l’Indennità di Ateneo...

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