Appello
SOS RAZZISMO E
FASCISMO NEL QUARTIERE POPOLARE MOLISE-CALVAIRATE DI MILANO
L’emergenza casa a Milano sta
diventando un problema sociale da affrontare.
La casa è un diritto che deve
essere assicurato a ciascuno, ma oggi è soprattutto una questione di classe.
Sono, infatti, perlopiù lavoratori in cassa integrazione, precari, disoccupati
e lavoratori immigrati sottopagati che vivono quotidianamente il problema di
far fronte ad affitti esosi (e per questo illegali) e molti aspettano da anni
che il Comune di Milano e l’Aler assegnino loro un alloggio popolare.
Negli stabili dell’Aler, inoltre,
ci sono decine e decine di appartamenti vuoti che l’azienda non si cura
di assegnare o ristrutturare e che spesso preferisce vendere a privati e
cooperative per fare profitti.
Tutto ciò ha spinto italiani e
stranieri ad occupare gli alloggi vuoti ed abbandonati, per riappropriarsi,
giustamente, di un diritto negato proprio da chi dovrebbe garantirlo.
Orbene, LA CASA E’ DI CHI LA
ABITA, e non fa differenza il colore della pelle o il paese di provenienza
degli inquilini occupanti, ma se si tratta di “zingari” scoppia la rivolta! E’
proprio ciò che è accaduto Lunedi 19
Maggio nel quartiere di case popolari Molise-Calvairate (precisamente in via
Tommei): un gruppo di una cinquantina di condomini di uno stabile Aler (perlopiù occupanti anch’essi, italiani e stranieri, tra di loro molti giovani)
si è riversato in strada, rovesciando i cassonetti dell’immondizia, urlando
all’unisono “Gli zingari se ne devono andare” e minacciando atti di violenza
contro le famiglie Rom composte anche da anziani, donne e bambini. Da
qualche mese, alcune famiglie Rom - sgomberate dal vicino “campo-ghetto”,
dietro versamento di una somma di denaro all’inquilino furbo di turno (che
indica gli alloggi vuoti e fornisce il “servizio di sfondamento” della porta
d’ingresso) - hanno occupato alcuni appartamenti. Gli zingari però “puzzano, sono sporchi,
rubano, sono incivili e mettono a repentaglio la sicurezza dei bambini e delle
donne”: queste le motivazioni del presidio di protesta di lunedi.
Chi, tra noi inquilini – ancora
pochi a dir la verità - ha cercato di riportare la protesta su binari più
civili, opponendosi alle minacce di linciaggio e espulsione violenta e
immediata dalle case delle famiglie rom e ha cercato di spiegare che il
problema dell’invivibilità del quartiere non ha origine con il recente arrivo
di poche famiglie rom ma a causa dell’indifferenza, della corruzione, delle
politiche speculative e dei tagli di fondi fatti per anni da Aler, Comune e
Regione (“contro quelle Istituzioni dovremmo protestare, perché loro sono
responsabili dell’attuale degrado” abbiamo detto) è stato tacciato dai
capipopolo della protesta – tutti in odor di malavita - come “amico degli
zingari” e fatto oggetto di minacce e intimidazioni fisiche.
La protesta di questi inquilini è
stata chiaramente un atto di razzismo e di ignoranza: probabilmente frutto
anche dell’esasperazione di anni di vita in un quartiere sempre più degradato e
ghettizzato e dai diffusi problemi economici e di lavoro dei suoi abitanti
(soprattutto tra i più giovani – disoccupati o costretti a lavorare in nero
anche per 3 euro all’ora) ma questo non può giustificare questi rigurgiti
xenofobi e questo incitamento alla “giustizia fai da te” e alla violenza contro
donne e bambini, colpevoli solo di essere “zingari” e senza casa.
In un territorio (quello del quartiere Molise-Calvairate) in cui
l’abbandono e l’indifferenza da parte delle istituzioni la fanno da padrona, il
rischio è che le forze di estrema destra e la Lega raccolgano consensi e si
approprino del quartiere per farne uno strumento politico e attuare la caccia
allo straniero e ai rom, magari innescando simili meccanismi anche in altri
quartieri.
Dal giorno dopo la “rivolta” di
stampo razzista ad oggi questo gruppo di inquilini mantiene un presidio in via
Tommei angolo via Ciceri Visconti dove raccoglie firme per un appello anti-rom
scritto da un avvocato vicino ad ambienti fascisti. Inoltre alcuni loro
rappresentanti hanno fatto irruzione nel Consiglio di Zona spalleggiati da due
consiglieri di Forza Italia. Chi guida la rivolta minaccia di rioccupare la
strada se quelle famiglie di occupanti non saranno sgombrate entro la prossima
settimana. Tutto ciò dimostra che questo
rigurgito fascista e razzista è un rischio concreto non solo per il nostro
quartiere ma per tutta la città di Milano e che i contatti con ambienti
fascisti è istituzionali sono già in corso.
Non possiamo restare inermi
dinanzi a questi gravi episodi di razzismo violento e questo attacco di stampo
fascista nel cuore di Milano.
Domenica 8 gennaio dalle 10 alle 20 il Comitato Inquilini
Molise-Calvairate organizza l’abituale festa di inizio estate, in piazza
Insubria, aperta a tutti gli inquilini, regolari e occupanti, in nome
dell’integrazione, della solidarietà e della fratellanza. C’è la concreta
minaccia, confermata da più voci, che in contemporanea a questa festa venga
organizzata in quartiere una manifestazione anti-rom. Vi chiediamo pertanto di
partecipare a questa festa al fine di sostenere gli inquilini anti-razzisti e
anti-fascisti e di vigilare insieme a noi sull’incolumità delle famiglie rom
presenti nel quartiere, al fine di prevenire episodi più drammatici di quelli
di lunedì.
Alcuni inquilini del
quartiere popolare Molise-Calvairate di Milano
Contatti:
3381641083 (Giuseppe)
3209719176 (Ilenia)
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