Niente “bonus” di 80 euro per i nuclei monoreddito con 2
figli. Promessa rimandata a settembre... La trovata elettorale degli 80 di euro
ai lavoratori che non superano i 24.000 euro lordi e che è servita a Renzi per
raccogliere qualche voto in più, infatti non si ripete per quelli che non vi
rientravano, incapienti, pensionati ecc.
Gli 80 euro sono in realtà una grande presa in giro anche
prendendo in considerazione il dato che oltre la metà dei contratti nazionali non
è stata ancora rinnovata (quello della scuola per esempio sembra bloccato fino
al 2020) e questo significa che in tutti questi anni le lavoratrici e i
lavoratori hanno perso migliaia di euro, altro che 80! (e questo nonostante i
rinnovi si riducano spesso a pochi euro al mese!)
E qui per adesso non vogliamo considerare il fatto che per
raccogliere questi 80 euro, sono già stati tagliati fondi alle regioni e ai
comuni (che aumenteranno le tasse, anche quelle “occulte” come le multe dei
vigili urbani) e aumentati i prezzi di alcuni servizi, come per esempio il
costo del passaporto che passa da 40
a 80euro! Consideriamo che i lavoratori non perdono solo
per il mancato rinnovo del contratto nazionale, ma anche per il modo in cui
viene trattato il contratto cosiddetto di secondo livello, aziendale o
decentrato. Sia nel privato che nella pubblica amministrazione la tendenza è
non solo ad allungare i tempi del rinnovo, ma anche a provare a non riconoscere
più certi “istituti contrattuali” che sono un modo per aumentare di un po’ il
salario e che le amministrazioni, complici i sindacati confederali, sperano che
i lavoratori dimentichino. Problema di cui, naturalmente, non soffrono i
dirigenti e i burocrati.
***
Alle lavoratrici e ai lavoratori del Policlinico
DOPO ANNI DI BRICIOLE…, L’AZIENDA
AUMENTA L’IMPORTO RELATIVO ALLA PRODUTTIVITA’/RISULTATO. MIRACOLO? NO!
LA
LOTTA, LE PRESSIONI E LE DENUNCE DELLO SLAI COBAS, PAGANO…!
Come tutti i lavoratori hanno potuto
piacevolmente constatare, quest’anno, malgrado non vi sia stato alcun
incremento del fondo destinato alla produttività, le somme liquidate lo scorso
mese di maggio, per l’anno 2013, sono
state superiori a quelle degli anni 2011 e 2012.
Ciò conferma il fatto che, negli anni
precedenti, a partire dal 2005, ogni lavoratore si è visto privare almeno di 1.500- 2000
euro annui.
Se poi, a queste somme si aggiungono: 1) il
recupero, arbitrario, del 70% dell’Indennità di Ateneo; 2) l’illegittima abolizione dell’indennità di
amministrazione; risulta che i dipendenti sono stati scippati annualmente in
media di 4.000 euro. In pratica, attualmente, l’azienda deve ad
ogni dipendente:
- la differenza del saldo produttività degli anni
2011, 2012, 2013, (circa 2000 euro annui); ai
lavoratori che hanno presentato il ricorso per gli arretrati 2005-2010,
spetteranno le relative differenze, il legale ha chiesto un minimo di 12 mila euro a testa.
Nei primi di agosto si dovrebbero conoscere i conteggi del CTU;
- le quote dell’Indennità di Ateneo finora
indebitamente trattenute, che variano a seconda della Categoria di
appartenenza, e che vanno dagli 800 ai 1.500 euro per ciascun lavoratore, per ogni
anno, dal 2011 al 2013;
- il ripristino dell’Indennità di
Amministrazione, a partire da gennaio 2012 ( 77 euro mensili, ovvero 924 euro
annui), per il quale lo SLAI Cobas unitamente ad un centinaio di lavoratori ha
proposto ricorso legale, la cui prima udienza avrà luogo in marzo 2015.
Poi, vi
sono: gli “interventi a favore
del personale”, e la PEO.
Quanto sopra, unitamente alle numerose problematiche che da tempo
affliggono i lavoratori dell’A.O.U.P., compresa l’emergenza igienico-sanitaria
e la questione della “salute/sicurezza”,
il 31 marzo scorso, è stato riportato dallo SLAI Cobas al commissario
straordinario, pressando perché si ponga
fine al continua negazione dei sacrosanti diritti, che impoverisce maggiormente
le già misere tasche dei lavoratori.
Alla luce di quanto sopra, i lavoratori aderenti allo SLAI Cobas,
riunitisi recentemente in assemblea,
hanno deciso di sollecitare ulteriormente la risoluzione delle diverse questioni, a
cominciare dalla restituzione delle somme non erogate, inerenti alla
produttività 2011-2012-2013 e all’indennità di Ateneo, per le
quali la scrivente O.S. stamattina ha trasmesso una diffida. In merito a ciò, a
partire da oggi, sono in circolazione dei moduli da compilare e inviare
all’amministrazione, così come è stato fatto per l’Indennità di Ateneo...
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